di Graziella Zaccone Languzzi
1) Sto leggendo con un certo fastidio le dichiarazioni del nuovo vicesindaco di Alessandria, che mi ruba il mestiere e dà le pagelle alla sua (ormai anche formalmente) maggioranza. Barosini ha esordito giovedì in consiglio comunale nella veste di sindaco supplente, essendo il primo cittadino ancora a godersi meritate vacanze, dopo tanto lavoro a favore della nostra comunità. Esordio non proprio rilassato, peraltro, per il già assessore della giunta Cuttica. Sulla nomina del nuovo Presidente AMAG il centro destra chiede infatti l’intervento della Corte dei Conti e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, e la Lega sottolinea la perdurante assenza del Sindaco Abonante, mentre la città è sotto choc per la vicenda Alessandria calcio, che assomiglia sempre di più a quella della Centrale del Latte, e anche Amag fa molto discutere nei bar e sui social. Il vice sindaco però assegna al lavoro dei primi due anni della giunta ‘campo largo’ la sufficienza piena. Ora che il campo è diventato larghissimo, gli alessandrini possono stare più che sereni: o no? Si legge che: “Il nuovo vicesindaco, Giovanni Barosini, non viene scalfito dalle polemiche sulla sua nomina perché “le cose cambiano“. Di certo è “pieno di energia” per il suo ruolo “esecutivo” all’interno dell’Amministrazione, dopo aver ricoperto un impegno istituzionale. Barosini è pronto per dare il suo apporto e per aiutare la giunta Abonante a dare sempre di più. Per ora la maggioranza ha guadagnato una “sufficienza abbondante” e ora, ha aggiunto, “bisogna puntare ancora più in alto”. Non so con quali cittadini si stia confrontando Barosini, ma tutte le persone con cui parlo io, spesso anche lontanissime dalla politica, di questi due anni ricordano: strade a pezzi, sporcizia ovunque, il nuovo centro lgbt pagato da noi e il fallimento della Centrale del Latte. A cui in questi giorni va a sommarsi la bandiera bianca, e non più Grigia, che sventola sullo stadio Moccagatta. Pure quello a rischio abbandono, peraltro. Pur non essendo tifosa, mi rendo conto che l’Alessandria calcio è, al pari della Centrale del Latte, un simbolo della città. E vedere i simboli cadere così in basso, nel fango, nell’indifferenza (o incapacità: fa lo stesso) delle istituzioni locali dà proprio il senso dello scoramento, della rassegnazione al degrado che stiamo vivendo ad Alessandria. Un po’ invidio l’aplomb inglese del sindaco, che in tanti rischiano però di interpretare come menefreghismo mandrogno. Mi dicono che indossò anche la maglia Grigia, nelle giovanili: anzi lo dice lui stesso, sulle pagine di Repubblica Torino di venerdì scorso. Intervista interessante, soprattutto le ultime righe, che ricopio qui sotto nel caso ingrandendo l’immagine non si riuscisse a leggerle bene.
In tutto ciò c’è anche chi la accusa. Cosa risponde?
D’ora in avanti non tollererò più attacchi personali e alla maggioranza su vicende che nulla hanno a che fare con la nostra giunta. Mi riferisco ai Grigi e non solo. Finora ho avuto pazienza ma da adesso in poi querelerò gli autori di attacchi senza senso.
Caro Sindaco Abonante, questa risposta è proprio brutta, e ha fatto rapidamente il giro della città. Se non sapessimo che lei è un sindaco democratico e fortemente antifascista, la sua parrebbe proprio una minaccia (all’opposizione? Ai giornali locali? Ai cittadini che dicono la loro sui social? Forse un po’ a tutti) in stile fascista, mi consenta. Eh no, questo è inaccettabile: per questo mi auguro che si tratti di un fraintendimento. Lei ora è il sindaco di un capoluogo di provincia, per quanto un po’ in disarmo, e non un impiegato parastatale. Per cui, accanto a onori e emolumenti (116 mila euro lordi l’anno strameritati, per chi si sacrifica 7 giorni su 7 a favore della propria comunità), deve farsi carico anche degli oneri del ruolo. Tra questi ci sono pure esposizione pubblica e mediatica permanente, e possibilità per l’opposizione, per i giornalisti e per noi cittadini di criticare il suo operato, per quanto sempre con educazione e, appunto, senza minacce preventive di possibili querele. Ma torniamo ai Grigi. Scrive Mimma Caligaris sul Piccolo online: “Che calcio ci sarà? Un anno senza calcio è il timore diffuso, mentre da Torino Palmiere continua a proporsi come futura Città di Alessandria e prova a sollecitare anche incontri con le autorità locali. Ci sarà il tempo per costruire qualcosa di alessandrino? Una ripartenza, con la certezza che almeno il marchio ‘Us Alessandria Calcio 1912’ è al sicuro, non è nelle mani dei ‘proprietari’ che si sono succeduti e non finirà travolto da un eventuale fallimento”. Possibile, signor Sindaco, che in due anni non abbiate neppure provato a salvarlo, questo povero Orso Grigio?
