di Ettore Grassano
Più volte nel corso dell’anno CorriereAl accende i riflettori sul mercato immobiliare ad Alessandria e provincia, nella consapevolezza che si tratta non solo di un comparto economico di grande rilevanza in sé, ma anche di una significativa ‘cartina di tornasole’ dello stato di salute del nostro territorio nel suo complesso.
In più occasioni abbiamo avuto modo di raccontare, grazie al contributo di Franco Repetto (past President e responsabile comunicazione di Fiaip Alessandria, e membro del consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Alessandria e Asti), l’importanza del progetto Clara Condicio, fiore all’occhiello del nostro territorio, che ha tra i suoi asset più importanti proprio quello della formazione e qualificazione professionale: il mediatore immobiliare, insomma, deve sempre più essere un professionista qualificato, in grado di offrire al cliente una consulenza a 360 gradi, nelle sue diverse sfaccettature tecniche, legali, urbanistiche, finanziarie.
“La mia generazione – racconta Repetto – aveva un sogno, il mediatore immobiliare. Ci abbiamo dedicato tanto, tantissimo tempo. Lo studio e il durissimo lavoro, abbinati ad una fortissima determinazione, hanno permesso di raggiungere i risultati che oggi possiamo facilmente constatare e soprattutto analizzare, come per tutte le attività professionali con i pro e i contro. Oggi l’agenzia immobiliare è percepita come essenziale nelle compravendite e nelle locazioni. I nostri servizi di valutazione, verifica documentazione, marketing e comunicazione, abbinati all’arte della mediazione, hanno permesso e permettono di ottenere risultati notevoli. Oggi tra mediazione tipica e mediazione atipica intermediamo tra il 70 e il 75% del mercato. Ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare. Abusivismo, compatibilità e servizi digitali sono sfide da riprendere rivedere e affrontare. I record sono fatti per essere battuti: ci proviamo. Con il protocollo del progetto di Clara condicio abbiamo favorito l’inserimento dei nuovi abilitati a questa professione. Bisogna conquistare ancora una importante quota, lo possiamo fare solo con la qualità e le nuove generazioni”.
A questo proposito, proprio con la collaborazione di Franco Repetto e di sua figlia Alessandra (attuale Presidente Fiaip della provincia di Alessandria) abbiamo raccolto il parere di alcuni di loro. Ragazze e ragazzi associati a Fiaip Alessandria che hanno risposto ad alcune domande sulla professione. Ne esce un quadro composito, interessante e appassionato: una generazione di giovani professionisti consapevoli dell’importanza e della delicatezza del proprio mestiere, e dotati di grande entusiasmo, in un mercato che da qualche anno si è davvero rimesso in moto, ed è ricco di sfide, e opportunità di crescita.
Eugenio Azimonti: “Il mio Monferrato, così bello e ancora così appetibile”
Ho 30 anni, sono laureato in Comunicazione e Culture dei Media e da qualche anno a questa parte sono ufficialmente un mediatore immobiliare che collabora con l’Agenzia immobiliare DOMUS LC di Casale Monferrato.
L’Agenzia fu fondata da mio nonno materno più di 40 anni fa ed è ancor oggi operativa negli uffici della centrale Piazza Mazzini, dove io svolgo l’attività insieme alle mie colleghe. La passione per la mediazione è innata, d’altronde provengo da una famiglia di mediatori! Mio nonno, mia zia, mio zio e mia madre sono o sono stati mediatori immobiliari, io sento parlare di mediazione ed immobili da sempre, non potevo scampare. Inoltre – tengo a ricordarlo perché non c’è più – mio padre era geometra, così come lo è mio zio e lo era mio nonno, mentre mia zia è architetto; insomma, davvero non potevo sottrarmi a questo mondo. Durante gli anni dell’università a Torino ritenevo che il campo immobiliare non m’interessasse, ho capito poi solo in seguito che mi coinvolge notevolmente, e lavorarvi mi gratifica ben più di quanto mi aspettassi. Sono persuaso che qualsiasi altra occupazione non mi appagherebbe allo stesso modo, sono quindi compiaciuto della mia scelta.
