Da gattaro militante ho già firmato la petizione on line dell’Associazione Panciallegra, e vi invito naturalmente a fare altrettanto. La vicenda l’avrete certamente letta sui giornali nei giorni scorsi, o ‘orecchiata’ nei bar ad Alessandria: Asl e carabinieri del Noe hanno dichiarato inagibile il rifugio dell’Associazione Panciallegra (trattasi peraltro di una parte dei locali dell’ex canile municipale), con immediato trasferimento di circa 45 gatti nella vicina struttura del gattile sanitario comunale, gestito dall’Ata.
Ebbene, ero sul posto quando è stato effettuato il trasferimento, ho parlato con i volontari dell’associazione e, soprattutto, ho buttato un occhio ‘esperto’ ai poveri felini in trasloco. Ho visto persone davvero coinvolte ed affrante, e gatti sereni, in ottime condizioni di salute, curati e coccolati. Uno dei volontari mi ha raccontato che ogni gatto ha un suo nome, carattere, storia ed esigenze, alimentari e comportamentali. Cose che un ‘gattaro’ del resto sa benissimo.
Naturalmente le autorità intervenute hanno fatto il loro lavoro, applicando leggi e regolamenti. Ma perchè ho sempre più la sensazione che leggi e regolamenti, in certi contesti, portino assai più danni che utilità? C’era una volta il buon senso, diciamocelo. Per cui di fronte ad un gruppo di persone disposte a farsi carico (con tempo e denaro) di una colonia di felini, e magari ad accoglierne di nuovi, cercando anche di ‘collocarli’, ma solo a persone ritenute affidabili, la società faceva un applauso.
Oggi, a quanto pare, a queste persone non viene neppure concesso di vedere e accudire i loro gatti. Da cui la petizione citata all’inizio. Viva la legge, se applicata con buon senso.