Integrare i vari tipi di trasporto pubblico in Alessandria è possibile?
Indispensabile vista la situazione economica locale e la necessità di utilizzare al meglio l’esistente, necessario per una politica ambientale che si rispetti, doveroso per per permettere ai cittadini una mobilità sostenibile ma anche efficiente.
Bello a dirsi, meno a realizzarsi anche se da una breve analisi delle infrastrutture esistenti e del pur deficitario sistema di trasporto pubblico, margini di miglioramento sono possibili, considerato anche la tradizione nei collegamenti che il territorio alessandrino, storicamente, possiede.
Va ricordato, a dimostrazione, che circa un secolo fa e fino al primo dopoguerra un sistema di tram abbastanza diffuso collegava il capoluogo con diversi centri del comune in maniera (per l’epoca) capillare e in città i famosi “filobus”, fino al ’70, coprivano il trasporto pubblico con benefici anche da un punto di vista ecologico e rendimenti migliori.
Questi sistemi di trasporto, antichi se vogliamo, ma efficienti e migliorabili, in altre città (senza andare tanto lontano Milano e Torino) esistono ancora e sono ampiamente utilizzati, da noi fanno parte dell’archeologia della mobilità e se rispristinali è improponibile, un forte rammarico per le scelte del passato rimane.
Una ferrovia “metropolitana” già esistente
Guardando però all esistente, non molti notano che nel nostro comune sono ben cinque le stazioni ferroviarie, oltre al quasi ex ( purtroppo) scalo merci, tutte adibite al trasporto viaggiatori da Alessandria, importante e servita da ben nove linee ( anche se penalizzata sul trasporto medio/ lungo e dai tagli delle regione), poi Spinetta, San Giuliano, Cantalupo e Valmadonna: inoltre in due punti delle linee già esistenti (in prossimità di San Michele e di Cabanette) sarebbero teoricamente possibili semplici “fermate” non lontane dalle abitazioni e senza necessità di particolari e costosi interventi infrastrutturali.
Un sistema di ferrovie metropolitana esterna , già praticamente pronta, utilizzabile per il servizio sub urbano; teoricamente, però, perché il sistema dei collegamenti attuali non prevede minimamente un servizio simile ( a Cantalupo i treni, locali, addirittura non hanno fermata) e non si vede come, con l’ attuale sistema di gestione degli orari, da parte della Regione, ci possa essere un attenzione in questo senso. È necessaria una forte azione degli amministratori locali e dei cittadini per modificare l’impostazione dei contratti di servizio del trasporto, oltre ad un’integrazione e sinergia con gli altri sistemi di trasporto pubblico (le linee urbane e le autolinee) su gomma, non potendo , se non nel libro dei sogni, ipotizzare un vettore unico dei trasporti sull esempi lo del Gtt Torinese.
Riorganizzare le linee ed evitare le sovrapposizioni
Il trasporto pubblico locale urbano (Atm) soffre, in seguito alle difficoltà dovute a anni di cattiva gestione, di carenza di mezzi e personale nel settore movimento; le riduzioni dei trasferimenti pubblici aggravano le difficoltà. Nel settore del ricambio degli autobus qualcosa si sta muovendo anche se ci vorranno altre risorse e tempi lunghi. Dove però è necessario ragionare e intervenire è nella riorganizzazione delle linee, a mio avviso troppo lunghe ed estese e nel contempo ormai diradate negli orari, al punto che nelle ore di maggior frequenza non permettono un utilizzazione adeguata. Rispetto al servizio delle autolinee e delle ferrovie occorre poi evitare le sovrapposizione di orari e servizi.
*presidente commissione e consigliere comunale Partito Democratico
Queste proposte vanno ovviamente correlate ad un piano di revisione della mobilità e viabilità complessiva nel comune di Alessandria, e riprendono le semplici osservazioni fatte nel 2012 in campagna elettorale
http://www.slideshare.net/ritarossa/trasporti2key