“Noi, ex cuoche di Costruire Insieme: più che lasciate indietro, completamente dimenticate!”

Cuoca asiloDopo tanti anni di lavoro precario, oggi, come ringraziamento ci ritroviamo senza lavoro. Ricordiamo che noi tutti gli anni, abbiamo sostenuto selezioni e concorsi pubblici per fare lo stesso lavoro e oggi ci ritroviamo tutti a casa.
Percepiamo un sussidio di disoccupazione che scadrà nei prossimi mesi, dopo di che saremo abbandonati al nostro destino. E’ giusto tutto questo? Chi di dovere, si rende conto di quante persone ha messo in mezzo ad una strada? Chi dobbiamo ringraziare per avere leso la nostra dignità, in primis di persone e poi di lavoratori che con onestà e dedizione ha lavorato per portare serenità nelle loro famiglie?

Come affronteremo adesso la vita, soprattutto quelli che hanno una certa età e che sicuramente le aziende non vorranno più investire anche se dopo tutti questi anni abbiamo acquisito una professionalità di altissimo livello, non solo in cucina  ma anche come collaborazione e supporto socio-educativo?

I servizi sono stati affidati dall’amministrazione ad una ditta esterna: “l’ARISTOR” con palese calo della qualità. In Italia è proprio vero che esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. E’ chiaro che i cittadini di serie B sono i precari perché non sono assolutamente tutelati e difesi.
Chiediamo di essere reintegrati nel nostro posto di lavoro, e che non venga disperso questo patrimonio di esperienza e che venga garantita, per  quanto possibile, la continuità educativa e funzionale del servizio.

Ma soprattutto, riteniamo sia giusto non mandare in fumo l’esperienza accumulata negli anni dal personale “precario” che  ha costruito un rapporto funzionale e qualificato con i bambini.

Per quanto riguarda il piatto unico la nostra opinione è la seguente: precisiamo che per quanto riguarda il nido il piatto unico era già in vigore in passato soltanto due volte al mese nel menù estivo, mentre nelle materne una volta a settimana.

Oggi si è passato inizialmente a tre volte la settimana, poi a seguito delle proteste si è ridotto ad una volta a settimana.
I bambini, specialmente quelli del nido, dovrebbero avere pronta una valida alternativa, perchè il piatto unico non è mai stato gradito, con la conseguenza poi del digiuno totale. Con la cucina in struttura questo non avverrebbe.
Riteniamo importante ribadire che noi all’interno delle strutture non eravamo solo cuoche ma anche soggetti della continuità educativa. Dall’esperienza riportata da una collega che attualmente supplisce nelle scuole statali, la funzione di collaborazione con gli insegnanti a supporto dei bambini esiste ma con l’entrata dell’Aristor anche questo è sparito.

Noi protestiamo perché riteniamo ingiusto che siano stati tutelati i lavoratori a tempo indeterminato dell’Aristor e non sia stata presa in considerazione la  nostra situazione di lavoratori, precari da anni.
Siamo davvero lavoratori di serie B? In tutti questi lunghi anni abbiamo ricoperto posti vacanti e non sostituzione per malattia o infortuni.

Chiediamo all’amministrazione, qualora si procedesse alla statalizzazione delle scuole, se almeno in questo caso si ha l’intenzione di prendere in considerazione la nostra posizione recuperando il personale precario.
Noi non ci arrenderemo mai, abbiamo bisogno, come tutti di lavorare, ricordiamo che era stato promesso in sede di campagna elettorale dal nostro sindaco che nessuno sarà lasciato indietro: Non solo siamo stati lasciati indietro, siamo stati dimenticati e abbandonati al nostro destino.

Lettera firmata da 12 ex cuoche comunali di Costruire Insieme – Alessandria