Altro che Cappuccetto Rossa, come si era divertito ad ipotizzare il nostro amico Molotov nella vignetta qui sotto. Ieri sera, semmai, il sindaco di Alessandria è sembrata ad un certo punto San Francesco, alle prese con un lupo (a 5 Stelle) se non proprio addomesticato, comunque ammansito e civilissimo.
Rita Rossa si è presentata, puntuale e accompagnata dall’assessore Lombardi (ma anche, in ordine sparso, praticamente da tutto il centro sinistra al gran completo: assessori, consiglieri, il neo segretario cittadino Brina e altri ancora), all’incontro a cui i 5 Stelle, con formula piuttosto irrituale, l’hanno invitata a partecipare proprio per discutere pubblicamente della mozione di sfiducia con cui chiedono le sue dimissioni, e quelle della sua maggioranza.
Come è andata, potete leggerlo nell’ottima cronaca di Radiogold.
Rita Rossa ha fatto la scelta giusta, e per nulla scontata: uscire dal Palazzo (“questa è una critica che accetto: in questi 18 mesi è mancata in buona parte la partecipazione, il dialogo diretto con i cittadini come questa sera. Ma siamo stati davvero travolti da emergenze quotidiane, credo che gli alessandrini lo sappiano perfettamente”), e prendere il toro per le corna. Una scelta che forse ha spiazzato gli interlocutori, o forse no.
In ogni caso, l’impressione ricavata dalla serata di ieri è che davvero sindaco e giunta abbiano ormai superato gli scogli più difficili, la fase in cui il futuro appariva un enorme punto interrogativo. “Non ho nessuna intenzione di dimettermi, ve lo dico serenamente”, ha ribadito il sindaco, e la mozione di sfiducia dei 5 Stelle probabilmente non andrà lontano.
Anzi, se il massimo del (civilissimo) dissenso cittadino a questa amministrazione è quello emerso ieri, la giunta di centro sinistra avrà modo di governare per tutto il mandato, naturalmente con la grande opportunità/obbligo di procedere, a partire da subito, con la fase progettuale e di sviluppo, guardando al futuro.
La situazione di Alessandria (e non solo della galassia comunale) rimane di grande difficoltà soprattutto sul fronte del lavoro e dell’economia, come evidenziato nel corso della serata da tanti interventi, tra i quali quello sul commercio in agonia, ben descritto da Simone Lumina. E ha certamente colpito anche la forza e la dignità con cui una giovane donna, Federica, ha raccontato un dramma personale (legato alla precarietà occupazionale e al tema sfratti) che riguarda oggi soltanto ad Alessandria centinaia di famiglie.
La nuova sfida, quindi, che Rita Rossa e la sua amministrazione dovranno cogliere è quella di aprirsi davvero alla città, che non è solo Palazzo Rosso e partecipate.
In quest’ottica, quello di ieri sera è sembrato un primo passo significativo.
“Ma a noi interessano i fatti, e ancora non ne vediamo all’orizzonte”, commenta Angelo Malerba, consigliere comunale dei 5 Stelle. E certamente toccherà al movimento (più che ad un centro destra assolutamente sfilacciato, affidato ad oggi alla buona volontà e alle iniziative di singoli consiglieri) incalzarla e, ogni volta che lo riterrà necessario, tornare ad invitarla ad un confronto trasparente.
Rimane però anche un’amara certezza: la grande maggioranza degli alessandrini, pure incline al lamento incondizionato,
continua a preferire una serata di calcio o fiction in tv alla partecipazione diretta. Chi è causa del suo mal…