Eppure il vento soffia ancora. Prendo spunto da questa splendida canzone di Pierangelo Bertoli (foto in basso), uno dei cantautori che ho amato di più, per dire quanto ci sia bisogno di sinistra in questo paese, una sinistra che metta in campo qualcosa di seriamente alternativo alle scellerate politiche liberiste del berlusconismo e del PD.
E chi non si ricorda Nanni Moretti quando invitava D’Alema a dire qualcosa di sinistra. Se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare è evidente che eravamo già alla canna del gas se il popolo della sinistra era contento di sentire a malapena qualcosa di sinistra senza vederlo realizzato, ammesso che D’Alema qualcosa di sinistra lo abbia mai detto.
In questo clima di ormai refrattaria rassegnazione ho colto con un ritrovato entusiasmo l’invito a firmare e a partecipare al coordinamento “l’altra Europa con Tsipras” che parteciperà alle elezioni europee del prossimo 25 maggio.
Allora mi allargo un poco e dico che non c’è bisogno di sinistra soltanto in Italia, ma anche in Europa, una sinistra che costituisca una seria alternativa alle socialdemocrazie ottenebrate dalle larghe intese e dalla sottomissione ai diktat imposti dagli illustri signori dei mercati finanziari.
Siamo tutti consapevoli che un blocco di potere forte e ramificato (banche e finanza) identificabile nei partiti delle larghe intese e delle opposizioni consociate è da tempo impegnato a smantellare democrazia, diritti e lavoro, privatizzare beni comuni, distruggere le garanzie sociali per rendere tutti al servizio di una redistribuzione della ricchezza operata però in senso contrario.
Tutti quanti siamo convinti che sia avvenuto negli ultimi anni con una verticale crisi della rappresentanza, della politica e della sinistra che ha raggelato gli animi e la partecipazione.
Ripartiamo da qui. Fa piacere vedere tanti con l’entusiasmo di ricostruire da dove ci eravamo lasciati. Per questo grazie lo vogliamo dire ai promotori di questa lista, da Andrea Cammilleri a Marco Revelli, Luciano Gallino, a Barbara Spinelli, ma soprattutto a Tsipras e a Syriza per la sensibilità e l’impegno a favorire le migliori condizioni perché in Italia si riesca a realizzare un laboratorio innovativo tra politica e società.
Sappiamo, me ne sono reso conto dall’entusiasmo di tutti, che non sarà un’impresa facile ma dobbiamo, come si diceva negli anni ’70, riprenderci la piazza altrimenti tutto rimarrà un gioco del palazzo.
Voglio tra le tante cose ricordare che i deputati eletti di Syriza versano una parte del loro stipendio alle esperienze territoriali indipendenti, mense popolari, botteghe a prezzo zero, doposcuola gratuiti, ambulatori sociali.
Io mi sono convinto. Questa è la lista di cui c’è bisogno e spero di convincerne tanti.