Che la vita ricominci a sessant’anni, naturalmente, è una menzogna spudorata, e un po’ patetica. Ma, nel caso di Franco Ferrari (uno che ha tanto vissuto, e realizzato professionalmente) è certamente vero che, più o meno attorno a quella boa anagrafica, di svolte ne sono arrivate parecchie. Bibliofilo incallito, al punto da essere recentemente tornato sui banchi dell’università per studiare biblioteconomia e archivista (“in realtà ho in casa una biblioteca privata di circa 4 mila volumi, e sto solo cercando di acquisire gli strumenti tecnici per riordinarla con criterio”), l’ex direttore del Tra non si esime, naturalmente, dal dire la sua sull’attuale agonia della struttura, sull’incertezza per il futuro dei 15 dipendenti e, in generale, sulle sorti del teatro e della cultura ad Alessandria. Ma lo incontriamo anche stimolati dalla notizia che lo dà come prossimo possibile candidato sindaco a Vignale (“il paese di mia moglie e della sua famiglia, in cui vivo da diversi anni ormai, e che amo profondamente”) alle amministrative di maggio, in una possibile sfida, nientemeno, che con Roberto Bettega, il mitico ‘Bobby gol” degli anni Settanta. Se se la giocassero a calcio, la partita per Ferrari sarebbe ‘chiusa’ in partenza, diciamocelo. Ma in politica è tutto un altro paio di maniche.
Dottor Ferrari, partiamo dalle voci, anche piuttosto insistenti, che la danno possibile candidato sindaco del paese in cui vive, Vignale Monferrato. Cosa c’è di vero?
Niente di ufficiale innanzitutto, è presto. Di vero c’è che vivo a Vignale (il paese di mia moglie, figlia del ‘mitico’ medico condotto del paese) da diversi anni, che la adoro, che mi sento davvero a casa. E che, chiacchierando con un gruppo di amici, è nata l’esigenza di individuare un progetto comune per cercare di dare al nostro comune un nuovo slancio, una nuova vitalità. Ci stiamo ragionando, e chi sarà il candidato sindaco lo decideremo tutti insieme.
Vignale è terra di vip, i residenti illustri non vi mancano: industriali, imprenditori, e anche volti noti dello star system. Da Giovanni Storti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) a Roberto Bettega. Che, tra l’altro, qualcuno dà come altro possibile candidato sindaco…
(sorride, ndr) Sì, ho letto. Non conosco Giovanni Storti, e con Bettega ci si incontra e saluta formalmente qualche volta in paese, la domenica mattina. Certamente Vignale è un angolo di Monferrato di particolare pregio, per tanti motivi, sia legati al territorio (un tempo era anche sede dell’Enoteca regionale) che ad iniziative culturali come Vignale Danza. Oggi probabilmente c’è bisogno di un nuovo slancio, anche da noi. E bisogna fare i conti con le difficoltà che tutti gli enti locali hanno, e temo avranno anche in futuro.
Ferrari e la politica: lei due anni si è impegnato a supporto della candidatura di Rita Rossa ad Alessandria, candidandosi con Sel. Oggi è un battitore libero, o è iscritto a qualche partito?
Lo ero anche allora veramente, mi candidai come indipendente. E si creò, devo dire, un bel gruppo di amici con cui sono tutt’ora in stretto contatto. Non nego che, dopo le elezioni, mi sarebbe piaciuto dare volentieri una mano, in maniera assolutamente gratuita, e con modalità assolutamente da definire. Magari per recuperare quel patrimonio librario e culturale rappresentato dai 6-7 mila libri che si trovano rinchiusi all’interno del Teatro comunale, ad esempio.
Ma nessuno lo ha ritenuto opportuno, e certamente un po’ ci sono rimasto male. Però di cose da fare ne ho trovate altre, e mi sto appassionando parecchio, anche…..
Scrive libri, ha aperto un blog e, soprattutto, è tornato all’università: questa ce la deve raccontare…
Tutto in realtà nasce dalla mia passione per i libri: cartacei prima di tutto, ma anche con un forte interesse per gli e-book e ciò che potranno rappresentare. Per cui, dopo essermi dedicato alla scrittura e alla pubblicazione del mio studio su Virginia Marini, pubblicato dall’Isral, ho deciso di tornare all’università di Torino, per studiare Biblioteconomia e archivistica. Una follia? Non credo, e ho scoperto che esistono ancora tanti ventenni in gamba interessati a questi temi. Certo, alle lezioni il mio professore, che ha credo la mia età, mi ha definito con i compagni di corso “diversamente giovane”, ma in fin dei conti sono uno studente come gli altri: unico privilegio che in genere mi concedono è quello di farmi passare per primo agli esami. Un po’ forse perché servo a ‘rompere il ghiaccio’, e un po’ magari perché temono che non riuscirei a reggere ore e ore di attesa, chissà. Comunque, essendo già laureato e diciamo ‘cultore della materia’ ho anche il privilegio di poter scegliere di seguire e approfondire solo alcuni corsi. Senza l’obbligo di laurearmi di nuovo insomma. Una gran bella esperienza comunque.
Torniamo ad Alessandria dottor Ferrari, città che definire in affanno è persino clemente: riaprirà mai il Teatro comunale?
Se ben ricorda, in un’intervista di un paio di anni fa, forse più, ironizzammo sul fatto che ci si potesse fare, al posto del comunale, un bel parcheggio multipiano. Oggi, ahimè, se qualcuno dicesse una frase del genere rischierebbe di essere preso molto sul serio. Purtroppo la situazione è disastrosa. E se è vero che la crisi c’è ovunque, basta però guardare a Casale Monferrato, Novi, Tortona, e ora pare persino Valenza, per constatare che altrove, sia pur con nuove formule di appalto della gestione, le stagioni teatrali esistono ancora. E i rispettivi comuni si fanno carico della manutenzione e dell’ammodernamento degli immobili. Su Alessandria mi pare incomba un enorme punto interrogativo, e direi anche una scarsa progettualità. Mi auguro soltanto, e nonostante il pessimismo che sento circolare in queste settimane, che i 15 dipendenti della Fondazione Tra, prossima alla liquidazione, non siano abbandonati da tutti, quasi fossero figli di un Dio minore, rispetto agli altri dipendenti del comune e delle sue partecipate.
Allora, Ferrari, la prossima chiacchierata la faremo da sindaco di Vignale?
(sorride, ndr) E’ presto per dirlo. Per ora ho tante cose da studiare, e mi dedico alla catalogazione della mia biblioteca domestica: sono circa 4 mila volumi, è un lavoro non da poco…
Ettore Grassano