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2) Lunedì scorso al CentoGrigio si è tenuto un incontro organizzato del centrodestra alessandrino sul tema emergenza Amag. La serata è stata super partecipata, e qui si legge una sintesi: “Centro destra su Amag: “Preoccupazione per il futuro del Gruppo: no alla privatizzazione delle reti”. Sul ruolo dei consulenti interviene anche il sindacato”. Nel frattempo, l’attuale management dell’azienda ha finalmente almeno riconosciuto l’ovvio, ossia che cedere Alegas (società di semplice commercializzazione del gas: il valore non sta lì, ma nella proprietà della rete) è stata una scelta lungimirante dell’allora Presidente Arrobbio. Inoltre, la scorsa settimana il Tar ha sancito che la revoca in autotutela del progetto Smart City per illuminazione e raccolta rifiuti della città da parte di AMAG è stata legittima: anche qui, merito di chi impostò bando e procedura di assegnazione in modo stracorretto e professionale. Ossia non certo i manager nominati da Abonante negli ultimi due anni, ma chi li ha preceduti. Rimango straconvinta che rinunciare alla smart city sia stata una grande occasione perduta, e che la questione dei rifiuti, in particolare, continui ad essere dal 2022 ad oggi un’emergenza continua. Ma quanto meno la lungimiranza del managemente targato centro destra ha evitato che al danno si aggiungesse anche la beffa, ossia il salasso di un risarcimento plurimilionario.
Ma ora che succederà? Sta davvero cominciando ‘l’epoca del fare’, come annuncia l’amministratore delegato di Amag Rava? Lui, tra l’altro, in azienda c’è dai tempi del sindaco Rossa, e c’è rimasto come consulente anche con il centro destra (ecco, questo è un aspetto che non ho mai compreso, ma pazienza: me ne faccio una ragione). Per cui tempo per fare ne ha già avuto parecchio. Gli alessandrini, per quel che sento in giro in queste settimane, mi sembrano spaventati e scoraggiati, e ripetono con disincanto: “Speriamo di smentire il proverbio non c’è il due senza il tre”. Il riferimento, lo immaginate da soli, è ai casi Centrale del Latte e Alessandria calcio.
Voto: 9
3) Notizia di giovedì 4 luglio: “Patto Stato-Comuni: ad Alessandria in arrivo 43 milioni”. Venerdì 5 luglio si legge su Cartavetrata (la rubrica “abrasiva” de Il Piccolo cartaceo): “A-a-bò (uh uh uh), ti sorridono i conti A-a-bò (uh uh uh) eri triste quaggiù in città. Acci-picchia, eravamo sul lastrico A-a-bò, A-a-bò pieni siam di dané. Gli amici della Giunta BarBar, Perrò e il Pidì ringrazian Molinari che i soldi manda qui Holalaidì, Holalaidì…”. E tra un Ambarabà Ciccì Coccò e l’altro, dice bene Cartavetrata, gli amici della giunta BarBar (Barosini), Perrò (Perrone) e il Pidì (PD) dovrebbero ringraziare l’On. Riccardo Molinari (Lega) perché, e questo lo dico io, ancora una volta (e quante volte è successo, dal 2018 ad oggi?) se Alessandria a Roma non avesse Molinari sarebbe già altro che fallita. E non solo, badate bene, perchè ora il centro destra governa, e gli altri fanno opposizione. Vi devo mica fare l’elenco dei parlamentari di centro sinistra e grillini mandati a Roma da questa città negli ultimi vent’anni? Tutte persone rispettabili, per carità: ma che in Parlamento han sempre contato come il due di picche a briscola, anche quando la loro parte governava! Ovviamente però la gratitudine in politica non esiste, per cui abbiamo dovuto assistere al pietoso teatrino di chi voleva dimostrare l’indimostrabile, ossia che i 43 milioni arrivano ad Alessandria perchè così ha deciso la maggioranza in consiglio comunale. Ah beh, sì beh, cantava il grande Jannacci. Poveri noi….Per chi desidera documentarsi: “Grazie all’on. Molinari e ai ministri Giorgetti e Piantedosi per i 43 milioni in arrivo: da sindaco e assessori un comportamento indecoroso”. “Molinari: Dalla giunta posizione bizzarra, fu grazie a noi se oggi ci sono i soldi”. Il capogruppo della Lega alla Camera e segretario regionale Molinari ripercorre il percorso della legge di Bilancio approvata dal governo di Meloni, e comunque lui è l’unico che a Roma si è sempre speso per Alessandria e il territorio. Questi sono fatti inconfutabili: gli avversari politici invece di criticare dovrebbero dire grazie. O quanto meno contrapporre un dignitoso silenzio.
Voto: 4