Si pone il problema delle risorse per metterlo in sicurezza, e del collaudo amministrativo del Meier. Per non parlare del nuovo ponte sul Bormida.
Alessandria sotto i ponti. Questa la sensazione dopo la Commissione Consiliare Sviluppo del Territorio di giovedì mattina. Se non altro, il tragico incidente mortale di Ferragosto è servito a far sì che la maggioranza guidata dal sindaco Abonante e dal vice sindaco/vero sindaco Barosini abbia aperto gli occhi sul degrado delle infrastrutture, e sulla necessità di intervenire.
Lo stile però è al solito arrogante: “questo territorio vuole sicurezza e esige strutture adeguate”, quindi ci pensino Regione e Governo, entrambi a guida centro destra, a risolverci i problemi. Ovviamente se ciò dovesse accadere (come tutti auspichiamo, e come già è accaduto due volte in questi anni per salvare i conti dell’ente, in entrambi i casi grazie al personale impegno dell’on. Molinari), il ritornello sarà poi “come siamo stati bravi noi a salvare la baracca”.
In ogni caso, ad oggi la situazione è:
1) Ponte Tiziano chiuso, con la promessa di riaprirlo tra il 10 e 11 settembre. Ma poi serviranno importanti interventi strutturali.
2) Ponte Meier aperto, ma praticamente abusivo. Nessuno ha il coraggio di dirlo apertamente, ma il collaudo tecnico amministrativo finora non è stato fatto non per pigrizia di caio o sempronio, ma per ragioni precise, ben più serie. Speriamo di non scoprire quali in circostanze tragiche.
3) Ponte Cittadella aperto. Al momento pare il meno problematico
4) Ponte Bormida centenario, ed eroico. Ma il giorno che si blocca quello, si piange davvero. E della realizzazione del secondo ponte si discute, udite udite, dagli anni Novanta.
In ogni caso, in merito al Ponte Tiziano, ecco il report dell’ufficio stampa del Comune sulle domande poste, e le risposte ottenute.
Come mai non sono state riaperte due corsie del Ponte Tiziano, dopo aver chiuso con alcuni new jersey di plastica il buco creato dal tragico incidente automobilistico che ha portato al crollo del guard rail?
Perché sarebbe stata una soluzione che non avrebbe garantito il rispetto delle normative e che non avrebbe trovato il consenso di nessun collaudatore o certificatore. E sarebbe stata anche una soluzione potenzialmente pericolosa per i cittadini.
Quando riaprirà il Ponte Tiziano?
Il cronoprogramma si è dato come obiettivo la messa in sicurezza del Ponte e la riapertura di due corsie (con due sensi di marcia) tra il 10 e l’11 di settembre, in tempo utile per la riapertura delle scuole. In questa fase il lavoro consisterà nel posizionare una lunga fila di new jersey di cemento, ancorati al suolo, che rendano sicuro non un segmento di guard rail ma la sua interezza. L’operazione sarà pagata dal Comune e costerà circa 140mila euro.
Dopo questa data i lavori saranno finiti?
No, perché l’incidente ha in realtà accelerato un programma di risanamento del Ponte che nasce nel 2021, quanto la precedente amministrazione aveva fatto partire una ricognizione sullo stato di salute dei ponti alessandrini. In quella occasione il Tiziano era stato individuato come struttura con problematiche strutturali da risanare. I lavori di messa in sicurezza sarebbero dovuti partire a dicembre ma il tragico evento costato la vita a un automobilista ha fatto anticipare l’avvio delle procedure (che dovrebbero durare tre mesi e saranno svolte garantendo comunque l’apertura di due corsie in entrambi i sensi di marcia). Per la messa in sicurezza del Ponte si dovranno richiedere fondi ministeriali messi a disposizione da Roma da dopo il crollo del Ponte Morandi.