‘Mi premeva fare foto che non fossero solo carine. Volevo che il mio lavoro avesse uno scopo, che esprimesse un commento sulla società, per quanto poco importante potesse essere, che dicesse qualcosa del mondo in cui viviamo’
Eve Arnold
La genuina curiosità, intuito e sensibilità, l’hanno resa geniale e celebre nella storia dell’arte fotografica.
Nata a Philadelphia nel 1912 da una famiglia ebrea di origini russe e morta (nel 2012) quasi centenaria Eva Cohen, in arte Arnold è stata una delle fotoreporter piu’ famose del mondo.
Torino le dedica una bellissima retrospettiva nella splendida cornice di Palazzo Madama, nel cuore della città. Ottantatrè immagini che raccontano di Eve dagli esordi, con le foto scattate ad Harlem alle modelle di colore durante i backstage e le sfilate ed in particolare alla ‘fabulous’ Charlotte Stribling; a Malcom X durante il convegno nazionale dei mussulmani neri a Chicago nel 1961 con un intenso ritratto del leader in bianco e nero; i bellissimi momenti dedicati ai neonati (i primi cinque minuti di vita) colti durante i tre mesi continui di visita all’ospedale nel reparto maternità, fotografando le nascite come in una ‘catarsi’, forse per elaborare il lutto di un figlio mai nato, fino ai riti woodoo durante il suo primo incarico all’estero, in Giamaica, Cuba e Haiti.
Gli scatti dedicati alle ‘stelle del cinema’ sono quasi una mostra a sè, perché raccontano dello star system in un modo intimo, quasi amichevole nel rapporto con le dive, rapite dall’obbiettivo dell’artista nei momenti di relax, in cui svelano il lato autentico e più espressivo pur restando vere e proprie icone di bellezza e successo..
Eve infatti abbandona lo stile delle foto statiche, ritoccate e patinate come usava in allora. Come non citare Marlene Dietrich, dalle splendide gambe e voce ritratta in elegantissimo abito nero con spilla, o Joan Crawford, l’ultima delle api regine, seminuda e intenta ai rituali di bellezza, già cinquantenne con l’ambizione di posare ancora in costume adamitico.
Ovviamente la top tra tutte le stelle del cinema resta la dea della bellezza e della fragilità, l’immortale Marilyn, conosciuta da Eve agli esordi di entrambe, ritratta numerose volte per molti anni, in particolare durante le riprese del film ‘Gli spostati’ poco tempo prima di morire.
Eve stessa raccontò della Diva che confidò la sua stanchezza durante il servizio fotografico, della scoperta di una realtà dolorosa e insostenibile. Meravigliosi gli sguardi intensi dei momenti di abbandono nelle pause delle riprese cinematografiche, espressione di malinconia e tristezza celati nei sorrisi.
Di grande interesse ed importanza le immagini riguardanti i quattro reportage di viaggio a colori: in Afghanistan, nel 1969; un’indagine sull’uso del velo tra i tardi anni Sessanta e gli anni Settanta, in Cina nel 1979 ed in India nel 1984. Momento fondamentale di questi servizi è sempre stata l’accurata preparazione e documentazione. Ogni lavoro della Arnold seguito al viaggio si è sempre rivelato un’ interessante chiave di approfondimento di fenomeni e situazioni in cui il fotografo non rappresenta un mero autore di immagini, ma un intellettuale che cerca prima di tutto di comprendere ciò che gli si presenta di fronte.
Eve Arnold è stata la prima donna a far parte della Magnum photos, celebre cooperativa di fotografi, fondata nel 1947 da Henri Cartier Bresson e Robert Capa caratterizzata da una molteplicità di punti di vista e unica nel suo genere, con quattro redazioni (New York, Londra, Parigi e Tokyo) che ha dato voce e soprattutto immagine a popoli, eventi, problematiche e personalità di ogni Paese per oltre 65 anni.
Eve nel corso della sua lunga carriera ha collaborato dal 1950 fino al 1984 con giornali, editori, gallerie, per effettuare servizi e reportage, soprattutto per la rivista Life. Ottenne prestigiosi premi e riconoscimenti ed ha realizzato circa dodici libri fotografici. Dotata di una eleganza straordinaria innata. con il suo perenne ‘chignon’ bianco e uno sguardo onesto sul mondo può essere definita come una ‘sensibile pioniera del fotogiornalismo’..La sua avventura di artista quasi incredibilmente iniziò per caso grazie ad uno spasimante che per i suoi trent’anni le regalò una Rolleicod.