di Graziella Zaccone Languzzi
1) Mai avrei creduto di dare un buon voto al sindaco Abonante, ma quando ne fa una buona è corretto da parte mia riconoscerlo. Mi riferisco alla presa di posizione della giunta a tutela della sicurezza dei pedoni: “Entro 2 mesi stop ai monopattini in centro ad Alessandria in alcune fasce orarie: divieto valido anche per le bici”. Spero che in questi due mesi il sindaco non si faccia convincere a tornare sui suoi passi. Qualche dubbio al riguardo già mi sta venendo: leggete qui. Personalmente me la sono vista brutta due volte: la prima addirittura nella ex galleria della Questura dove due cinesi in bicicletta sono entrati ad alta velocità affiancati da via Ghilini per prendere la scorciatoia e entrare in via Dante: la seconda all’incrocio di Vochieri con via Dossena: un giovane africano a gran velocità sul marciapiedi e in curva mi stava travolgendo, per fortuna mio figlio prontamente mi ha spinta verso il muro. Non nascondo gli insulti che ho lanciato. Ora si apprende che l’ordinanza sarà pronta a breve ma entrerà in vigore entro l’inizio di febbraio 2025, quando sarà installata la nuova segnaletica. Il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante ha annunciato lo stop alla circolazione dei monopattini nel centro di Alessandria, nelle vie del passeggio. Lo stop sarà valido in determinate fasce orarie della giornata. Su questa ordinanza di divieto che toccherà anche le biciclette, secondo la legge equiparate ai monopattini, apriti cielo, la potente associazione Fiab ha fatto sentire la sua voce: “Monopattini (e bici) vietati nel centro di Alessandria, associazione Fiab tuona: “Decisione assurda e populista”. Queste le dichiarazioni: “Un provvedimento assurdo, goffo, squinternato, inaccettabile, all’insegna del populismo più becero. Arrivo anche a definirlo disgustoso“. In sintesi nell’articolo si legge che l’attivista e vicepresidente degli “amici delle bici” ritiene assurdo penalizzare chi rispetta le regole a causa dei pochi che non le rispettano, ritiene che le regole ci siano già, basta applicarle visto che il codice prevede che nelle aree pedonali urbane è obbligatorio utilizzare a mano bici o monopattini in caso di caso di alta affluenza di persone a piedi. Direi che le cose non stanno proprio così però, nella realtà: sono rarissimi i ciclisti che rispettano questa norma: quasi tutti se ne infischiano. Mercoledì 11 alle ore 18 circa ero in auto e sia in via Guasco che poi in via Vochieri due biciclette procedevano in senso contrario a quello consentito e senza luci. Cosa può fare in quei casi un povero pedone? Nulla, se non cercare di scansare il pericolo. Bicicletta e monopattino ad oggi non pagano il bollo, non hanno segni di riconoscimento, non sono assicurati in caso di danno verso chiunque. Lo stop sarà valido in determinate fasce orarie della giornata, quindi non sarà la fine del mondo accedere alle vie centrali a piedi: una sana camminata può fare solo bene!
