Gianluca Ghnò è regista, attore, libraio e molte altre cose, che abbiamo cercato di scoprire in questa amabile chiacchierata. Diplomato regista alla Paolo Grassi di Milano, dopo diverse esperienze teatrali Gianluca fonda nel 2007 la Compagnia Stregatti insieme alle attrici Giusy Barone e Daniela Faletti. E per il futuro ha molti progetti in cantiere… Buona lettura!
1) Dal liceo classico Giovanni Plana alla Paolo Grassi di Milano, poi pervicacemente alessandrino. Gianluca, come spieghi questo percorso?
Come spesso capita nella vita, è stato tutto piuttosto casuale. Nel 1998 ho finito la Scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, e come tutti i neo-diplomati, ho cercato proposte di lavoro per alcuni mesi, ma tutto ciò che mi veniva offerto non era particolarmente interessante, nè sul piano artistico, nè tanto meno dal punto di vista economico. Poi un giorno ricevetti due allettanti proposte da due scuole della provincia di Alessandria (una a Tortona e un’altra a Casale) per condurre laboratori teatrali. Accettai al volo e ritornai nella mia amata e odiata Alessandria. Poi una volta qui intrecciai nuovamente i rapporti con i miei vecchi amici, anche loro teatranti, e con Paolo Scepi e Marco Longoni fondai la Compagnia Teatrale Dispari, con la quale facemmo numerosi spettacoli e corsi di recitazione. Poi nel 2007 lasciai i Dispari per fondare Gli Stregatti, compagnia con la quale lavoro tutt’oggi.
2) Cosa vuol dire fare l’agitatore culturale a tutto tondo in un territorio come il nostro?
Mi piace assai il termine agitatore culturale, mette un po’ di sugo e poesia in quello che faccio. Tra la libreria e il lavoro teatrale, però, ci sono dei distinguo da fare. Per quanto riguarda la prima, io la considero più che altro una forma di resistenza civile. Tenere aperta una piccola ma storica realtà cittadina come la libreria Gutenberg, lo considero innanzitutto un dovere civico nei confronti della città e dei suoi abitanti. Quando intorno a noi vediamo sparire quasi tutte le librerie indipendenti, senza avere nessuna forma di aiuto o collaborazione dalle istituzioni, e con la gente che legge sempre meno (in particolare le nuove generazioni), la resistenza mi sembra oggettivamente l’unica forma di lotta praticabile. Lo faremo finchè sarà umanamente possibile, perchè una città senza luoghi di cultura è una città già morta.
Per quanto riguarda il teatro, invece, più che agitatore, mi sono sentito spesso agitato, nel tentativo di farlo diventare la mia vera e propria professione e non solo un piacevole passatempo. Ora che finalmente ci sono riuscito, dopo crisi di coscienza e dubbi esistenziali, devo però confessare, che non avrei raggiunto questo traguardo se lungo la mia strada non avessi incontrato le mie due attuali socie, Giusy Barone e Daniela Faletti. Sono loro che mi hanno insegnato, con il loro esempio, che si può realizzare ogni sogno o progetto, anche quelli più ambiziosi, attraverso il duro impegno, la propria personale fatica quotidiana e la generosità nel lavoro nei confronti di se stessi e dei propri collaboratori. Se in questi mesi ci stiamo prendendo numerose soddisfazioni, è senza alcun dubbio in gran parte merito loro.
3) Teatro e famiglia: hai sposato un’attrice. ‘Staccate’ mai, a casa?
No!!!
4) Che cosa stai portando in scena, attualmente? E nel prossimo futuro?
Da ottobre 2013, con i miei colleghi della Compagnia Teatrale Stregatti gestiamo la stagione teatrale del Teatro San Francesco di Alessandria, e in collaborazione con Commedia Community e la Compagnia dei Barchì facciamo lo stesso nel Teatro della Juta di Arquata Scrivia. Tutto questo nell’ambito del progetto regionale delle Botteghe Teatrali organizzato da Piemonte dal Vivo. Perciò negli ultimi tempi abbiamo realizzato numerosi nuovi allestimenti, tra questi ANIMA NERA un dramma-music sulla vita di Billie Holliday con Giusy Barone e Laura Tartuferi accompagnate dal bravissimo chitarrista Gege Picollo. Questo spettacolo ha inaugurato la nostra rassegna M.AR.T.E. al Teatro San Francesco il 24 gennaio scorso. Poi abbiamo appena debuttato la scorsa settimana con lo spettacolo DOLLS spettacolo tutto al femminile dedicato al tema dell’adolescenza. Mi piacerebbe citare anche IL MALATO IMMAGINARIO tratto da Moliere, una nuova versione di questo classico che ho realizzato in collaborazione con il talentuoso e giovane regista Luca Zilovich e con gli attori under 30 della nostra compagnia. Un gruppo di ragazzi bravissimi che sono un nostro vanto e orgoglio. Sul futuro prossimo venturo, preferisco mantenere uno scaramantico silenzio, ma molte cose stanno bollendo in pentola!
5) Ultima domanda. Se ti dico “Mozzarella a colazione”, che cosa ti viene in mente?
Mi suscita un ricordo dolcissimo seppur molto lontano nel tempo! Era, se non sbaglio, il 1985 o ’86, frequentavo la quarta ginnasio al Liceo Classico Plana di Alessandria, e il mio insegnante di allora, Oreste Carbonero, saputo della mia passione per il teatro mi incoraggiò a scrivere una commedia e a metterla in scena in classe con alcuni dei miei compagni. Così nacque “Mozzarella a colazione”. Non mi ricordo quasi nulla della trama (fortunatamente) e purtroppo non ho conservato il testo. L’unica cosa che rammento è che oltre ad averla scritta e diretta, mi ero anche assegnato il ruolo di protagonista, a dimostrazione che il mio ego era già bello sviluppato anche allora. Negli anni successivi scrissi e misi in scena altre commediole al Liceo Classico e sono uno dei ricordi più piacevoli di un periodo della mia vita che, per molte altre ragioni, tendo a dimenticare.