Miraglia: “Le reti del gas non si toccano: e certi manager non possono andar bene per tutte le stagioni!”

Miraglia Cesare 2Rispetto all’ultima volta che lo abbiamo incontrato, l’assessore al Lavoro della Provincia Cesare Miraglia ha cambiato ufficio: stesso piano della sede nell’alessandrina via Guasco,  ma una stanza più piccola, e in condivisione con la segretaria. Segno dei tempi, o forse solo necessità logistica. Ci fa un saluto con la mano, e cenno di sederci davanti a lui: è al telefono con un disoccupato disabile (comprendiamo dal senso della conversazione), da cui si fa lasciare tutti gli estremi personali, per poi passarli alla sua collaboratrice, chiedendole di attivarsi subito, per cercare di aiutare questa persona ad uscire da una situazione di disagio, e abbandono. “Mi spiace, ma è così tutti i giorni ormai: io il mio numero di cellulare l’ho sempre reso pubblico, e ci sono persone che chiamano costantemente: un dramma personale dietro l’altro, e per me sono tutti importanti allo stesso modo”. Un modo di fare politica tra la gente, e cercando sempre un rapporto diretto con le persone, che il leader ‘nostrano’ dei Moderati non abbandona neppure ora, in un momento in cui la classe politica tende a ‘defilarsi’ il più possibile, tra crisi ‘nera’ e presunti scandali che emergono più o meno a ‘orologeria’. Ma davvero i Moderati sono ormai l’ala sinistra della giunta Rossa, e la ‘sponda’ dei sindacati sul fronte della difesa delle aziende pubbliche? E quali segnali emergono dal mondo del lavoro sul territorio provinciale, tra vertenze e trattative per scongiurare la ‘fuga’ delle imprese?

Assessore, ormai fa anche da ufficio di collocamento?
(sospira, e si toglie gli occhiali, ndr) La situazione è davvero difficile, e ci sono tante persone in difficoltà enorme, quotidiana. Mi chiamano al telefono, io neanche so chi sono, ma provo comunque a dare una mano, se non altro indirizzandoli, o facendoli contattare da chi di competenza. Il tutto, naturalmente, mentre portiamo avanti i nostri compiti istituzionali di assessorato, che sono tutt’altro che marginali, in questo periodo.

Eppure vi stanno chiudendo: a meno di svolte clamorose, avete i mesi contati….Provincia via Guasco
Secondo me la partita del futuro delle Province non è ancora chiusa, perché solo adesso stanno cominciando ad accorgersi del caos che hanno creato, di fatto paralizzando la nostra attività: e soprattutto di quel che può succedere da giugno in poi, se davvero sopprimessero il fondamentale ruolo di filtro e mediazione dell’ente. Parlo naturalmente per le mie competenze, ossia il Lavoro, ma vale anche per diversi altri settori: noi come assessorato non abbiamo risorse da distribuire. Anzi, direi che non abbiamo neanche più risorse per stare a galla, oramai. Eppure le aziende si rivolgono a noi, e i sindacati anche, per cercare di aprire tavoli di confronto, nell’emergenza. Il caso della Bundy di Borghetto Borbera, che tiene banco in questi giorni, è emblematico: ma ce ne sono tanti altri, continuamente. E in contesto del genere, di crisi senza precedenti, il Governo che fa? Elimina le Province, e lascia il territorio nel caos? Ma ce le vedete le piccole aziende del nostro territorio fare riferimento a Torino, alla Regione? Là non sanno neanche individuarli sulla carta geografica, certe realtà, ed è ovvio che sia così.

Assessore, il fronte del commercio è in subbuglio, non meno di quello dell’industria. Lei è anche un imprenditore del settore: davvero il comparto è alla canna del gas?
Preciso che, come assessorato, non siamo mai stati interpellati e coinvolti da Ascom e Confesercenti, quindi non ho molto da dire in questa veste, se non quello che leggo sui giornali. Naturalmente a livello personale  un po’ di esperienza ce l’ho, e anche qualche idea. Il commercio non morirà mai, intendiamoci. Però è in corso una trasformazione profonda, probabilmente inevitabile, ma che va gestita. Indubbiamente il momento è delicatissimo.

