In questi giorni cade la ricorrenza dell’Alluvione 2000 e come ogni anno proponiamo una riflessione sullo stato attuale della sicurezza idrogeologica del nostro territorio.
In Piemonte dal 1800 al 2018 (Fonte Regione Piemonte ), sono avvenuti 120 eventi alluvionali , dal 1993 al 2018 gli eventi alluvionali sono stati 18 ( uno ogni 17 mesi.), nei primi 6 mesi del 2024 le precipitazioni in Piemonte sono state di circa 910 mm il 90% in più della media del periodo 1991-2020, non siamo più in siccità e ce ne siamo accorti.
Nel 1800 non si misurava la Co2, non c’erano automobili a diesel e benzina eppure le alluvioni avvenivano allora come oggi. Oggi però abbiamo una maggiore “conoscenza tecnologica” rispetto a 2 secoli fa, sappiamo ad esempio che dal 16 al 19 ottobre è prevista parecchia pioggia in tutto il Piemonte/Liguria e più in generale in tutta Italia perciò purtroppo vi saranno nuovi allagamenti, frane, situazioni di pericolo che si aggiungeranno a quelle già avvenute recentemente.
Che si fa per prevenire questi disastri? Certo l’Arpa, la Protezione Civile dirameranno le solite allerte gialle, arancioni, rosse …ma quali opere vengono progettate e costruite per prevenire le alluvioni? Il nostro Comitato C.AL.CA. ha sollecitato per 12 (DODICI) anni (da fine 2009 al 2021) Aipo, AdBPo, Regione Piemonte, Comune di Casale per la realizzazione dell’arretramento dell’argine di Cascina Consolata opera annunciata in pompa magna nel 2010 anno in cui si dovevano iniziare i lavori ma iniziati poi solo nel 2021 e terminati nel 2022.
Dopo l’alluvione 2000 stiamo ancora aspettando il termine dei lavori di prima fase (dopo 24 anni !) tra cui la riduzione della sommità del rilevato trasversale in riva sinistra in prossimità della diga Lanza, rilevato che genera un incremento dei livelli idrici a monte ed un conseguente peggioramento del grado di sicurezza dell’argine Morano-Casale, proprio quello in cui si è creata una breccia il 15 ottobre 2000 che ha causato l’allagamento di Popolo e Oltreponte.
Il Senatore Muzio nei primi mesi del 2000 aveva inoltrato alcune interrogazioni in parlamento sui pericoli di alluvione e ritardi nelle opere per il nostro territorio, cosa purtroppo puntualmente avvenuta in ottobre per questo parliamo di alluvioni annunciate. E’ giusto ricordare ancora una volta che le alluvioni non avvengono solo per eventi eccezionali ma molte volte avvengono per ritardi nelle opere e nelle manutenzioni fluviali, per indifferenza e ignavia da parte dei vari Enti preposti e parliamo anche a livello locale. E’ più di 1 anno che domandiamo perché gli argini sul Sesia nel tratto da Langosco al ponte sul Sesia sono più alti in sponda lombarda rispetto a quella piemontese (verifica fatta anche dal Comune di Casale) senza ottenere risposta, l’argine in sponda piemontese nell’ottobre 2020 è stato spezzato in più punti come un grissino, un argine alto più di 5 metri e rivestito in cemento lato fiume il cui sormonto e collasso ha causato l’allagamento di buona parte di Motta de Conti e in parte di Terranova.
Siamo in attesa di incontrare AdBPo e Aipo, incontro che doveva avvenire in settembre e più volte sollecitato tramite il Comune di Casale, non vogliamo più ricevere risposte evasive o non riceverle affatto come è avvenuto con i nostri solleciti al Governo. La Premier Meloni dopo l’alluvione in Romagna del 2023 aveva promesso che sarebbe stato preparato un piano nazionale per la difesa dal dissesto idrogeologico e che sarebbe stato presentato entro giugno 2024.
Esiste questo piano?? Abbiamo chiesto più volte ai vari Ministri e Politici locali che fine hanno fatto i progetti previsti dal PNRR per la mitigazione dal rischio idrogeologico (erano 665 opere per un totale di 1, 3 miliardi di euro che avrebbero dovuto mettere in sicurezza circa 1, 3 milioni di persone), questi fondi sono stati tolti ad agosto 2023 dal PNRR e probabilmente destinati alla Romagna per la ricostruzione dopo l’alluvione del 2023 ma la promessa dei Ministri Fitto e Pichetto Fratin era che i fondi tolti dal PNRR sarebbero stati inseriti in nuovi capitoli di spesa… quali e dove??? Quando verranno realizzate queste opere?? Per la sicurezza idrogeologica nessuna risposta, solo silenzio da parte di tutte le istituzioni e ministeri vari intanto però si parla di assicurazioni obbligatorie e si spendono 360 milioni di euro per la “rinaturazione” di 37 km del fiume Po, così come si spendono milioni di euro per asfaltare la sommità dei nostri argini per la ciclovia Ven-To. Se queste sono le priorità per l’Europa, per lo Stato Italiano e per tutte le varie istituzioni (anche locali ) permettete a noi di non essere d’accordo.
C’è da sperare per tutti che non succeda più nulla di grave sul nostro territorio, che non si ripeta quanto avvenuto in Romagna.
Massimo De Bernardi – Portavoce e Vicepresidente
C.AL.CA. – Comitato Alluvionati del Casalese