Credo che le mie aspettative coincidano con quelle di ogni mediatore immobiliare, ossia proseguire con la professione sino al termine della mia esperienza lavorativa, perfezionandomi e incrementando se possibile gli affari. Del resto non potrebbe essere altrimenti: nessun lavoratore autonomo potrebbe mai svolgere la propria attività in maniera proficua in assenza di aspettative ottimistiche, senza cioè la spinta a migliorare e la convinzione di poter ampliare il business. Ho naturalmente obiettivi e traguardi che mi sono prefissato di raggiungere, e sono sulla buona strada; innanzitutto, comunque, devo – lo vivo un po’ come un dovere, un piacevole dovere – portare avanti la mia/nostra agenzia cercando di farla crescere.
Spesso sono i clienti a chiedermi quale sarà il futuro del settore immobiliare, e spesso sono io stesso a pormi la domanda: in entrambi i casi fatico a trovare una risposta soddisfacente. Non sono un analista di mercato, ma ovviamente noto i trend attuali e li proietto nel futuro per tentare di comprendere se li ritroveremo nel tempo; in generale, però, reputo piuttosto sterile il cimentarsi in fantomatiche previsioni sul prossimo mercato immobiliare. L’unica sicurezza è sempre la solita: chiunque necessita di una casa, e con ogni probabilità sarà così anche nell’avvenire. Ad ogni modo, io il futuro lo percepisco roseo per la nostra categoria, sono solito vedere il bicchiere mezzo pieno anche sul lavoro; naturalmente occorre rimanere al passo con le tendenze della società per intercettarle quanto prima e tramutarle in affari, ma non è una sfida che mi spaventa… se mai mi sprona!
Il desiderio che serbo è riferito alla mia terra natia, cioè il Monferrato con la sua “capitale” Casale. Le colline monferrine sono un territorio meraviglioso, un paesaggio culturale che da ormai un decennio è parte di un sito patrimonio dell’Unesco con un potenziale turistico enorme che, ad oggi, non siamo (ancora) in grado di sfruttare al meglio. Probabilmente siamo noi medesimi a non crederci abbastanza, forse non ci pensiamo all’altezza, anche a causa dell’inevitabile confronto con le vicine Langhe. Ebbene, io sono dell’idea che, in potenza, non ci manchi nulla per raggiungere i loro ottimi risultati in termini turistici; in atto, invece, dobbiamo ancora farne di strada. Il mio desiderio è che al più presto questa discrepanza tra potenza ed atto si assottigli sino ad appiattirsi del tutto, e m’impegnerò personalmente perché ciò accada. Nel frattempo acquistare una casa in Monferrato continua a costare meno rispetto ad altre realtà immobiliari simili…dunque accorrete numerosi! (Beninteso, il desidero prescinde dalla mia professione, ma mentirei se non ammettessi che vi scorgo profittevoli implicazioni immobiliari).
Ekaterina Bannova: “Da ingegnere ho scoperto l’amore per le case: è bellissimo supportare le persone in una scelta così importante”
La mia storia è un pò particolare perché mi ha portato da una formazione tecnica in ingegneria, economia e diritto ad una passione profonda per l’immobiliare. Ho sempre amato l’architettura e il design e ho deciso di trasformare la mia passione in un lavoro. Il mio percorso è stato pieno di ostacoli (tra cui una lingua, una cultura e delle leggi tutte nuove), ma ogni piccolo traguardo mi ha dato la forza di continuare e sono grata di aver avuto la possibilità di lavorare con professionisti del settore che mi hanno sempre supportata.
