Pasqualino (assessore Acqui Terme): “Una Comunità Energetica non solo per la città, ma per tutto il nostro territorio”. Ecco come funziona, come aderire e con quali vantaggi

di Ettore Grassano

Qualcuno l’ha definita una scommessa, altri una sfida coraggiosa. In realtà la CER (Comunità Energetica Rinnovabile) che sta decollando in questi mesi ad Acqui, con l’obiettivo di coinvolgere anche altri 23 comuni del territorio, è ad oggi, con l’imminente costituzione del soggetto giuridico che sarà intestatario del progetto, un progetto concreto, frutto di due anni di gestazione complessa, con analisi, valutazioni costi/benefici, individuazione di partner privati qualificati. “Certo, il bello comincia ora: ma siamo certi, se riusciremo a spiegare bene ai cittadini le potenzialità della proposta, le adesioni saranno importanti: e più la CER sarà forte, più sarà conveniente per tutti coloro che aderiranno”. A Mario Pasqualino, assessore al Bilancio e alla Transizione Energetica del comune di Acqui Terme, brillano gli occhi per l’emozione: “Se funziona, e noi tutti crediamo che funzionerà, passeremo un testimone importante a chi amministrerà Acqui Terme dopo di noi: perché questo è un progetto destinato ad incidere profondamente sul nostro territorio, dal punto di vista economico e sociale, non solo nel 2025 o 2026, ma nei prossimi decenni”.

In questa chiacchierata cercheremo dunque di spiegare bene cos’è una CER, e come sarà la CER dell’Acquese, “a trazione e a garanzia pubblica”, e naturalmente anche come fare ad aderire, e con quali vantaggi.

Assessore Pasqualino, come le è venuto in mente di lanciare Acqui Terme in un progetto così innovativo?
Appena eletti, nel 2022, e ricevute dal sindaco Rapetti le mie deleghe, ho cominciato a confrontarmi sul tema con Paolo Arrobbio, che è stato Presidente Amag fino a due anni fa, e che in quella veste già da anni si stava occupando di comunità energetiche. La sua competenza, e il suo entusiasmo, sono stati contagiosi. Inoltre, a seguito della mia professione, il tema delle comunità energetiche avevo iniziato a sondarlo già dall’uscita del primo decreto legislativo dell’8 novembre 2021 inserendo l’obiettivo nel programma elettorale per le elezioni del 2022. Mi è sembrato davvero che ci fosse uno spazio enorme, pressoché vergine, da occupare e sviluppare. E che un ruolo centrale del Comune all’interno del processo potesse essere garanzia di trasparenza e correttezza. Il sindaco Rapetti è stato altrettanto determinante; già in campagna elettorale aveva capito le ricadute positive, di medio lungo periodo, per la nostra città e per tutto il territorio, anche se avventurarsi in un tema ancora poco noto non sarebbe stato semplice, poi siamo stati eletti e con la nomina in Giunta e c’è stato modo di poter procedere.

Spieghiamo, ai lettori non ingegneri e non esperti di ambiente, cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile, prima di tutto..
Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, Comuni, Enti Pubblici e privati che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile a livello locale.
Nel nostro caso questa pluralità farà capo ad un soggetto giuridico, una “Fondazione di partecipazione”, governata dal Comune di Acqui Terme, alla quale potranno aderire progressivamente tutti i soggetti interessati appena citati.
L’energia prodotta da impianti che sfruttano fonti rinnovabili, che saranno realizzati nel territorio acquese, oltre ad essere auto consumata dai produttori, potrà essere utilizzata dai consumatori del territorio generando incentivi economici riconosciuti dal gestore dei servizi energetici (GSE) che saranno distribuiti fra tutti i partecipanti.
Le grandi aziende, invece, non potranno aderire alla CER ma potranno registrarsi sulla piattaforma, stipulare un apposito contratto e compilare il mandato del GSE in qualità di Produttori Terzi.

Come sono stati individuati i partner tecnici del progetto di Acqui e che ruolo avranno?
Abbiamo pubblicato prima una manifestazione di interesse aperta per ricercare un Proponente Privato, con le prime indicazioni di progetto fissate dal Comune e dalla Provincia, tra cui dove vogliamo siano installati gli impianti, come detto promuoviamo una transizione energetica a tutela del Territorio, per cui abbiamo stabilito che gli impianti fossero posizionati su tetti di edifici.
Una volta individuato il Proponente e sviluppato il progetto di CER, abbiamo indetto una gara pubblica aperta a tutti i soggetti interessati. I criteri di selezione includevano l’esperienza nel settore delle energie rinnovabili, la solidità economica, il piano progettuale e la capacità di coinvolgere la comunità locale. La società aggiudicataria ha dimostrato di avere un approccio innovativo e sostenibile, oltre a un forte impegno verso la partecipazione dei cittadini.

