di Dario B. Caruso
13 marzo 1998.
Il teatro Chiabrera di Savona era gremito per l’evento di una realtà fondata da poco, il Circolo degli Inquieti.
In quell’occasione avrei eseguito una mia composizione con voce narrante, soprano, chitarra e quartetto d’archi.
Avevo concepito i quattro quadri musicali in un’ottica innovativa, ciascuno preceduto da una lirica differente per forma, stile e contenuto e c’era bisogno di una voce narrante importante, giovane, femminile, elegante, suadente ma non inconsistente.
Una voce di teatro vero, come ce ne sono poche.
Ebbi la possibilità di coinvolgere Annapaola Bardeloni.
Fu un trionfo.
Annapaola con il suo fisico magro e dirompente impreziosì la parte musicale, cameo unico in una serata lontana e irripetuta.
Poco tempo dopo Annapaola, senza mai lasciare il mondo del teatro, affiancò il suo compagno in un’attività gastronomica.
Ma quando lui venne a mancare per una grave malattia, Annapaola si perse.
Ogni volta che ci incontravamo il suo sguardo viaggiava parallelo al mondo circostante.
Sembrava non toccarla, il mondo là fuori.
Oggi Savona perde completamente un tassello, mai abbastanza riconosciuto come tassello irremeabile di vita e di cultura.
Ciao, Annapaola.