Cattaneo GiancarloParliamo di Palazzo Rosso: come valuta i nuovi assetti di giunta? Il vice sindaco Giancarlo Cattaneo fu suo collega durante il mandato Scagni: siamo alla restaurazione, o che altro?
No comment! Anzi, no, una cosa la dico: considerato che per 18 mesi Giancarlo Cattaneo ha fatto opposizione a questa maggioranza, ma poi ha magnanimamente votato il bilancio, mi sembra giusto ringraziarlo!

I Moderati rimangono assolutamente contrari alla privatizzazione o chiusura di aziende pubbliche? Ormai siete voi la voce dei sindacati in maggioranza….
Questo lo dice lei da osservatore, io la ascolto e ne prendo atto. Noi da due anni diciamo e facciamo, con coerenza, ciò in cui crediamo. L’esperienza ci insegna che, ogni volta che viene ceduta ai privati un’azienda pubblica, il costo dei servizi per i cittadini raddoppia, e i disagi per i lavoratori aumentano. Noi non ci stiamo, e mi pare che in parecchi stiano via via venendo dalla nostra parte.

Sul fronte Amag, in particolare, i Moderati appaiono piuttosto agguerriti, e conSONY DSC scarse simpatie per il presidente Bianchi: è così?
Posso dirle che il sottoscritto, e i Moderati, sono sempre stati in questo decennio dalla stessa parte, con il centro sinistra. Certi manager, che hanno una continuità assoluta con l’amministrazione Fabbio, e vorrebbero privatizzazioni a tutto spiano, fanno male ad Alessandria, e i cittadini devono essere informati. In Amag c’è una figura seria e preparata, che lavorò già molto bene in passato in Atm, ed è Gian Piero Borsi, amministratore delegato. Per il resto, noi siamo assolutamente contrari alla vendita delle reti, che sono un capitale pubblico importante, di proprietà dei cittadini di Alessandria: venderli, o svenderli, a qualche privato sarebbe un grave errore.

Per ATM, invece, un risanamento è davvero possibile?
Lì c’è un piano industriale vero, e approvato da tutte le parti coinvolte. Mi sembra un primo passo importante, in cui si cerca di coniugare necessità di risparmio, e di razionalizzazione, con una serie di investimenti in cantiere per il 2014. E’ un primo passo, naturalmente, e c’è bisogno del coinvolgimento di tutti, non solo del Comune. Però il trasporto pubblico non si tocca: è un altro elemento di civiltà a cui non siamo disposti a rinunciare, ad ogni costo.

Amiu camion rifiutiE la partita rifiuti? Cosa succederà?
Bisogna prendere ragionare ‘in campo lungo’, tenendo conto naturalmente dei pronunciamenti giudiziari. Ma la partita è politica, le scelte strategiche anche: i debiti vanno pagati, sempre. Al contempo però si guardi al futuro: che è nella raccolta differenziata, da Alessandria sciaguratamente abbandonata. E una gestione unitaria della filiera, dalla raccolta allo smaltimento, ci può anche stare: però con un management nuovo, per favore. Come si fa a far finta di niente, e a continuare a lasciare l’intero comparto dei rifiuti in mano a chi (Piercarlo Bocchio, direttore di Aral, e in passato ad interim anche di Amiu, ndr) fu il protagonista di altre stagioni, che ci hanno portati fin qui? Un segnale di cambiamento è indispensabile!

Intanto, assessore Miraglia, nel maggio 2014 potrebbe profilarsi un ‘election day’Urna elettorale di quelli tosti: non solo Europee e comunali (già fissate per il 22 maggio, appunto), ma anche le regionali, se il caos torinese di questi giorni non sarà ‘stemperato’. I Moderati ci saranno?
Sicuramente sì, impegnati su tutti i fronti all’interno del centro sinistra, con coerenza, per quanto mi riguarda. Non ho potuto partecipare, per motivi di lavoro, alla convention regionale del partito, e qualcuno ci ha ‘ricamato’ sopra. La verità è che nei prossimi giorni ci ritroveremo tutti insieme, a livello provinciale, a cena con il nostro leader Mimmo Portas. E sarà l’occasione per gli auguri di Natale, ma anche per ribadire il nostro impegno, e anche la voglia di trasparenza, e di correttezza. A tratti si ha l’impressione che il Pd non abbia ben chiaro l’importanza delle alleanze di coalizione, e la tendenza a decidere da solo. Noi vogliamo esserci anche in fase di elaborazione delle strategie, e decisionale. Questo vorrei che fosse sempre chiaro.

Ettore Grassano