Giorgio Capriata e Alessio Miceli sono due alessandrini di 25 anni, che da sempre amano lo sport. E sono una delle non poche storie che Alessandria ha da raccontarci. Da circa un anno i due si sono gettati a capofitto in un progetto ambizioso: far conoscere e diffondere il crossfit qui in Alessandria.
Si occupano di gestire, come collaboratori, l’HSL Crossfit Alessandria, la sede dove questa nuova disciplina viene insegnata e praticata.
I due ragazzi stringono amicizia sui campi dell’Alessandria Rugby nel 2012, dove allenavano i bambini ed è proprio in quel momento che iniziano a pensare di tramutare la loro passione per lo sport in un lavoro.
Entrambi prima di dedicarsi al crossfit avevano praticato diverse discipline: Alessio ci racconta di essere “nato” facendo judo, quando aveva solo 6 anni. Come judoka agonista ottenne discreti successi (alcune medaglie nei campionati italiani e buoni piazzamenti in Coppa Italia) ma avendo pochi sparring qui in città decise di smettere temporaneamente per cimentarsi nel brazilian jiu-jitsu.
Pratica questo sport fino all’anno scorso, ottenendo tra l’altro importanti successi: ma attualmente è al crossfit che dedica tutto il suo tempo… Anche se ci confida che “nel cassetto” conserva l’intenzione di riprendere il judogi (la divisa del judoka) e tornare ad allenarsi.
Il suo collega, Giorgio, non è da meno: prima di dedicarsi totalmente al crossfit praticava submission e MMA (arti marziali miste) e successivamente si era avvicinato a sua volta al brazilian jiu-jitsu: tutti campi in cui ha conquistato titoli e successi (due campionati italiani di submission grappling e uno di MMA a contatto leggero).
Giorgio Capriata ha scoperto il crossfit durante il periodo universitario (trascorso presso il SUISM di Asti, la stessa università frequentata da Alessio): era alla ricerca di una preparazione atletica adeguata da utilizzare per preparare al meglio gli incontri di arti marziali.
Per circa un anno ha sperimentato su se stesso questa disciplina (per poi prendere il Lvl 1 di crossfit a Padova) documentandosi ovunque potesse.
“Le nozioni apprese all’università mi sono servite – dice Giorgio – ma ho dovuto informarmi anche attraverso altre fonti: ho comprato dvd che mostravano le varie tecniche e cercavo anche video da vedere e rivedere su youtube. Ho sperimentato quel che imparavo su me stesso innanzitutto, poi una serie di amici mi ha seguito e abbiamo iniziato ad allenarci assieme ovunque si potesse”.
Capriata ha trasmesso la sua passione a Miceli, che se ne è subito innamorato, tant’è che è stato proprio Alessio a proporre all’amico la proposta di iniziare insieme questa carriera lavorativa…. Convincendolo!
Il primo box (così si chiama il luogo dove i crossifitters versano sudore e sfidano i propri limiti) è stato aperto l’11 gennaio 2013, e da poco l’HSL ha festeggiato il primo anno di attività.
I due coach si sono lanciati in questo progetto, mettendo in gioco sogni e passione, e il loro sforzo è stato ripagato: il box ha riscosso un enorme successo, e nell’estate 2013 c’è stato un vero e proprio boom delle iscrizioni.
“Non abbiamo praticamente fatto pubblicità, se non creando una pagina dedicata alla nostra attività su facebook: il passaparola fra gli alessandrini ha fatto il resto” racconta soddisfatto Alessio, e ha ragione d’ esserlo: il boom delle iscrizioni è stato tale da permettere alla società che gestisce l’attività di crossfit di ampliare il box, spostando l’HSL in una sede molto più grande.
Entrambi non se lo aspettavano e questo, forse, li ha resi ancora più contenti e soddisfatti, “pensavamo fosse già un traguardo difficile coprire le spese ed iniziare a farci un nome come istruttori qui in città… Questo successo inaspettato ci ha sorpreso rendendoci contentissimi. Ora noi abbiamo un lavoro, e la cosa bella è che ce lo siamo creato da soli”.
Nonostante questo successo inaspettato, sanno che dovranno comunque impegnarsi per far crescere ancora l’attività e per far aumentare le adesioni, ma il loro sogno è quello di poter forgiare atleti agonisti: un gruppo di crossfitters capace di farsi valere in competizioni ufficiali e non.
“Ci sono alcuni nostri clienti che stanno diventando veramente bravi. Speriamo di poterli farli gareggiare prima o poi. Piano piano.” Così la pensa Alessio e Giorgio è assolutamente d’accordo: “Puntiamo a partecipare alle gare di crossfit, ad esempio qualificarci ai Regionali Europei (che si tengono a Copenaghen) sarebbe già un ottimo risultato. Non solo per il prestigio che ciò comporterebbe, ma sarebbe una splendida soddisfazione per tutti noi”.
