Dopo il pressing della Confederazione, torna nel Decreto Agricoltura l’istituzione del Registro telematico nazionale a tutela del Made in Italy
Finalmente Granaio Italia è realtà, entrato in vigore dal primo luglio. È stato premiato il costante pressing di Cia-Agricoltori Italiani, che si è battuta fin da subito a livello nazionale per l’istituzione del Registro telematico sulle giacenze dei cereali, strumento indispensabile per riportare trasparenza sui mercati e tutelare le produzioni Made in Italy.
"Ringraziamo i parlamentari di maggioranza e opposizione, il governo e in particolare il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, per aver reintrodotto Granaio Italia nel Dl Agricoltura - spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini -. È una vittoria nostra e di tutti i produttori. Rappresenta il riconoscimento del valore del settore, a salvaguardia dei cerealicoltori, a promozione del vero Made in Italy e a tutela della qualità per i consumatori. Ora chiederemo a breve anche l’apertura del tavolo di filiera".
Con il Registro telematico nazionale sarà possibile tenere sotto controllo la consistenza delle scorte dei cereali, anche al fine di immettere sul mercato informazioni utili a ridurre la volatilità dei prezzi. Non solo, l’obiettivo di Granaio Italia è la completa tracciabilità dei grani, in tutti i diversi passaggi, soprattutto quando si tratta di prodotti importati dall’estero.
Aggiunge Fini: «Queste sono le risposte che aspettano i nostri agricoltori. Monitorare le produzioni cerealicole, promuovere il grano nazionale, mettere un freno all’import selvaggio, assicurare prezzi giusti. Ed è ancora più importante adesso, in un momento in cui la redditività non è garantita e le semine diminuiscono».