Un aspetto in particolare mi ha colpito più degli altri, nell’affaire Hollande – Gayet che è salito agli onori delle cronache internazionali nei giorni scorsi. Un particolare che la dice lunga sulla mentalità e sulla cultura dei francesi. Un sondaggio effettuato tra la popolazione ha rilevato che più dell’80% dei citoyens è convinto che la liaison segreta di Monsieur Le Président sia da catalogare alla voce “affari che non li riguardano”.
La stessa percentuale di intervistati, peraltro, aveva fornito la stessa risposta quando Sarkozy rivelò che il suo matrimonio con Cécilia era finito o quando ha annunciato che con Carla faceva sul serio. Che dire? Se la stessa cosa fosse accaduta Italia – e detto tra noi, in quanto a scandali siamo abituati a ben di peggio- si sarebbero sprecati fiumi di parole e chiunque, dal passante a qualche tronfio commentatore da salotto televisivo, si sarebbe sentito in dovere di esprimersi a favore o contro. Come se, tra l’altro, esistessero un torto o una ragione in una questione del genere.
Ma tant’è, siamo fatti così. I francesi no. Loro tirano avanti per la loro strada, frettolosi, si rimboccano il cappotto e dicono a mi – voix che la faccenda non li interessa, perché attiene alla sfera privata dove nessuno ha i titoli per mettere naso.
Alla stragrande maggioranza dei francesi insomma non interessa per niente quali letti frequenta Hollande, interessa molto di più come il Paese venga governato, e purtroppo solo il 15% di loro esprime ancora gradimento nei confronti dell’Eliseo. A pesare ovviamente sono gli effetti della crisi economica anche se, agli occhi di molti osservatori internazionali, la Francia è un grande malato immaginario che si lamenta senza motivo, dal momento che la sua ricchezza e le sue capacità di crescita economica sono di molto superiori a quelle di molti altri paesi europei, tra cui, ovviamente, anche il nostro.
Per carità, è anche vero che i francesi sono forti di secoli di storia che li hanno forgiati ad avere a che fare con re, imperatori e presidenti assolutamente libertini e assai spesso protagonisti delle cronache rosa nazionali, ma questo riserbo sulla vita privata di un personaggio pubblico mi ha positivamente stupita.
E mi è piaciuto anche come da subito il dibattito giornalistico sul sexy-gate si sia spostato su un altro tema, ritenuto molto più serio e più urgente. Si è chiesto infatti l’autorevole Le Monde: può il Presidente aggirarsi per Parigi senza scorta e senza che il suo staff sia informato dei suoi spostamenti? Insomma, la Francia si è interrogata e si è preoccupata sulle condizioni di sécurité del suo numero 1. Come dire: occupiamoci di cose serie.
Una lezione di stile, anche questa.