Con l’esonero di Banchieri, arrivato al termine di una giornata difficilissima per i tifosi biancocelesti, che dopo le lunghissime discussioni per decidere se questa era o non era la migliore Novese dal 1922 si sono trovati di fronte ad uno 0-6 interno con il Borgosesia che, dati alla mano, è la peggior prestazione dal 1929 – e Dio solo sa chi ha avuto la pazienza di sfogliarsi tutti gli almanacchi sportivi fino a quella data -, delle squadre in Eccellenza e serie D del basso alessandrino l’unica che ha mantenuto l’allenatore con cui ha incominciato il campionato è il Libarna.
Accordato un gesto apotropaico al buon Alberto Merlo – che non credo abbia bisogno di ulteriori dimostrazioni di stima da parte mia – passiamo ad analizzare le tre diverse situazioni che hanno portato Derthona (due-tre volte a seconda di come la si voglia vedere), Villalvernia e Novese a cambiare la guida tecnica dopo così poche giornate di campionato.
Cominciamo dai bianconeri di Tortona, che avevano iniziato la stagione nel modo più inconsueto possibile, ovvero presentando Guidoni, l’allenatore contattato in diretta TV la sera prima e messo sotto contratto poche ore prima della serata di gala ufficiale. Sono bastate un po’ di amichevoli e due gare ufficiali per rendersi conto che il matrimonio non sarebbe andato avanti e dopo una giornata di interregno di Cisco Guida – che purtroppo ha anche affrontato la Novese con conseguente sconfitta interna – è arrivato Scarnecchia. E’ bastata però la trasferta a Chiavari – città che ormai temiamo abbia qualcosa a che fare in negativo con la vita privata di Tonetto, dal momento che ogni volta che la sua squadra perde sul campo ligure esonera l’allenatore – per far recitare sul palcoscenico meno adatto, la tribuna ospiti, una commedia da avanspettacolo ad allenatore e presidente con conseguenti nette dimissioni del primo e gran risentimento del secondo che sfoderava dal cappello un vero colpo di scena: quarantotto ore dopo sulla panchina del Derthona arrivava Raùl Longhi, argentino dal curriculum più lungo delle dichiarazioni post-partita che al momento ricopre il non facile ruolo di salvatore della patria.
A Tortona sponda Villalvernia invece le cose sono andate in modo diverso: dopo una partenza a razzo che aveva illuso addetti ai lavori e tifosi la squadra di Casone è incappata in una serie di infortuni e squalifiche che hanno fatto sì che i gatti neri che attraversavano la strada vedendo arrivare il pullman dei ragazzi di Mazzariol cambiassero strada, ed è scivolata mestamente in classifica finchè il direttore generale Musumeci non ha preso in mano la situazione chiamando sulla panchina Diliberto. Il nuovo mister non ha esordito nel migliore dei modi con una sconfitta per colpa di una autorete di un under a tre minuti dalla fine della partita – roba che Niccolai fosse stato presente avrebbe esclamato fra le lacrime «Posso morire felice, ho trovato il mio erede!», ma si è rialzato presto e solo la neve domenica lo ha fermato.
A Novi… beh, a Novi venivano da un campionato che definire stressante è un’eufemismo dove si era interrotto il rapporto con Viassi dopo quattro anni e mezzo e ci si era salvati grazie alla partita perfetta nel momento giusto, quella dove tutte le sfighe di una stagione pareggiano il conto con una serie di colpi di fortuna incredibili nell’arco di 90′. L’estate aveva portato l’ingaggio del tecnico più in voga del momento, una rosa che avrebbe dovuto asfaltare chiunque in campionato, una società che si strutturava per reggere il difficile doppio salto nella C unica «in tre stagioni», frase ormai abusata al pari di «Ti sia lieve la terra» e che quasi sempre prelude ad un finale simile. Il regno biancoceleste di Banchieri è durato solo dodici giornate di campionato, più una manciata di amichevoli e tre partite di Coppa Italia: ci lascia materiale per scrivere da qui fino a maggio inoltrato, ma purtroppo su quella panchina ora toccherà a qualcun altro dirigere i ragazzi; con la speranza che si accontentino della migliore Novese degli ultimi dieci anni, senza scomodare gli scudettati del secolo scorso.
Ps: Nella foto Simone Banchieri, un uomo che sa sempre che ore sono.