Ad Acqui Terme sta per nascere dinanzi ad un notaio la Fondazione di Partecipazione che sarà l’entità giuridica intestaria della CER: chi ne farà parte, e come funzionerà?
La Fondazione di partecipazione rappresenta un modello di collaborazione tra Enti Pubblici e Privati, volto a promuovere l’uso di energie rinnovabili e a garantire benefici economici e ambientali per la comunità locale, senza comportare rischi economici per i partecipanti, per cui nemmeno per i Comuni.
Potrà aderire alla Fondazione una pluralità di soggetti differenti, quali: cittadini, commercianti, artigiani, piccole e medie imprese, associazioni riconosciute, Enti religiosi, Enti Locali o altre organizzazioni del territorio. Ognuno di questi potrà aderire in qualità di produttore, consumatore o prosumer.
In particolare, alla Fondazione, potranno aderire anche gli altri Comuni del territorio Acquese, estendendo di fatto il progetto oltre il territorio comunale.
Sotto la supervisione della Fondazione e in attuazione delle linee strategiche da questa definite, la gestione operativa, energetica, economica, amministrativa e finanziaria della comunità energetica sarà appannaggio del partner privato aggiudicatario della gara e firmatario della concessione.

Aziende, Associazioni, professionisti, privati cittadini: chi può aderire alla CER? Come si fa, e con quali vantaggi, immediati e di prospettiva.
Tutti i cittadini residenti di Acqui Terme e degli altri comuni dell’Acquese. Coloro che aderiranno parteciperanno attivamente alla produzione o al consumo dell’energia rinnovabile condivisa all’interno della CER.
Tutte le Piccole e Medie Imprese (PMI) in quanto aziende locali che possono contribuire alla produzione di energia attraverso impianti rinnovabili o al bilanciamento della CER grazie al proprio consumo di energia.
Enti Pubblici, Associazioni e Organizzazioni del Terzo Settore. Gli Enti Locali possono supportare l’iniziativa apportando i propri consumi e/o mettendo a disposizione le superfici su cui realizzare nuovi impianti di produzione o aderendo con i propri POD di consumo.
Per aderire basta:

  1. Contattare la CER:
    a. attraverso i focal point che saranno messi a disposizione dalla Fondazione, oppure direttamente attraverso il Comune di Acqui Terme. In tal modo si avrà la possibilità di comprendere i benefici derivanti dall’adesione e definire il proprio ruolo all’interno della CER stessa (produttore, consumatore o prosumer). Una particolare attenzione sarà posta in questa fase per fornire informazioni circa la possibilità di realizzare nuovi impianti e per fornire altresì informazioni sui consumi (inviando la bolletta energetica).
  2. Sottoscrivere il Modulo di Adesione:
    a. L’effettiva partecipazione avverrà attraverso la compilazione di un apposito modulo di adesione, che con la sua sottoscrizione sancisce l’accettazione del regolamento della CER.

Quanto costa aderire alla CER?
L’adesione è gratuita: indipendentemente dalla tipologia di profilo non sono previsti oneri di adesione. L’adesione è anche libera e volontaria: ciascun soggetto avrà la possibilità di entrare o uscire liberamente dalla configurazione.

È previsto che una quota delle risorse prodotte dagli impianti aderenti alla CER sia destinata a finalità sociali: quali, e chi decide?
La decisione è in capo alla Fondazione di partecipazione la quale, in osservanza dei propri obiettivi statutari e recependo le indicazioni dei comitati locali (ad esempio altri Comuni aderenti), individuerà le iniziative da porre in atto.
Rientrano tra queste:

  1. Sostegno a Progetti Locali: parte delle risorse può essere utilizzata per finanziare iniziative locali, come programmi di educazione ambientale, eventi comunitari o progetti di riqualificazione urbana.
  2. Sostegno Economico ai Membri per il contrasto alla povertà energetica: le risorse possono essere destinate ad aiutare i membri della comunità che si trovano in difficoltà economica, ad esempio tramite contributi sui costi delle bollette energetiche o contributi per l’installazione di impianti rinnovabili.
  3. Investimenti in Infrastrutture Sostenibili: le entrate possono essere reinvestite in ulteriori progetti di energia rinnovabile o in infrastrutture sostenibili, come sistemi di mobilità elettrica o impianti di accumulo energetico. In particolare, la comunità energetica può a sua volta realizzare dei propri impianti di produzione di energia traendo direttamente il beneficio (a sua volta da ridistribuire) della vendita e della condivisione di questa energia.
  4. Promozione della Sostenibilità: parte delle risorse può essere utilizzata per campagne di sensibilizzazione e formazione sui temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica.

