
L’Agenzia ICE, in collaborazione con Confindustria Federorafi, ha commissionato un’indagine sui mercati dell’oreficeria e della gioielleria in Europa, con l’obiettivo di fornire un’analisi completa del settore e di dare indicazioni operative, utili per lo sviluppo del Made in Italy nei mercati esaminati.
Data l’importanza e l’originalità della ricerca, dopo l’anteprima avvenuta a Vicenzaoro, sono stati previsti incontri di approfondimento con gli operatori presso i principali distretti orafi.
Il primo appuntamento, rivolto al distretto valenzano, si è tenuto l’11 marzo presso la sede di Confindustria Alessandria con gli interventi di Matteo Masini, Dirigente Beni di consumo di Agenzia ICE/ITA, di Alessia Crivelli, Presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria e Vice Presidente di Confindustria Federorafi, e di Sandra Bruno e Alessandro Amadori di Yoodata Srl.
“La forte competizione sul piano internazionale richiede una valutazione dei mercati sempre più accurata – spiega Matteo Masini, Dirigente Beni di consumo Agenzia ICE – che consenta di valorizzare quanto più possibile le risorse a disposizione. In questo quadro, l’indagine di mercato sulla distribuzione della gioielleria e oreficeria in Europa e UK intende offrire alle nostre aziende uno strumento utile a determinare scelte strategiche consapevoli ed efficaci, a partire dalla selezione dei mercati più coerenti con i rispettivi prodotti”.
La ricerca è apprezzata anche dagli imprenditori del settore: “Ringrazio ICE Agenzia per aver realizzato questo ulteriore importante strumento di lavoro per le imprese gioielliere italiane ed in particolare per quelle del distretto valenzano – sottolinea Alessia Crivelli, Presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria e Vice Presidente di Confindustria Federorafi – Dopo l’iniziativa di comunicazione di influencer marketing riferita agli USA ed al Regno Unito, i workshop e le collettive dedicate al settore, questa ricerca è un altro fiore all’occhiello della proficua collaborazione tra l’Agenza e le rappresentanze imprenditoriali di Confindustria. Per la prima volta sono stati messi a confronto i diversi sistemi di distribuzione ed il sentiment dei consumatori verso il gioiello e la percezione del Made in Italy in 5 paesi europei che assorbono la considerevole cifra di 20 miliardi di euro di gioielleria all’anno. Come imprenditori abbiamo quindi a disposizione un’altra leva di conoscenza per consolidare e per migliorare l’approccio e la distribuzione dei gioielli valenzani su mercati di destinazione sempre più attenti ed esigenti”.
La presentazione, svoltasi con 21 colloqui approfonditi con esperti del settore e più di 3.542 interviste con questionari somministrati a distributori e consumatori, si è focalizzata sui “Big Five dell’Europa”, ovvero Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia e ha permesso ai numerosi imprenditori presenti di acquisire informazioni e spunti di particolare interesse.
Ad esempio in termini di consumi, il mercato britannico è quello più ampio, con un valore di oltre 5,2 miliardi di euro; la Francia è cresciuta negli ultimi anni, fino a diventare oggi il secondo mercato in Europa (4,9 miliardi). Seguono l’Italia (4,2 miliardi), la Germania (4 miliardi) e infine la Spagna (1,6 miliardi).
Come canale distributivo, le gioiellerie detengono la maggior quota di valore, soprattutto in Italia (78%). I “department store” appaiono molto sviluppati in Spagna (51%) e soprattutto nel Regno Unito (60%). L’e-commerce vale da un minimo del 14 % ad un massimo del 20 %, a seconda del Paese.
Per quanto concerne le preferenze per articolo, i bracciali sono più acquistati in Italia, gli anelli e gli orecchini in Spagna e in Francia, le collane in Germania. Il compleanno prevale fra quanti acquistano per occasioni specifiche da festeggiare.
In termini di valore medio dell’acquisto, in Italia si è registrata la spesa più bassa (506 euro), mentre la Germania è il Paese con la spesa maggiore (851 euro). Un dato interessante è che le promozioni sono “trainanti”: quasi un terzo degli acquisti dichiarati è infatti avvenuto in occasione di un’offerta promozionale.
Particolare attenzione è stata dedicata anche ai “driver” che guidano i consumatori nelle loro decisioni: per tutti i Paesi, il fattore più rilevante è la “bellezza del design”; in Italia e in Spagna è importante anche il fatto che “il design sia nuovo, di tendenza”; in Francia, conta molto il “Made in France”, in Germania il “design semplice e funzionale” e nel Regno Unito l’“affidabilità” (reputazione) del brand. In generale, nei Paesi mediterranei vi è una maggiore attenzione al rapporto qualità/prezzo.
Per i giovani della Generazione Z, la reputazione online è determinante. Per la Generazione Y, sono più importanti l’innovazione ed il lusso.
Il “Made in Italy” è indubbiamente un fattore di successo anche in questo settore. Il 64% degli italiani concentra i propri acquisti proprio su gioielli “Made in Italy”. Buona la notorietà del Made in Italy anche in Spagna e in Germania. In generale, a ognuno piace il “Made in…” del proprio Paese, con l’eccezione del Regno Unito che apprezza il Made in Italy più ancora del Made in UK. Ma cosa vuol dire Made in Italy? In tutti i Paesi, l’espressione è sinonimo di bellezza e di artigianalità. I mercati che appaiono più promettenti per i nostri prodotti di oreficeria e gioielleria sono Spagna, Germania e Regno Unito. Più diffidenti si mostrano invece i consumatori francesi.
Dopo la presentazione dedicata al distretto valenzano, seguiranno quelle programmate ad Arezzo (26.03), a Vicenza (8.04) e a Marcianise/CE (12.04).