Sindacati scatenati su AMAG: “Ora basta: l’azienda vuole vendere le Reti del Gas, per fare cosa? Mancano piano industriale e visione del futuro”

Mai, a nostra memoria, i sindacati si sono schierati in maniera così netta, decisa e preoccupata contro un’amministrazione di centro sinistra. Il sindaco di Alessandria Abonante e il suo assessore Laguzzi, responsabili della scelta dell’attuale management, ad oggi hanno ‘tirato dritto’, ma fino a quando continueranno ad ignorare non tanto le opposizioni (fa parte del gioco delle parti), ma la situazione drammatica denunciata dai rappresentanti dei lavoratori? Le consulenze a gestione famigliare e amicale infastidiscono, e si ha talora l’impressione che vadano anche un po’ oltre la consueta ‘discrezionalità’, ma il vero snodo è il futuro del Gruppo, come scriviamo da due anni. Le reti del gas, e quelle dell’acqua, sono gli unici asset di valore del Gruppo Amag, e venderli, o svenderli, equivale a chiudere baracca. Non solo: sul fronte acqua, e su quello rifiuti, si è di fronte a snodi delicatissimi, che meriterebbero ben altra ‘consistenza’ e capacità di intervento. Hanno ragione da vendere, i sindacati. E la maggioranza di Palazzo Rosso è, semplicemente, imbarazzante. Spiace solo che la città, nel suo insieme, appaia rassegnata e dormiente. Ce ne stiamo chiusi in casa, a vivere di rendite e pensioni, e ad acquistare in rete. Ma fino a quando? E. G.

Di seguito, l’intervento integrale dei sindacati.

Le OO.SS. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil unitamente alla RSU sono a porre l’attenzione sulle ultime informazioni emerse dai tavoli di confronto con Amag, dove la volontà è quella di intervenire sulla struttura delle singole società. Di fatto l’azienda ha dichiarato di voler vendere le Reti del gas, questo con l’intento di reperire entrate utili a realizzare investimenti la cui natura ancora ad oggi non è ben nota, si è parlato di rinnovabili, mercato nel quale attualmente all’interno dell’azienda non ci risultano essere le necessarie competenze.

Sul tema dell’acqua e del passaggio al gestore unico previsto dalla normativa non si è ancora trovata una soluzione definitiva, questo rischia di compromettere le operazioni messe in campo in passato e che oggi sono state messe in discussione dall’autorità, ingessando la situazione.

Nell’anno in corso l’azienda ha avviato una riorganizzazione interna, al momento non ancora completata, che ha visto lo spostamento di alcuni lavoratori / lavoratrici da un ufficio ad un altro, con ruoli e mansioni diverse rispetto alle precedenti da sempre svolte nel tempo. I lavoratori e le lavoratrici hanno dato disponibilità, dimostrando elasticità e capacità di adattamento alle richieste aziendali, nonostante le dichiarazioni non positive emerse contro di loro nel recente passato.

Le scriventi vogliono altresì far presente che per quanto riguarda la gestione dell’azienda, attualmente l’organizzazione interna del Gruppo è così composta: la Presidente, l’Amministratore delegato del Gruppo, l’Amministratore unico di Reti gas e dopo le dimissioni dell’amministratore unico di Reti Idriche, si è in attesa del nuovo Consiglio di amministrazione di quest’ultima.
Si può quindi affermare che la struttura aziendale in termini di gruppo dirigente sia già più che al completo, con persone che nel ricoprire determinati ruoli dovrebbero già avere le competenze utili a gestire l’azienda nel suo complesso. Non sfugge purtroppo, che anche in quest’ultima gestione, come già avvenuto in quelle precedenti, si continua a far ricorso a consulenti esterni che oltre a portar via risorse economiche, sovente si sostituiscono all’azienda generando un clima di tensione tra i dipendenti, problema questo da noi segnalato più volte in passato.

Su quanto emerso sul caso della psicologa è sicuramente necessario ricevere chiarimenti.

Nel corso dei mesi le linee strategiche dichiarate dall’azienda sono cambiate più volte, smentendo di fatto le precedenti; quindi, alla luce di quanto descritto, le segreterie Filctem- Femca e Ultec insieme alla RSU sono ad esprimere forte preoccupazione sul futuro della società nel suo complesso.

Per quanto ci riguarda la discussione deve essere necessariamente concentrata su quelle che sono le prospettive del Gruppo Amag e su quello che la proprietà intende realmente fare per rilanciare la società, attraverso un vero piano industriale a salvaguardia dell’occupazione e a garanzia della città di Alessandria con i servizi che attualmente vengono forniti alla popolazione”.

Alessandria, 22/10/2024
Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil Territoriali
RSU Amag