Come è nata la mia passione per la mediazione? Da ingegnere ho avuto molte occasioni di lavorare con sviluppatori e acquirenti durante la mia carriera ed ho sempre cercato di soddisfare le esigenze di entrambe le parti. Mi sono resa conto che questa attività era per me una grande passione perché mi dava la possibilità di creare soluzioni che soddisfacevano bisogni reali. Quando mi sono trasferita in Italia ho pensato che la mediazione immobiliare sarebbe stata un’evoluzione naturale della mia carriera e che le mie capacità tecniche e la mia passione per il design avrebbero potuto aiutarmi a trovare la mia strada.
Le mie aspettative sono tanto semplici quanto ambiziose: voglio continuare a crescere come professionista imparando dai miei colleghi e dai miei stessi clienti. Vorrei diventare un punto di riferimento per coloro che, in particolare nell’area del Novese in cui attualmente opero, cercano soluzioni immobiliari di alta qualità. Il miglioramento continuo è un elemento essenziale in questa professione. Penso che sia necessario migliorare costantemente sia a livello personale che professionale per poter offrire un servizio sempre adeguato alle esigenze dei clienti.
Penso che il futuro sia pieno di difficoltà, ma anche di molte opportunità. L’evoluzione del mercato immobiliare, le nuove tecnologie e la clientela sempre più informata ed esigente ci spingono a essere più creativi e preparati. Mi auguro di poter migliorare ancora a livello professionale e personale collaborando con persone che condividono le mie passioni. Mi guida il principio “win-win” perché penso che unire le forze possa portare a risultati straordinari.
Il mio sogno è quello di riuscire a creare un posto di lavoro dove tutti possano dare il meglio di sé e lavorare con professionalità e passione. Mi piacerebbe poter continuare ad imparare e crescere, aiutando nel frattempo i miei clienti a prendere decisioni consapevoli e che possano davvero migliorare la loro vita. In fondo penso che il nostro mestiere sia proprio questo: accompagnare le persone con responsabilità e dedizione in uno dei momenti più importanti della loro vita.
Alessandro Cibin: “Professionalità e presenza sul territorio le chiavi per crescere”
La professione dell’agente immobiliare mi ha affascinato sin da piccolo, avendo una persona in famiglia che operava nel mondo dell’edilizia. Dopo la scuola secondaria mi sono trasferito all’estero per 6 mesi, ho studiato inglese e lavorato nella ristorazione; tornando in Italia pensavo di intraprendere un percorso di vita che mi portasse ad avere una posizione lavorativa immediata e che mi potesse subito dare soddisfazione. Sfortunatamente non ho avuto il coraggio di intraprendere subito la carriera da agente immobiliare: feci il corso, ma scelsi un corso di laurea. Terminata l’università, decisi di sostenere l’esame da mediatore e da quel momento fu l’inizio di un amore nei confronti di me stesso, dipendente solo dalle mie scelte.
La passione per la mediazione immobiliare nacque quando ancora frequentavo l’università. Studiavo tecnologie alimentari, e mi resi subito conto di essere portato per la parte commerciale: la vendita di un prodotto, piuttosto che un lavoro di analisi da ufficio. Così, finiti gli studi, decisi di concludere il percorso iniziato, nonché superare l’esame per l’abilitazione alla professione di agente immobiliare e intraprendere questo cammino.
Vivo non facendomi aspettative, ma sicuramente la perseveranza e la presenza sul territorio possono solo che accrescere la credibilità e l’affidabilità di un agente. Sono convinto che con l’impegno e la presenza, in questo lavoro si possano ottenere grandi risultati, quindi ciò che mi aspetto davvero è dare sempre il massimo e di conseguenza ottenere grandi risultati.
Non mi spaventa chi periodicamente parla di crisi: caparbietà e voglia di fare saranno sempre determinati per superare qualsiasi difficoltà. Tutto è correlato alla presenza sul territorio e al saper trasmettere informazioni chiare. Penso che il saper fare rete sia un elemento chiave per la professione immobiliare. Integrati questi punti, difficilmente un agente può non avere successo.
