“La Commissione europea intervenga contro il libero commercio di plasma e plasmaderivati provenienti da Canada e Stati Uniti, che vengono introdotti in Italia senza i controlli previsti dalla normativa Ue e da quella nazionale”.
A chiederlo con decisione è Oreste Rossi, europarlamentare del Ppe e membro in commissione Sanità. che, con un’apposita interrogazione parlamentare presentata alla Commissione europea, chiede che la questione sia oggetto di un intervento immediato dell’Europa, per annullare l’effetto, potenzialmente molto pericoloso, di una normativa ‘nascosta’ tra le pieghe della Legge di Stabilità 2012.
E’ lo stesso Tino Rossi a spiegare come la stessa Legge di Stabilità, da poco varata in Italia, comprenda al suo interno un emendamento che consente l’importazione di plasma e plasmaderivati raccolti e prodotti in Canada e negli Stati Uniti, che oggi destinano una quota importante alla raccolta (oltre il 30%), attraverso centri privati che pagano le unità un valore che oscilla tra i 6 e i 23 dollari.
“Tale norma – dichiara Rossi – appare in chiaro contrasto con la Convenzione di Oviedo (Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina), approvata dal Consiglio d’Europa nel 1997, secondo cui: ‘Il corpo umano e le sue parti non debbono essere, in quanto tali, fonte di profitto'”.
“Ė preoccupante – continua l’europarlamentare alessandrino – che nel nostro Paese possano entrare prodotti che, oltre ad essere pericolosi per la nostra salute, creano uno squilibrio all’interno del mercato europeo, dato che i farmaci in questione entrerebbero in commercio avvalendosi semplicemente della dichiarazione di conformità dell’azienda produttrice”.
“Dato che negli Stati Uniti – sottolinea Rossi – è in vigore una legge federale che permette l’adozione di due diversi standard, uno più restrittivo per il plasma ad uso interno, ed uno meno restrittivo specificatamente dedicato all’esportazione, è già stata confermata la prassi in oggetto con l’individuazione in un porto europeo di pallet di plasma congelato, raccolto nei Caraibi e importato tramite gli Usa”.
“Pertanto – conclude l’eurodeputato Ppe – ho chiesto alla Commissione di intervenire quanto prima, sollecitando gli Stati membri, per evitare il libero commercio di prodotti pericolosi per la salute all’interno del mercato Ue e se, alla luce di questi dati, essa intende raccogliere informazioni ed esprimere un parere riguardo alla questione”.