Giornali amici, amiche radio [La coda dell’occhio]

Zoccola Paolodi Paolo Zoccola

Non ce la fanno, non ce la fanno proprio i nostri ministri e parlamentari tutti a imboccare la strada dei tagli severi e giusti che fanno giustizia di ogni finanziamento peloso.

Mi riferisco ai contributi che, nonostante tutto, vengono ancora concessi alle radio ‘politiche’. Pensavate che fossero ormai cosa del passato? Ma no! Se ne è occupato nei giorni scorsi il ‘Corriere della Sera’ con un articolo molto informato ai cui dati faccio riferimento.

Mentre sono stati tagliati i contributi per le spese di gestione (agenzie stampa, energia, telecomunicazioni) al migliaio di radio locali presenti in Italia, un piccolo manipolo di emittenti ‘politiche’ in virtù delle evidentemente indispensabili funzioni che svolgono a favore della collettività, ha ‘meritato’ il sostegno dello Stato.

Con esclusione di Radio radicale, che il suo contributo (37.175.401,00) incassati dal 2003 al 2011, perlomeno a mio avviso, se lo guadagna tutto, a ottenere finanziamenti statali sono state, nello stesso periodo di tempo:

Ecoradio, organo ufficiale prima del “Movimento politico Italia e Libertà” e poi del “Movimento ComunicAmbiente” (26.140.808,00).

Radio città futura, organo ufficiale del “Movimento Politico Roma Idee” (15.907.443,00).

Veneto uno, organo ufficiale del “Movimento politico Liga fronte veneto nord-est Europa” (4.967.258,00).

Radio Galileo, organo ufficiale del “Movimento Politico CittAperta” (3.426.712,00).

Radio Onda verde, organo ufficiale del “Movimento Politico A Viva Voce” (1.269.476,00) con la precisazione che nel 2011 questa emittente non ha più ricevuto contributi.

Nell’insieme fanno più di 88 milioni di Euro.

“Le radio locali citate – precisa ‘Il Corriere’ – hanno avuto accesso ai contributi in quanto considerate secondo la legge ‘imprese radiofoniche che risultino essere organi di partiti politici presenti in almeno un ramo del Parlamento’ (art. 4 della L. 250/1990). Dal 2007 non è più possibile diventare ‘organo di partito’ con la firma di soli due parlamentari ma le emittenti che avevano già ottenuto questo riconoscimento entro il 31/12/2005 continuano a essere finanziate in via ‘transitoria”.

E se dalle radio passiamo ai giornali le cose non cambiano, anzi. Per effetto delGiornali decreto ‘Salva Italia’ di Monti, dal 2014 i contributi all’editoria dovrebbero essere aboliti, ma conoscendo le astuzie di cui sono capaci coloro che ci rappresentano a Roma, sarà bene verificare quello che davvero succederà in allora.

Per adesso dovrebbero essere in pagamento i contributi del 2011. per a varie categorie di testate, che grossomodo si possono dividere come fa il sito www.primadanoi.it, in un informato articolo di Alessandra Lotti, da cui citiamo.

“Contributi per i quotidiani di cooperative giornalisti, solo nel 2011, sono stati 21,5 milioni. Tra questi 2,2 milioni a Il Foglio di Giuliano Ferrara; 2,5 milioni al Manifesto; 1,5 mln al Corriere Mercantile, 1 milione a Metropolis; 1,1 milioni a La Verità per Sport, 944 mila euro al Sannio Quotidiano“.

Quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale è detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali. In questo caso nel 2011 sono stati distribuiti 23.091.607 euro: 3,7 milioni ad Avvenire, 3,1 milioni a Italia Oggi, 1,5 al Cittadino, 2,1 a Conquiste del Lavoro, 838 mila euro a Corriere di Como; 2,4 milioni a Cronaca qui; 1,6 milioni a La Discussione, 1,4 Quotidiano di Sicilia.

Organi di partito: 17,9 milioni solo nel 2011. Tra questi 2,3 milioni sono andati ad Europa (ex Margherita ora Partito Democratico), 2 milioni a Liberazione (Rifondazione Comunista), 2,6 milioni a La Padania della Lega Nord, 199 mila euro a Democrazia Cristiana, 1,6 milioni a Cronache Liberal (oggi esclusivamente on line), 1,7 milioni al Secolo D’Italia (prima di area An poi Pdl), 1,5 milioni a Terra (Verdi); 3,7 milioni a L’Unità (nato come giornale di rifondazione ora resta vicino all’area ex Ds)

Quotidiani italiani editi all’estero: lo Stato ha ‘investito’ 5.972.009 euro: 1,9 milioni a America Oggi, 377 mila euro a Gente d’Italia, 1,5 milioni a Il Globo, 1,2 al Corriere Canadese.

Periodici editi da cooperative di giornalisti: sono stati impiegati altri 5,4 milioni: 222 mila euro a ‘30 giorni nella chiesa e nel mondo’, 263 mila euro a Motocross, 145 mila euro al ‘Mucchio Selvaggio’, 54 mila euro a ‘Noi donne’, 67 mila euro a ‘L’Ago e il filo’, 61 mila euro a ‘Pane e acqua’, 202 mila euro a ‘Qui magazine’, 367 mila euro a Il Salvagente, 343 mila euro a ‘Sprint e sport’, 354 mila euro a ‘Tempi’.

Infine ci sono i 5,7 milioni per i giornali di enti morali e religiosi senza scopo di lucro.
Nella lista mancano testate ben più famose come Il Corriere della Sera, Repubblica, Sole 24 ore che ricevono invece contributi indiretti ovvero pagano l’Iva al 4%, Si tratta, dunque, non di soldi dati direttamente ai quotidiani o ai periodici ma di mancate entrate per lo Stato, il cui importo, secondo una recente inchiesta di Lettera 43, «è quasi impossibile conoscere visto che non risulta agli atti del bilancio della presidenza del Consiglio. È l’Agenzia delle Entrate che ha questi dati non li ha mai resi noti»”.

Per non farci mancare niente citiamo ancora da ‘L’espresso’ questo ulteriore elenco di organi di informazione anch’essi destinatari di contributi:

” ‘Il Romanista’, ‘La Voce di Mantova’, ‘America Oggi’, il ciellino ‘Trenta Giorni’, ‘Motocross’, ‘il Salvagente’, ‘Nuova Ecologia’, ‘Cristiano Sociali News’, ‘Dolomiten’, ‘Civiltà cattolica’, ‘Famiglia Cristiana’ e ‘Ecce Mater Tua‘, a cui si accoda religiosamente ‘Buddismo e Società’.”

Non aggiungo commenti. Chi volesse ulteriori informazioni in merito può consultare il sito del Governo alla sezione ‘Dipartimento per l’editoria’.