Il circo con animali qui non è il benvenuto

L’immagine qui linkata risale al Settembre 2013 ed è così spiegata in  un comunicato stampa sul sito web del Comune di Brindisi

“Il Sindaco di Brindisi Mimmo Consales, con iniziativa personale, ha fatto affiggere dei manifesti nella città del seguente tenore “Il circo con gli animali qui non è il benvenuto”. La scelta è in linea con la volontà di restituire dignità a tutti quegli animali che loro malgrado vengono impiegati negli spettacoli viaggianti facendoli vivere in situazioni innaturali. “E’ un gesto simbolico di dissenso – dichiara il primo cittadino – che non vuole esasperare gli animi di coloro i quali hanno scelto di difendere la dignità degli animali. È un modo chiaro per dire che non desisteremo dalla iniziativa intrapresa sulla salvaguardia degli animali. Infine, chiedo a tutti quelli che non gradiscono la presenza del circo in città di continuare a manifestare le proprie convinzioni nelle forme lecite e civili di una comunità avanzata come quella brindisina”.

Credo che l’affissione dei manifesti sia avvenuta a seguito della precedente ordinanza del TAR di Lecce che sospendeva l’efficacia degli atti comunali con cui, sull’intero territorio, veniva vietato l’impiego di animali nei circhi. E’ un problema che ha toccato anche la Città di Alessandria.

In un successivo comunicato, lo stesso Sindaco aggiunge: “Su questo non faremo mai un passo indietro… Il rispetto della vita e la tutela del benessere degli animali sono capisaldi del progresso sociale e culturale tanto che diverse amministrazioni hanno già vietato l’attendamento per circhi e spettacoli che fanno uso di animali…  mi preme sottolineare che i circhi saranno i benvenuti sul nostro territorio, purché, al proprio interno, non utilizzino animali di alcun tipo”.

Sono rimasta colpita dal gesto di un Sindaco che, pur dovendo osservare la normativa nazionale che tutela (e finanzia!) il circo con animali, ha dato una prova di coraggio, con il suo gesto “simbolico di dissenso” andando in direzione ostinata e contraria ma in linea col suo sentire di essere umano. Mi è piaciuto il suo invito a manifestare il dissenso contro questa forma di spettacolo. Ha ragione il Sindaco a sottolineare che questa è una “battaglia politica e di civiltà”: non è facile trovare un amministratore che capisca che “il rispetto della vita e la tutela del benessere degli animali sono capisaldi del progresso sociale e culturale” .

Mi fa particolarmente piacere che il Sindaco abbia tra le due deleghe la Cultura e il Turismo perché spesso molte amministrazioni attribuiscono erroneamente al circo con animali un valore culturale e turistico.

Aggiungo che il Sindaco in questione ha anche la delega a Esposizioni e fiere e ho avuto modo di leggere suoi provvedimenti relativi a esposizione, vendita e vincita di animali in occasione delle fiere: il Sindaco ha dato un esempio di civiltà anche in quel caso, anteponendo la tutela dell’animale alla speculazione economica e al divertimento degli umani.

Credo che i manifesti del Sindaco non possano impedire a un circo con animali di attendarsi a Brindisi, ma vorrei proprio vedere quale circo con animali avrebbe la malsana idea di attendarsi in una città tappezzata da quei manifesti.

Ad Alessandria nel 2013 il circo Bellucci (con animali) ha rinunciato ad attendarsi a seguito di una campagna di informazione insistente e costante. E’ arrivato il Magnifico Acquatico (senza animali) accompagnato da elogi scritti sui giornali locali, dalla partecipazione allo spettacolo di associazioni e cittadini animalisti che “facevano il tifo” con cartelli e poi con la presenza in città per parecchie settimane di banchetti informativi sulla magnificenza degli artisti circensi: tutto ciò ha fatto in modo che il circo Bellucci, ben informato dei fatti, rinunciasse ad attendarsi. Talvolta non sono indispensabili le leggi dall’alto a fermare certi spettacoli ma è la sensibilità dal basso che fa la sua parte egregiamente.

Poiché il circo con animali è legale, i Comuni, per quel che compete loro, devono impegnarsi con atti e regolamenti improntati a una politica di educazione che faccia capire, soprattutto ai bambini, la strada da prendere.

Aldilà dei diritti e doveri di legge, il sentimento di ospitalità è qualcosa di palpabile e chi di noi andrebbe ospite in un luogo in cui non è desiderato?

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona