di Ettore Grassano
Per tre anni è stato Presidente della Provincia di Alessandria, portandola dall’orlo del baratro finanziario al risanamento. Forte certamente di uno staff qualificato, ma anche della sua lunga esperienza di amministratore di enti locali. Ora per Enrico Bussalino (fiero delle sue radici valbolberine: è stato a lungo sindaco di Borghetto di Borbera) è cominciata una nuova sfida, certamente impegnativa: il suo assessorato in Regione Piemonte è assolutamente strategico e delicatissimo: autonomia (con tutto ciò che oggi significa, alla luce della nuova legge sul tema, fortemente voluta dal suo partito, la Lega) a sicurezza e polizia locale. Ma anche rapporti con gli enti locali, e poi logistica e infrastrutture: e anche qui, ben sappiamo quanto il comparto sia delicato per il futuro dell’Alessandrino e dell’intero Piemonte.
Abbiamo incontrato Enrico Bussalino per cercare di capire quali saranno, nei diversi settori di competenza del suo assessorato, i pilastri della legislatura appena cominciata.
Assessore Bussalino, non possiamo che muovere dal percorso dell’Autonomia differenziata. Quali saranno i prossimi passi, e in che tempi è realistico attendersi il ‘semaforo verde’ sulle prime materie di competenza. E quali potrebbero essere?
Pochi giorni dopo il mio insediamento come assessore regionale, assieme al presidente Alberto Cirio, abbiamo inviato una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in cui si chiede la riapertura di un dialogo costruttivo e proficuo, avviato dal Piemonte già dal 2018, sul tema dell’Autonomia differenziata per la Regione Piemonte. Abbiamo recentemente ricevuto risposta dal Ministero e il 27 luglio scorso è iniziato l’iter che prevede, entro 60 giorni, la valutazione delle materie richieste da parte dei ministeri competenti. Trascorso questo periodo potrà partire la negoziazione. Immagino che il semaforo verde per le prime materie si possa avere entro circa un anno.
Il gruppo Lega in comune ad Alessandra ha presentato una mozione a sostegno dell’Autonomia, chiedendo un forte coinvolgimento degli enti locali. Cosa potranno fare concretamente i comuni che desiderano essere coinvolti nel processo?
Indubbiamente i Comuni potranno beneficiare indirettamente delle opportunità che offre l’autonomia differenziata. Per quanto riguarda l’istruzione, per esempio, il mantenimento degli istituti scolastici sui territori legati alla programmazione scolastica è un tema molto importante che ho già affrontato come Presidente della Provincia. Per quanto riguarda la Protezione civile, invece, la Regione potrebbe richiedere la possibilità di fare ordinanze in deroga e alcuni provvedimenti che oggi dobbiamo attendere a livello nazionale. Altro tema importante per i Comuni è quello della determinazione della fascia di rispetto cimiteriale inedificabile; se alla Regione venisse riconosciuta una maggiore potestà normativa e amministrativa, si potrebbero valutare alcune rimodulazioni in base alle caratteristiche dei territori.
Sicurezza e polizia locale: una competenza rilevante, considerati i costanti episodi di microcriminalità, da Torino ad Alessandria. Quale sarà il ruolo della Regione nei prossimi cinque anni?
La Regione Piemonte, tramite SCR Piemonte (Società di committenza), ha attivato le convenzioni rivolte agli Enti locali per la fornitura di uniformi, vestiario da lavoro e calzature a ridotto impatto ambientale per il personale della Polizia municipale del Piemonte. Come assessore alla Polizia locale ma anche agli Enti Locali, sto lavorando proprio per rafforzare il rapporto con i Comuni; il mio obiettivo è quello di aiutarli concretamente attraverso l’erogazione di contributi a favore della Polizia locale per supportare una parte delle spese, ad esempio per l’acquisto di uniformi o materiale di servizio.
Il controllo rigoroso dell’immigrazione, e la sua canalizzazione verso percorsi di inserimento sociale e professionale regolari, è da sempre un cavallo di battaglia della Lega. Dobbiamo aspettarci particolari criticità in futuro? Quale sarà il suo atteggiamento sul tema?
L’immigrazione è un tema importante che va trattato con grande attenzione. Recentemente è stato costituito un tavolo regionale permanente per il contrasto al fenomeno del caporalato e al miglioramento delle condizioni dei lavoratori agricoli, garantendo il rispetto e la dignità di ogni individuo. Parallelamente, sto lavorando a un programma volto a rafforzare l’inserimento dei cittadini stranieri nella nostra comunità e nel mondo del lavoro, partendo dai percorsi linguistici.
Logistica e infrastutture strategiche è una delega che assume una particolare rilevanza nella nostra provincia. Dal terzo valico allo scalo merci di Alessandria, per citare solo due dei progetti principali, le aspettative sono palpabili. Entro il 2029 queste opere saranno ultimate, e in che modo ‘impatteranno’ sul nostro territorio?
Sono stato recentemente a Roma con il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, per fare il punto sulla logistica e le infrastrutture strategiche del Piemonte. In particolare, ci siamo soffermati sul sistema retroportuale di Genova e sullo stato di avanzamento degli interventi infrastrutturali nell’Alessandrino a completamento delle opere di realizzazione del Terzo Valico dei Giovi. L’impatto sul territorio sarà importante per lo sviluppo economico della provincia di Alessandria e del Piemonte. Consolidare una strategia retroportuale vuol dire rendere più efficiente la movimentazione delle merci, riducendo tempi e costi, e migliorando la connessione tra porti e aree interne.
Assessore Bussalino, lei ha guidato la Provincia di Alessandria in un triennio che si è rivelato decisivo per il risanamento dell’ente. Ma ora cosa succederà alle Province? Torneranno ad essere enti intermedi dotati di risorse adeguate alle competenze, dopo i decennali disastri della ‘non riforma’ Renzi Del Rio? E i cittadini potranno tornare ad eleggere in maniera diretta Presidente e consiglio provinciale?
Il mio auspicio è che il governo faccia tornare le province ante riforma Delrio, ovvero elezioni dirette del Consiglio provinciale e che siano assegnate loro le risorse necessarie per il funzionamento della stessa. Si avrebbe una manutenzione ordinaria fondamentale per le scuole secondarie di secondo grado e per le strade.
Da ex sindaco, ma anche da cittadino della Val Borbera, lei conosce a fondo esigenze e criticità dei territori cosiddetti marginali, che in Piemonte sono tantissimi, bellissimi e pieni di risorse e potenzialità. Il percorso verso una loro valorizzazione sarà concreto e reale?
Ho sempre cercato di tutelare il territorio dando pari dignità a tutti i comuni, dai grandi ai piccoli. Così come mi sono sempre impegnato per preservare i servizi essenziali nei territori marginali, dalle scuole agli ospedali dei centri zona. Abbiamo quindi la necessità di proseguire il lavoro fatto in tutti questi anni puntando sul turismo enogastronomico, sul commercio di vicinato e sulla valorizzazione del territorio. Poi sarebbe importante potenziare i fondi per le unioni.