Per sapere di cosa si tratti esattamente quando parliamo di crossfit, basta una ricerca su wikipedia, ma molto più personale è la risposta che danno i due coach (una volta esauriti i tecnicismi di rito): “Per me – è Giorgio a parlare – è nato come ausilio alla preparazione degli incontri di MMA. Cercavo un modo completo per allenarmi, ma da li è nata una passione ancora più grande. È una continua gara con te stesso. Coi tuoi limiti: dato che c’è sempre un numero di mezzo, sia che calcoli il tempo o il peso che viene sollevato, o il numero di ripetizioni di un esercizio, possiamo sempre valutare i nostri miglioramenti.
Anche nella lotta – Giorgio ricorda il suo passato sul tatami – quando affronti un avversario, in realtà prima di confrontarti con lui, ti stai confrontando con te stesso… Contro le tue paure, contro i tuoi limiti. Fino ad ora tutto quello che ho fatto mi ha fatto crescere”.
Anche Alessio è d’accordo: “Data l’intensità dell’allenamento, lo faccio sfidando me stesso. Ma dato che si è spesso in gruppo, la competizione è anche coi miei compagni… Ed è uno stimolo grandissimo. Ma non è tutto qui: io trovo sia anche una disciplina del corpo e del benessere, ed è questo che vogliamo trasmettere ai nostri compagni e clienti. È quasi un’educazione al benessere e all’utilizzo del corpo.
Non voglio sembrare presuntuoso però, noi impariamo allo stesso modo ogni giorno, e ogni nostro allievo ci arricchisce; inoltre non c’è un limite d’età, il crossfit è accessibile a tutti”.
La loro scelta di iniziare a lavorare ad Alessandria è legata a una serie di ragioni: innanzitutto il desiderio di fare per primi qualcosa di unico (in città non ci sono altri istruttori di crossfit), in secondo luogo la considerazione che per iniziare era indispensabile avere un giro di amicizie e conoscenze, al quale fare riferimento.
“Sapevamo che, per lo meno all’inizio, i nostri clienti non potevano che essere persone appartenenti alla nostra cerchia di conoscenze: lavorare nella nostra città ha questo pregio”.
Giorgio e Alessio riconoscono che Alessandria è un territorio difficile, soprattutto perchè spesso la gente di qui è troppo chiusa rispetto alle novità, ma non si lamentano: nonostante le difficoltà, è stato proprio il passaparola fra i primi clienti a funzionare.
Sanno di aver già compiuto un’impresa ad affermarsi così in fretta, ma ammettono che ci sono anche le preoccupazioni: senza la crisi, dormirebbero sogni più tranquilli.
Riguardo alla loro città, sono pieni di sentimenti contrastanti: da una parte entrambi hanno la speranza che la città torni a fiorire, dall’altra parte sono consci dei limiti attuali.
Parlando di “movida” Alessio e Giorgio sottolineano come gli spazi ricreativi siano inadatti, spesso i locali sono piccoli e hanno poco da offrire… Notano inoltre il cambiamento dall’età adolescenziale all’età adulta: “da ragazzini bastava poco per divertirsi, ora invece viviamo poco la città… Dopo l’intera giornata di lavoro siamo stanchi, al massimo usciamo con gli amici di sempre o coi compagni di allenamento”.
Ma più che di movida, parlano di risorse: “Il problema di Alessandria – spiega Alessio – è che non ci sono abbastanza spazi verdi! Inoltre ci sono zone in città e in provincia che non sono valorizzate quanto dovrebbero. Ad esempio il Parco delle Capanne di Marcarolo, che personalmente adoro. O la Cittadella, che sarebbe veramente bello poter vedere piena di gente… Purtroppo ci sono anche altre mancanze, come il teatro ormai chiuso. Il problema è che sembra che Alessandria non tenti neanche un po’ di valorizzare le proprie risorse!”
La speranza di contribuire alla rinascita della zona c’è, ed entrambi credono che lo sport possa essere un trampolino di lancio per la città.
Sul futuro hanno idee diverse però: Giorgio sogna di visitare il mondo, magari di insegnare crossfit in Europa: “Voglio lavorare in questo sport, ma vorrei unire questa passione al mio altro grande sogno: girare il mondo. Ogni volta che ho viaggiato ho imparato qualcosa, mi sono sentito arricchito. Allenandomi presso i box delle altre città ho migliorato e affinato le mie tecniche. Ho la speranza che le cose per il box vadano bene, ma ho il desiderio di spostarmi. Non è una fuga, io ho il mio lavoro e le mie radici. Per essere chiari, io non vivo male qui, ma so che c’è tutto un mondo al di là di Alessandria”.
Alessio è di tutt’altro avviso, crede fermamente che Alessandria rifiorirà un giorno e spera di aver contribuito con il suo lavoro, e non solo.
“Tantissimi scappano per il lavoro. E da una parte li capisco, trovare lavoro oggi è difficile. Ma a parte questo problema, trovo che l’Italia sia uno dei posti più belli che esistano, quindi perchè scappare? Stiamo qui e cerchiamo tutti insieme di farla rinascere, di ripartire.”