O quel che racconta questo reportage del quotidiano on line Il Nord (citando peraltro come fonte RaiNews) sono balle, oppure è evidente che siamo in presenza, sul fronte greco, di un black out informativo per nulla casuale. Almeno a casa nostra, dove le corazzate (dai piedi d’argilla e dai conti in profondo rosso) cartacee e on line fanno a gara a raccontarci delle battute più o meno spiritose di Renzi, del broncetto di Fassina (che, giuro, on line in diversi hanno confuso con Fassino, che è tutto dire sul tasso di notorietà di questo buon Carneade della nostra politica), e di altre amenità.
La verità è che ormai siamo abituati, tutti quanti, a confondere la politica con il sense of humor di questo o quel personaggio, e i giornalisti italiani sono già ‘vogliosissimi’ di trasformare, nel bene e nel male, il neo segretario del Pd nel nuovo Berlusconi. Ossia una star mediatica, un personaggio da riflettori sempre accesi, per spiare cosa dice, cosa fa, chi frequenta e di chi ‘sparla’. E non già per misurarlo sulla base dell’azione politica concreta, delle proposte e soprattutto dei risultati.
Ma dicevamo della Grecia. Se il reportage citato ha anche solo in parte centrato nel segno, a poca distanza dall’Italia c’è un Paese dell’Unione Europea che sta morendo, dove i soldi non valgono più nulla, e gli immobili te li ‘tirano dietro’, a prezzi da super saldo. Eppure nessuno si azzarda a comprarli. Per non dire, elemento assai più grave, della sanità al tracollo, con vaccini infantili e medicine per malati cronici che scarseggiano, o già sono finite.
Come si fa ad ignorare una situazione simile, che dovrebbe invece essere l’apertura di tutti i giornali, i siti web di informazione, le tv? E perché esiste questo black out informativo? Giova a chi? Alle banche, che temono ‘code di panico’ agli sportelli? Al governo ‘va tutto bene Madama la Marchesa’ guidato da Letta, i cui esponenti già parlano di ‘consolidamento della ripresa’, come se la fantomatica ripresa ci fosse mai stata? O a chi altri?
Personalmente siamo comunque inclini all’ottimismo (almeno sul fronte delle sorti personali), e stiamo salutando le persone, in questi primi giorni di ripartenza delle attività, con sorrisi e frasi scherzose, tendenti davvero alla positività. Ma le risposte, per quanto altrettanto scherzose e gioviali, ci lasciano intuire che la percezione della realtà degli italiani in carne ed ossa (e degli alessandrini, in particolare) è assai lontana dalla mistificazione mediatica in atto. Possono raccontarcela, insomma: ma non darcela a bere.