Il mio desiderio professionale? Quello di crescere sempre di più, potendo in un prossimo futuro contare su un team di collaboratori, accrescere le mie mediazioni, creare un gruppo unito di persone specializzate, e con valori comuni: professionalità e responsabilità.
Marta Regiardo: “Preparazione e trasparenza sono i valori che le persone apprezzano di più: e che sanno riconoscere”
Penso che per essere un bravo mediatore immobiliare si debba essere principalmente gentili, trasparenti, preparati ed intelligenti abbastanza da chiedere aiuto agli altri professionisti del settore ( notai, geometri, tecnici…) quando si hanno delle incertezze.
Dall’età di 17 anni ho lavorato nell’azienda di noleggio con conducente di mio papà. Durante il periodo covid il mio lavoro si è completamente fermato, così ho deciso di provare a capire se la professione di agente immobiliare facesse al caso mio.
Ho frequentato il corso per ottenere l’abilitazione e ho iniziato a collaborare con un’agenzia ad Alessandria. Dopo pochi mesi ho deciso di lavorare in proprio.
La mia passione per la mediazione è nata grazie ad un agente immobiliare, Sergio Capaldo, che con pazienza, tempo ed impegno, mi ha trasmesso i suoi valori.
Grazie a lui ho capito che si tratta di un lavoro nel quale la precisione e la correttezza sono fondamentali e che la soddisfazione più grande è di avere clienti felici che parlano bene del nostro operato.
Ma questo senza mai sentirsi arrivati: voglio continuare a migliorarmi, a formarmi e ad imparare.
Sono un’ottimista, vedo un grande futuro e mi aspetto anni di grandi successi. Sono davvero felice dei miei risultati attuali e sono sicura del fatto che impegnandosi e lavorando duramente, non ci sia altra alternativa che ottenere grandi risultati.
Vorrei continuare per la mia strada, lavorando solo ed esclusivamente con clienti che si fidino di me e siano felici di collaborare con me. Il mio sogno è di aprire altre sedi in tutta Italia.
Elena Repetto: “L’Agente immobiliare è figura di grande professionalità: sta a noi farlo comprendere ai clienti, con la qualità del nostro lavoro”
Mi chiamo Elena Repetto, ho 32 anni e da 6 anni svolgo la professione di Agente immobiliare.
La mia storia nasce, da quando ne ho memoria, all’età di 4/5 anni quando durante il fine settimana andavo con il mio papà ad alcuni appuntamenti per far visitare gli immobili ai clienti che cercavano la loro nuova dimora. Questo è proseguito per alcuni anni, anche se poi ovviamente sono subentrati anche altri interessi, ad esempio lo sport.
Essere figlia di un Mediatore è sempre un’arma a doppio taglio, nel mio caso estremamente positiva per gli insegnamenti ricevuti sia di natura etica (i più importanti) che professionale.
Ho avuto anche esperienze lavorative in altri settori, che non rimpiango di aver fatto prima di trovare la mia strada, perché mi hanno portato a crescere molto e a scoprire nuove realtà, interfacciandomi con diversi scenari arricchendo il mio bagaglio personale.
Vedevo sempre dall’esterno quali erano i compiti, i problemi, le soluzioni e le gratificazioni che derivavano da questo lavoro, ma non ne presi piena coscienza fino a quando decisi di frequentare il corso da Agente immobiliare ed essere abilitata alla professione.
Le incertezze ci sono sempre, come in ogni lavoro, e non sai mai se riesci ad essere all’altezza del compito ricevuto e soprattutto a portarlo a termine, ma andando avanti con il tempo e con il costante aiuto/appoggio di mio padre che questo settore lo masticava da parecchi anni prima, i dubbi e le incertezze sono andate via via svanendo.
I problemi non mancano mai, ma si impara ad affontarli, e a risolverli con metodo e professionalità.
