Ravazzi (Rifondazione): “Più soldi in sanità, meno in armi

Potere al Popolo: "Ecco i nostri candidati per la provincia di Alessandria" CorriereAl 1

“La questione dei medici gettonisti – dichiara Stefanella Ravazzi, segretaria provinciale del PRC-SE – è giunta a una nuova e preoccupante fase. Che questo sistema di reclutamento fosse inaccettabile lo avevamo capito da tempo e, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, c’è stata l’ indagine alessandrina di ANAC e Ispettorato del Lavoro a confermarlo”.

“Ora che il tempo dei contratti con le cooperative sta scadendo, la Regione non sa come risolvere il problema della mancanza di medici e si appresta a essere lei il soggetto in grado di stipulare nuovi contratti. Con chi? Nuovamente con i gettonisti naturalmente. Respingiamo con forza questa ventilata soluzione. Il costo dei medici a gettone è altissimo, anche perché il coltello dalla parte del manico l’hanno loro. Questa soluzione, oltre ad essere onerosa, porta con sé problemi, basti pensare a cosa significa lavorare per un turno, pagato bene, ma lunghissimo in un pronto soccorso; turno finito il quale si abbandona il posto per andare altrove”.

La mancanza di medici ha diverse cause, tra cui certo la mancata programmazione per la loro formazione universitaria in grado di rispondere alle esigenze quando è ora; ma non c’è solo quello. Noi diciamo che i medici vanno riportati dentro il sistema sanitario pubblico. Per fare questo occorre poter corrispondere uno stipendio adeguato ai professionisti, altrimenti la spirale non si spezza. È qui un nodo centrale la Regione Piemonte e il governo suo amico di Roma non sono in grado di dare risposte sul terreno dell’ eliminazione degli attuali tetti di spesa e quindi perpetueranno il problema. D’ altro canto andrebbe rivisto anche il regime dell’ intramoenia, per arrivare a una sua totale eliminazione”.

“Se le risorse non si trovano – conclude Ravazzi – non è per una qualche disgrazia o circostanza fortuita. Esse non sono disponibili perché vanno in aumento della spesa militare e in armi: questo occorre saperlo molto bene. Il recente rinnovo dell’ invio di armi per continuare la guerra in Ucraina è, da questo ultimo punto di vista, vergognoso da un punto di vista etico e inaccettabile dal quello sociale. Anche il PD si è accodato, dimostrando una deriva senza fine del maggiore partito di opposizione nel nostro Paese”.