Voto: 6 1/2
2) La maggioranza di centro sinistra che amministra Alessandria la scorsa settimana ha approvato il DUP, il Documento Unico di Programmazione Ordinario 2025-2027, che è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative. La Lega ha votato contro, come tutto il centro destra, e ha evidenziato perché: “La Lega boccia il Dup e la Giunta Abonante: “Nessuna progettualità concreta, Alessandria ferma a progetti e opere della nostra amministrazione”. Il Dup viene definito “un documento fumoso” il che vuol dire che è stato prodotto un documento che manca di chiarezza, confuso, contorto, incomprensibile. Il suo contenuto non riesce a garantire la necessaria concretezza ai cittadini di Alessandria su temi delicati come il decoro urbano, la sicurezza, il sociale ed il sostegno alle attività produttive senza che da parte dell’amministrazione si intervenga in maniera risolutiva, con strumenti adeguati alla complessità degli anni che stiamo vivendo. La Lega fa notare che in questi primi due anni e mezzo di mandato poco o nulla si è fatto di concreto fino ad oggi, e Alessandria a fine 2024 appare una città affidata all’autogestione di privati cittadini di buona volontà, e chiede dov’è la progettualità che ci si aspetta da un sindaco e da una maggioranza di governo, dove è indispensabile attività di indirizzo, e di coordinamento. Si tratta di decoro, della sicurezza, dallo sviluppo del territorio delle opere infrastrutturali. Il centrosinistra alla guida della città si limita ad inaugurare progetti avviati e finanziati dalla giunta Cuttica (ultimo esempio la riqualificazione di piazza della Libertà) e in diversi altri casi i progetti sono stati cancellati. Avanti di questo passo, chiunque sarà chiamato a governare Alessandria nel 2027, dovrà fare i conti con una città completamente ferma e circondata soltanto da corsie ciclabili, peraltro di dubbia utilità e percorribilità. Le critiche della Lega sono da condividere, la situazione è sotto gli occhi di chiunque: la gestione amministrativa di questo ‘campo largo’, ma anche campo nebbioso, è davvero imbarazzante. E il 2027 purtroppo ancora lontano.
Voto: 2
3) La quarta rata Tari del Comune di Alessandria è puntualmente arrivata come “strenna di Natale”, da pagare entro il 16 dicembre come integrazione e saldo 2024, dopo le altre tre rate già pagate entro settembre 2024. C’è chi è rimasto sorpreso perché forse poco attento quando ha ricevuto le prime tre dove si leggeva “acconto anno 2024”. La TARI si compone di due elementi, una parte fissa ed una parte variabile. Si legge che la quota fissa di ciascuna utenza domestica viene calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio sommata a quella delle relative pertinenze per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa, mentre la quota variabile viene costituita da un valore assoluto, vale a dire un importo rapportato al numero degli occupanti che non va moltiplicato per i metri quadrati dell’utenza e va sommato come tale alla parte fissa. Insomma un ghirigoro di parole per farci capire poco. La Tari è la tassa per la raccolta e lo smaltimento spazzatura che si paga per ogni immobile soggetto nel produrre rifiuti e finanzia i costi di raccolta e smaltimento, lo spazzamento e il lavaggio delle strade, ma alla luce dei fatti la città non brilla nella pulizia in generale. Ora si attendono le novità per il 2025, e già si temono rincari medi di circa 100 euro a famiglia. “Alessandria, scontro sulla raccolta rifiuti. Lega: “Aggravio di costi”. Comune: “Abbiamo corretto una stortura”. La sostanza è che d’ora in poi la movimentazione dei cassonetti dei rifiuti nelle zone della città servite dal porta a porta sarà a carico dei condomini. Una scelta di cui si discute da mesi, che ritengo assurda, e che non sarà temo l’unica causa di aumento della Tari: la discarica Calogna di Solero verso Quargnento è in esaurimento, e a breve sarà necessario pagare qualcuno, fuori provincia, disposto a smaltire i nostri rifiuti, a caro prezzo. Del resto, predisporre altre discariche sul territorio appare irrealistico: e da sempre il centro sinistra si oppone ostinatamente alla soluzione più sensata, ossia un moderno termovalorizzatore, in grado di trasformare il rifiuto in energia/risorsa. Il termovalorizzatore inquina? In termini assoluti, credo che una zona che da sempre ‘digerisce’ Eternit, polo chimico, Ecolibarna, Acna e tutto ciò che altro vi viene in mente, di un moderno termovalorizzatore neppure si accorgerebbe. Eppure la sinistra ne ha fatto e ne fa una bandiera ideologica: il che significherà, nei prossimi anni, sopportare nuovi aumenti Tari (già a prezzi folli, se rapportata ai costi del servizio in Lombardia, ad esempio), per un servizio sempre più scadente.
Voto: 2