Oggi ho ancora pochissimi anni di esperienza in confronto ai miei colleghi, ma anche grandi aspettative riposte in questo lavoro, sia sul fronte della redditività personale, che delle potenzialità del mercato. Il settore immobiliare ha sempre vissuto fasi di espansione (pensiamo all’epoca 2008-2011) e altre di stagnazione, e ciò che conta per gli operatori professionali è saper percepire i mutamenti in corso, e affrontarsi nel modo migliore, nell’interesse dei clienti.
La mia generazione sicuramente affronterà il futuro, considerando il mercato odierno, con maggiore consapevolezza e con un bagaglio di esperienza importante, e sapremo cogliere le nuove opportunità che certamente verranno.
Ho un desiderio, che credo di condividere con tanti colleghi: ossia che la nostra figura venga a tutti gli effetti riconosciuta e rispettata come quella di un professionista di livello. Ancora troppo spesso noi Agenti Immobiliari veniamo presi poco in considerazione e svalutati rispetto ad altre categorie, anche se poi a noi ci si rivolge per risolvere i problemi. Per riuscire a offrire un servizio di qualità, siamo i primi a dover apprendere e a spiegare ai clienti le “novità” a cui i proprietari degli immobili devono adempiere. D’altronde il nostro lavoro prevede i compensi a operazioni concluse. I clienti spesso nelle diverse fasi per percorso faticano a riconosere la qualità della nostra consulenza: sta a noi però guadagnarci il loro rispetto, dimostrando loro ‘sul campo’ qual è il nostro livello di professionalità, oggi più che mai imprescindibile per chi intrende muoversi sul mercato delle compravendite come su quello delle locazioni.
Riccardo Riva: “Un mestiere che mi affascina da sempre, e che consente di porsi traguardi ambiziosi”
Dopo aver conseguito il diploma come geometra, ho scelto di proseguire gli studi in economia e direzione delle imprese presso l’Università di Torino. Le mie prime esperienze professionali sono state nel settore commerciale, prima nel ramo assicurativo e poi in quello della somministrazione del lavoro. Un giorno, però, mi sono imbattuto in un annuncio per mediatori immobiliari, e ho deciso di cogliere l’opportunità. Così, ho scelto di ottenere l’abilitazione e intraprendere questa carriera, poiché ritengo che la professione del mediatore immobiliare sia tra le più apprezzate in Italia, soprattutto dai clienti che vedono in essa un prezioso alleato nelle fasi cruciali della loro vita. Spesso, infatti, il mediatore è la figura che accompagna le persone in un momento di transizione importante, come la vendita o l’acquisto della casa, lasciando un segno indelebile nei ricordi dei clienti.
La passione per il mondo immobiliare è sempre stata presente in me. Fin da ragazzo ero affascinato dagli immobili e seguivo le principali riviste del settore. Questa inclinazione ha influenzato anche la mia scelta di iscrivermi alla scuola per geometri, dove la mia materia preferita era estimo. Ricordo ancora il mio primo colloquio presso un franchising immobiliare subito dopo la maturità; tuttavia, decisi di continuare con l’università. Col tempo, però, il mio interesse per il settore immobiliare è riemerso, portandomi a trasformare questa passione in una vera e propria carriera.
Credo fermamente che con impegno ed energia si possano raggiungere grandi risultati in questa professione. Essere un mediatore richiede dedizione e la volontà di migliorarsi continuamente.
Penso che la professione del mediatore immobiliare sia destinata a evolversi profondamente nei prossimi anni. Oggi, operare in un mercato sempre più complesso e competitivo richiede non solo competenze tecniche, ma anche strategie di marketing efficaci e un solido posizionamento aziendale. Da un lato, infatti, ci troviamo a fare i conti con grandi operatori che puntano alla disintermediazione, dall’altro con grandi gruppi, solitamente in franchising, ma anche completamente digitali, che tendono a offrire servizi pubblicitari, facendo leva sul prezzo, anche se spesso le risorse umane non sono abbastanza formati per far fronte all’importante lavoro svolto da un mediatore esperto e alla gestione di tutte le problematiche connesse a una transazione immobiliare. La realtà immobiliare del futuro, a mio avviso, dovrà diventare più strutturata e dotarsi di un’identità aziendale forte, piuttosto che rimanere un piccolo studio immobiliare.
