Per restare in tema con argomenti da poco trattati, questa settimana proponiamo un’altra immagine di Alessandria che mostra la presenza del tram a vapore.
In una delle rubriche precedenti avevamo accennato al fatto che esistessero due linee tramviarie che offrivano il loro servizio. Entrambe avevano la stazione nei pressi dei giardini pubblici.
Nella immagine che proponiamo, il convoglio sta per fare il suo ingresso in città e percorre l’ultimo tratto del ponte sul Tanaro, dopo aver transitato accanto ai bastioni della Cittadella arrivando dalle dolci colline del Monferrato (e dai paesi che attraversava). Se i lettori fossero curiosi di saperne di più abbiamo materiale sufficiente per esaudire eventuali richieste.
Ci piace sottolineare che, anche questa forma di trasporto – il servizio tramviario – seppure possa apparire ai nostri occhi come qualcosa di estemporaneo e nostalgicamente “caratteristico”, sia stata una realtà importante e soprattutto puntuale; lo attestiamo dopo aver consultato un orario del 1924 con elenco di tutte le fermate e degli orari studiati “al minuto”.
Ed ecco il consueto pezzo d’epoca, stavolta ancora più interessante e in qualche modo… divertente.
Rapine – Un caffè salato. La sera del 7 corr. un tale Novello Giuseppe, ferroviere, si trovava in fondo di via Milano, quando sentì il desiderio di fumarsi un sigaro. Entrò dal tabaccaio ed ivi fece il suo acquisto, pagando con un biglietto da lire 50 che il tabaccaio gli scambiò. Nella stessa tabaccheria vi erano due ragazze, forse allegre, che notarono nel portafogli del Novello una discreta somma.
Uscito quest’ultimo, una delle ragazze lo seguì, e quando giunse in Piazza Tanaro, gli si avvicinò, pregandolo di offrirgli un caffè. Il Novello, cavallerescamente annuì, e si avviarono verso il ponte Tanaro, per consumare il caffè, nel baraccone in legno che ivi si trova. Ma essendo questo pieno di avventori, la ragazza convinse il Novello a recarsi all’altro baraccone fuori del Ponte Tanaro. Ivi giunti, la ragazza, prima di entrare fece al Novello un cenno con la mano. Questo si voltò, e nello stesso istante fu aggredito da tre individui che gli posero su la bocca e sotto il naso, un fazzoletto pregno di un liquido soporifero, in virtù del quale, la vittima quasi svenne e quindi lo depredarono del portafogli contenente L. 395 e vari documenti.
Per degnamente concludere la bella impresa, suonarono nei fianchi del malcapitato due pugni robusti, e quindi si diedero alla fuga. La ragazza nel frattempo si era eclissata.
Uno dei tre rapinatori fu arrestato mentre fuggiva da un soldato del 2. regg. art. pesante e da un sergente del 2. bersaglieri.
LA FIAMMA Settimanale Socialista – Organo della « Cesare Battisti » Anno IV – N. 9 – Alessandria, 10 marzo 1922