Serata super partecipata quella organizzata ieri sera al CentoGrigio dal centro destra alessandrino, sul tema emergenza AMAG. Non c’erano solo militanti di partito, ma dipendenti dell’azienda, esponenti sindacali e cittadini preoccupati dall’incertezza che aleggia attorno al futuro del Gruppo. Del resto, dopo le tristi recenti vicende di Centrale del Latte e Alessandria calcio, i campanelli d’allarme certo non mancano. Speriamo davvero che il proverbio ‘non c’è il due senza il tre’ in questo caso sia disatteso, ma certamente gli elementi di attenzione abbondano.
Emblematico che ieri mattina, a poche ore dall’evento del centro destra, l’amministratore delegato del gruppo AMAG, Rava, abbia diramato un comunicato intensamente politico, “quasi da segretario del Partito Democratico”, come qualcuno ha evidenziato durante la serata. Di sicuro l’esternazione dell’ad è stata un bel ‘lancio’ di marketing per la serata, e in quella sede sono emersi scenari un po’ diversi da quelli enunciati dall’attuale management.
Agguerriti i capigruppo del centro destra in consiglio comunale (Locci, Roggero, Buzzi Langhi e Sfienti), che hanno sintetizzato le battaglie di questi ultimi 12 mesi, e soprattutto hanno sollevato una serie di perplessità sul nebuloso futuro di AMAG. Tutti i relatori della serata hanno convenuto sul rischio connesso all’ingresso di capitali privati nella compagine societaria, ed è toccato a Roberto Marengo, responsabile della Femca Cisl, portare la voce del sindacato, e sottolineare, sia pur con toni molto diplomatici, l‘anomalia di consulenti che, per mesi, avrebbero di fatto guidato l’azienda, impartendo direttive ai lavoratori. Fino all’epilogo finale (per il momento, almeno) della nomina a Presidente del Gruppo AMAG di chi, fino a pochi giorni prima, ricopriva analogo ruolo nella società di consulenza. Ma su questo fronte, ha garantito Emanuele Locci, capogruppo di Fratelli d’Italia già minacciato di querela dall’a. d. di AMAG, ci saranno presto ulteriori sorprese.
La serata è stata chiusa da un intervento dell’on. Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, che ha ricordato una serie di progetti strategici per il futuro di Alessandria, portati avanti dal centro destra, rispetto ai quali l’atteggiamento del ‘campo larghissimo’ alessandrino oscilla tra l’ignavia e il rifiuto. Dal campus al nuovo ospedale, dal ponte sul Bormida alla smart city, a molti altri, fino allo scalo merci, e al recente provvedimento del Ministero che porterà nelle casse del Comune di Alessandria circa 43 milioni di euro in 10 anni, la reazione del sindaco e della sua maggioranza è sempre la stessa: quasi fastidio, oppure un goffo tentativo di attribuirsi meriti, e di screditare l’avversario politico.
Può Alessandria reggere altri tre anni così?