Da un lato, desidero vedere crescere la realtà che stiamo costruendo con tanto impegno e dedizione da diversi anni. Dall’altro, vorrei che il mediatore immobiliare fosse sempre più percepito come un professionista al servizio delle parti, un alleato nelle trattative, e non solo come un venditore.
Raimondo Russo: “Il mediatore immobiliare non è solo intermediario, ma consulente che crea valore”
La mia passione per la mediazione penso sia innata.
Almeno l’80% della mia vita è basata su pubbliche relazioni. Relazioni di lavoro, di amicizia, persino con il proprietario del bar sotto casa. Non sono facili da impostare, lo ammetto.
Non sono mai stato un pr/consulente aggressivo, non è il mio stile. Tendo più a cercare di instaurare una relazione che possa poi sfociare in un vero rapporto, magari anche di amicizia con il tempo.
Le mie aspettative sono quelle di crescere in un settore che considero sfidante ma estremamente gratificante. Desidero diventare un punto di riferimento nella mia area, non solo per la qualità del servizio offerto ma anche per la capacità di costruire relazioni basate sulla fiducia e sulla trasparenza. Credo che la mediazione immobiliare sia molto più di una semplice compravendita: è un processo che accompagna le persone in una delle decisioni più importanti della loro vita. Per questo, mi aspetto di perfezionare le mie competenze, costruire una rete di contatti solida e lavorare in un team che condivida i miei stessi valori di professionalità, etica e innovazione. Voglio anche contribuire al miglioramento delle procedure e introdurre nuove metodologie per rendere il processo sempre più efficiente e orientato al cliente.
Il futuro del settore immobiliare lo immagino come un contesto sempre più dinamico, dove il digitale e l’innovazione avranno un ruolo predominante. L’intelligenza artificiale, le piattaforme online e le tecnologie smart stanno già trasformando il modo in cui lavoriamo, e credo che il professionista del futuro debba essere capace di integrare questi strumenti con un approccio umano e personalizzato. Personalmente, vedo un futuro in cui sarò in grado di ampliare la mia attività, esplorando anche il mercato delle seconde case e degli investimenti immobiliari internazionali. Sono convinta che la sostenibilità diventerà un elemento centrale, con sempre più persone interessate a immobili eco-friendly e a soluzioni abitative innovative. Mi auguro di essere una figura in grado di anticipare i cambiamenti del mercato, offrendo un servizio di consulenza che sappia coniugare tradizione e innovazione.
Essendo ad inizio carriera, il mio desiderio è crescere rapidamente sia dal punto di vista professionale che personale, costruendo una reputazione solida e rispettata. Vorrei che la professione di mediatore immobiliare fosse maggiormente riconosciuta e valorizzata, oggi spesso non viene percepita come un lavoro complesso e strategico, ma solo come un passaggio obbligato nelle compravendite. In realtà, questo mestiere richiede competenze trasversali: non si tratta solo di conoscere il mercato, ma anche di saper costruire relazioni, gestire trattative complesse e offrire un supporto reale ai clienti in uno dei momenti più importanti della loro vita.
Il mio desiderio è contribuire a cambiare questa percezione, dimostrando con il mio lavoro che il mediatore non è solo un intermediario, ma un consulente che crea valore, facilitando decisioni informate e accompagnando i clienti in un percorso che può essere complicato e stressante. Sogno di essere parte di un cambiamento culturale che riporti al centro la professionalità e l’impegno che questa professione richiede, rendendola riconosciuta e rispettata come merita.