La decisione su come destinare le risorse prodotte dalla CER spetta generalmente a:
Assemblea dei Soci: i membri della comunità energetica partecipano attivamente alla gestione e alla pianificazione delle attività. Le decisioni relative all’uso delle risorse possono essere prese in assemblee, dove ogni Socio ha voce in capitolo.
Consiglio di Indirizzo: la CER è organizzata con un Consiglio di Indirizzo, a cui partecipano i rappresentanti dei comuni aderenti e quelli eletti dall’assemblea dei soci, questo organo può avere un ruolo nella proposta e nella gestione delle iniziative sociali, presentando piani all’assemblea per l’approvazione.
Regolamento della CER: le modalità di utilizzo delle risorse e le finalità sociali devono essere definite nel regolamento interno della comunità energetica, che stabilisce le linee guida per la gestione economica e le attività da svolgere.

Durante la prima presentazione pubblica del progetto, lo scorso 21 ottobre alla sala convegni ex Kaimano, avete insistito molto sul progetto “di territorio”, e non solo del comune di Acqui Terme: i 23 comuni del circondario stanno rispondendo positivamente? C’è interesse insomma? E ci saranno passi successivi verso altre aree limitrofe?
C’è un crescente interesse tra le Amministrazioni Locali, grazie alla consapevolezza dei benefici economici, ambientali e sociali che queste comunità possono portare. La procedura di gara, a beneficio di tutti, prevede già un plafond per la realizzazione di altri impianti oltre quelle già previsti dalla gara, in modo da dare la possibilità anche agli altri comuni aderenti, che lo desiderano, di realizzare impianti alimentati da fonti rinnovabili senza sostenerne direttamente l’investimento. Infine, è utile specificare che gli enti locali che aderiranno alla nostra fondazione, se appartenenti a cabine primarie diverse, saranno gestiti con configurazioni a sé stanti che solo nel loro specifico ambito potranno condividere l’energia prodotta. Ogni configurazione rappresenterà un consiglio d’ambito che, con il coordinamento gestionale della fondazione, avrà una sua autonomia decisionale.

Ora si apre anche la questione brand, e marketing: che non è stupidaggine, perché un progetto così importante, ma anche complesso e per certi versi non accessibile a tutti necessità di una comunicazione efficace. Come pensate di muovervi?
Organizzeremo, anche in collaborazione con i Comuni interessati, una serie di eventi informativi e workshop per illustrare alla popolazione i benefici delle energie rinnovabili e su come possono contribuire attivamente al progetto.
Inoltre, attraverso l’utilizzo di diversi canali comunicativi, tra cui social media, eventi pubblici e materiale informativo distribuito in loco, saranno poste in atto campagne di comunicazione specifiche che adotteranno un linguaggio semplice e diretto. Svilupperemo un’identità visiva distintiva che rappresenti la CER, utilizzando colori e simboli che richiamino la sostenibilità e l’energia rinnovabile. Questo aiuterà a creare riconoscibilità e fiducia nel progetto. L’intenzione è di collaborare con Associazioni Locali, scuole e imprese per amplificare il messaggio e raggiungere un pubblico più ampio.

Assessore Pasqualino, il suo mandato, come quello del sindaco Rapetti, scade nel 2027: fra tre anni a che punto sarà la CER?
Nei prossimi mesi la CER passerà dalla fase di progettazione a quella di realizzazione degli impianti: da subito ci aspettiamo un numero significativo di adesioni affinché l’iniziativa possa raggiungere la piena operatività ed il corretto bilanciamento tra produzione e consumi.
Nel 2027 la Comunità Energetica Rinnovabile di Acqui Terme o, per meglio dire, dell’Acquese sarà ben avviata, con impianti di produzione operativi e una comunità attivamente coinvolta nella produzione e condivisione di energia rinnovabile. L’obiettivo è dare un concreto contributo alla transizione energetica, alla riduzione delle emissioni, alla riduzione dei costi dell’energia ma soprattutto un passo verso l’autonomia energetica del territorio.