Minacce di querele, accuse incrociate, numeri ‘in libertà’, e forse qualche volta ‘a casaccio’ su assunzioni e promozioni.
Questo il clima non proprio idilliaco nel quale si svolgerà, giovedì, l’Assemblea dei soci del Gruppo Amag. Il sindaco Abonante, dicono i bene informati, ha nominato la nuova giunta ed è partito per le vacanze. Per cui toccherà presumibilmente al suo assessore più fidato, Giorgio Laguzzi, peraltro con delega alle Partecipate, confrontarsi con i rappresentanti dei tanti soci di minoranza (tutti pubblici, almeno per il momento: dal comune di Acqui Terme a tante altre piccole amministrazioni del territorio), e spiegare quali siano davvero le intenzioni del rinnovato ‘campo largo’ alessandrino, socio di maggioranza di Amag.
Si è parlato di partner privati, i cui nomi girano già con insistenza (ma nel caso, ricordiamolo, andranno indette gare europee). I timori dell’opposizione del centro destra è che l’ingresso di capitali privati possa comportare: a) drastica riduzione di occupazione, quanto meno stabile 2) aumenti consistenti dei costi per i cittadini (o forse solo clienti, nell’ottica del nuovo corso di Palazzo Rosso) del servizio idrico integrato e della raccolta/smaltimento rifiuti. Acqua e Tari, per capirci.
Mentre il ‘campo largo’ abonantiano e i suoi qualificati manager, ‘fulminati’ sulla via del libero mercato e ben lontani dai vecchi ‘cascami’ della sinistra paladina dei lavoratori (roba da Novecento, in effetti), affermano in sostanza che soltanto l’arrivo di partner privati, con una profonda riorganizzazione del Gruppo, consentirà di evitate guai grossi.
Assai acceso, nei giorni scorsi lo scambio dialettico tra Emanuele Rava (amministratore delegato in quota Pd da fine 2022, e fino al 2019 amministratore unico di Amag reti Gas, ma anche consulente del gruppo negli anni targati centro destra) e Emanuele Locci, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale.
Rava ha minacciato Locci di querela, e si è anche avventurato in affermazioni temerarie, parlando di necessità di “riorganizzare il Gruppo dopo anni di gestione inadeguata e di strategie inesistenti”. Evidentemente ai suoi occhi, e a quelli del sindaco Abonante, smart city e comunità energetiche non erano progetti innovativi, e coerentemente li hanno rottamati. A proposito: si attendono sviluppi sulla richiesta di risarcimenti milionari per la retromarcia sulla smart city decisa dagli attuali amministratori, mentre anche la vicenda dell’ex amministratore unico di Amag Reti Idriche Ronchetti tornerà di fronte al tribunale di Torino in autunno.
Sempre l’amministratore delegato Rava sostiene che “tra 2021 e 2022, in prossimità delle elezioni amministrative, nel Gruppo sono state effettuate ben 61 assunzioni ed elargite 129 promozioni, di cui 75 (su circa 100 dipendenti) nella sola AMAG S.p.A.”. Dati che hanno fatto sorridere più d’uno, perché secondo il centro destra le cose non starebbero esattamente così. Rimaniamo in attesa di approfondimenti.
Locci intanto ha già risposto da par suo.
Forse qualcuno non la racconta proprio corretta, insomma: ben vengano naturalmente prossimi chiarimenti su chi, in passato, ha utilizzato Amag come ‘stipendificio’, e su chi può invece ‘chiamarsi fuori’, in nome di assunzioni e promozioni interne sempre all’insegna del merito e della competenza.
Giovedì intanto l’Assemblea dei soci di Amag sarà anche chiamata a ratificare la nomina del nuovo presidente del Gruppo, in sostituzione del dimissionario Perissinotto. Pare (ma attendiamo comunicazioni ufficiali in merito) che l’unica candidata sia Lorenza Franca Franzino, attuale Presidente Ansaldo Energia, e manager super qualificata. Nel suo apprezzabile curriculum, tra le tante attività, si legge che la prossima Presidente Amag è stata anche fino allo scorso 25 giugno (ossia ieri l’altro) Presidente e Amministratore Delegato della società di consulenza MoveOnTeam. Ovvero la società che da un anno a questa parte sta ‘rivoltando’ Amag come un calzino, con tutte le polemiche di contorno di cui Locci ha già dato (in parte, almeno) conto, e a cui Rava ha già replicato.
Per la nuova Presidente, ovviamente in tandem con lo stesso Rava (che ha già ricordato come non sia vero che nel gruppo comandano i consulenti, ma appunto i manager), si annunciano mesi davvero impegnativi.
Gli alessandrini, già orfani della Centrale del Latte e dei Grigi, osservano: quanto speranzosi, secondo voi?