Una sera di novembre, a causa di un incidente, è mancato Alessandro Migali. Per noi, compagni di scuola dell’Istituto “Diodata Roero Saluzzo”, amici di tutta una vita, se n’è andato un fratello. Insieme abbiamo condiviso tutto: i pomeriggi di studio, le pizzerie e i cinema del sabato sera, le partite di calcio nella neve, i turbamenti, le insicurezze e le speranze dell’adolescenza, come anche le fatiche e le soddisfazioni dell’età adulta.
E poi le parole, i gesti e i segreti che avremmo confessato solo l’uno all’altro. Ma soprattutto abbiamo condiviso scherzi, nottate scapestrate e grasse risate. Perché pensare ad Alessandro Migali significa evocare tempi sereni, buonumore e unità. Ale era un’anima candida, pura, onesta e benevola, incapace di malignità. Un amico che sapevi sempre essere dalla tua parte, giusta o sbagliata che fosse.
Conoscerlo significava amarlo, semplicemente non potevi fare altrimenti. Avevamo messo in conto di trascorrere del tempo insieme e sostenerci anche nella vecchiaia. Non avevamo messo in conto tutto questo. Il vuoto che lascia nelle nostre vite non potrà mai essere colmato; ci sentiamo mutilati di una parte di noi stessi. Ci stringiamo al dolore della sua famiglia: il loro dolore è anche il nostro.
Nonostante ci manchi il dono della fede, ci aggrappiamo all’idea che un giorno potremo ancora ridere insieme, magari in uno spazio e in un tempo diverso da questo. Ma oggi siamo qui, molto più soli, in cammino su una strada molto più buia. Non sarai mai dimenticato.
Ciao Ale!
Gianluca Ongaro – Filippo Gualtieri