Quello che molti temevano si è purtroppo puntualmente avverato, gli organi competenti del Ministero a Roma hanno rinviato ad Alessandria l’ipotesi di bilancio stabilmente equilibrato 2012-13, con l’osservazione che i 32,8 milioni di euro, relativi ai crediti che il Comune vanta dall’OSL (Organo Straordinario di Liquidazione), in parte necessari per la copertura dello squilibrio di bilancio del 2012 pari a circa12 milioni di euro, potevano essere inseriti a bilancio nelle entrate, ma sono di incerta esigibilità.
Sentenza per certi aspetti prevedibile, dato che non c’è certezza sull’entità delle risorse che potranno essere reperite dall’OSL, a seguito della vendita del beni pubblici e che inoltre il Comune sarà l’ultimo dei creditori ad essere pagato.
Perciò se da un lato era inesatto affermare che la posta in questione doveva essere inserita sia nelle entrate che nelle uscite e che il Comune era creditore di se stesso e quindi il bilancio non pareggiava, dall’altro il problema per motivi diversi sussiste, visto che dopo il pronunciamento del Ministero si dovranno trovare diversamente tali risorse, che sono indispensabili per riequilibrare il bilancio, dato che non si potrà fare affidamento su quei 32 milioni di euro.
Se si trattasse di un’azienda privata, oltre a tagliare i costi si potrebbe cercare di aumentare il fatturato con specifiche iniziative, ma il Comune è un ente pubblico e il fatturato (le entrate), sono già state aumentate con l’applicazione delle tariffe delle imposte locali al massimo.
Non resta pertanto che tagliare ulteriormente i costi e questa purtroppo è la nota dolente, considerando che a questo proposito tutti i cittadini e in particolare una parte del lavoratori pubblici, sta già pagandone duramente le conseguenze.
Certo, c’è ancora un anno di tempo per presentare il bilancio in pareggio e la speranza è che il Governo conceda un prestito a tassi agevolati da rimborsare a lungo periodo e che entro il 2014 con i pensionamenti si riducano i costi.
Tutto questo però non sarà probabilmente sufficiente, perciò l’Amministrazione Comunale, probabilmente dovrà trovare altre soluzioni al problema, visto che l’alternativa sarebbe il Commissariamento.
Pertanto anche alla luce dei recenti sviluppi è indispensabile che la stessa torni a dialogare in modo franco e aperto con i sindacati che non vanno considerati nemici ma partner importanti e fondamentali per trovare “insieme” la migliore soluzione possibile in questa drammatica situazione… come il caso “il caso ATM insegna”.
Diversamente qualsiasi altra “decisione presa unilateralmente”, correrebbe il rischio di essere peggiore per il lavoratori, come alcuni recenti casi hanno dimostrato.
Pier Carlo Lava – Alessandria