Camel senza filtro [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

“Dovresti farti fare i conteggi per la pensione.”
Questa domanda risuona dolorosa. Ma come? Io che ho appena compiuto i sessanta e che vado a scuola con l’entusiasmo di un alunno di seconda elementare…
“Mi ascolti? Non ti conviene andare allo SNALS per vedere quanto ti manca?”

Avevo diciotto anni.
Quel sabato d’estate andai in discoteca con la compagnia, come sempre.
Insieme ad un amico acquistammo un pacchetto di Camel senza filtro e siccome allora si ballava e si fumava e si beveva con un ritmo e un’alternanza degna di un Charlot alla catena di montaggio, al termine della serata il pacchetto era vuoto.
Arrivato a casa, in silenzio come un incursore della Delta Force, mi infilai in bagno per una doccia rapida e poi a letto.
Chiusi gli occhi e un piccolo dolore mi trafisse il petto.
“Ho forse esagerato” pensai.
Non poteva essere il ballo a cui ero avvezzo e neppure la coca e il rhum (tutta coca e una lacrima di liquore, ma ci dava un tono con le ragazze!).
“Troppe Camel senza filtro in poche ore…”
Durò pochi secondi, quel piccolo dolore, abbastanza però da non farmi ripetere l’esperienza.
Da allora, e per gli anni che fumai, solo poche sigarette al giorno. Magari dopo il caffè.

“Ehi ma non mi ascolti? Dicevo: non ti conviene andare allo SNALS per vedere quanto ti manca per la pensione?”
Con un sobbalzo mi risveglio e annuisco.
“Andrò magari a giugno dopo gli esami. Ma si sa, con l’aria che tira prima di sei sette otto anni…”
“Dicevo così. Almeno per avere un’idea.”
Mia moglie ha perfettamente ragione, è meglio avere un’idea di quello che ci aspetta.

Io già mi vedo.
Qualunque sia l’esito, sei, sette, dieci, cinquant’anni, sarà sempre troppo presto.
E allora uscirò dagli uffici dello SNALS, gli amici che mi daranno pacche sulle spalle, e ingobbito come un cammello e con quella piccola fitta al petto (sempre che non sia infarto) mi avvicinerò al giorno della pensione con l’idea, da allora in avanti, di riprendere a fumare.
Due sigarette al giorno, magari dopo il caffè.
Tra un ballo e un cuba libre.