Amag, acqua a rischio e manager in fuga. Mancato collaudo Ponte Meier: alla fine pagheranno i cittadini? [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

1) La ‘corazzata’ Amag spa continua a perdere pezzi: “Caos Amag: Perissinotto si dimette, AAA nuovo presidente cercasi”. Il Presidente del Gruppo, geometra Claudio Perissinotto, abbandona la nave con effetto immediato (rimane in carica come amministratore unico di Amag Reti Idriche, ma pare per un tempo limitato, finalizzato a risolvere questioni tecniche), naturalmente per motivi strettamente personali. Come già altri manager individuati meno di due anni dal sindaco Abonante, ma anche come qualche alto dirigente comunale: la famiglia prima di tutto, naturalmente.
Due anni fa, Alessandria tornava ad essere amministrata da una giunta di centro-sinistra più grillini e barosiniani, e in quel periodo si rinnovarono tutte le cariche nella holding Amag, dove vennero piazzati in ruoli di presidenti e direttori uomini di fiducia dei vincenti di Palazzo Rosso. Il Gruppo Amag era stato lasciato in “salute” economica e il Presidente uscente Paolo Arrobbio correttamente mise a disposizione pubblica una sua lettera/relazione su cosa aveva trovato all’inizio del suo mandato e quanto lasciava: “La lettera di fine mandato di Paolo Arrobbio come presidente Amag”. La minoranza lamentava che dall’interno di Amag arrivavano segnalazioni di malumori, che l’azienda era in difficoltà, avevano chiesto il piano industriale, una relazione per capire, ma senza ricevere risposte. Ora dovrebbe essere pubblicato il bando per la ricerca della nuova figura di presidente: ma ci sarà qualcuno che vorrà prendersi questo masso sulle spalle visto che tutti scappano? Ci sono ancora tre anni e avanti di questo passo ognuno di voi può ben immaginare cosa potrà succedere. Se volete vi scrivo su un bigliettino il nome del prossimo acquirente, in busta sigillata.
Voto: 2

E' corretto sospendere l'erogazione dell'acqua potabile? Il caso dei condomini del Cristo CorriereAl

2) Sempre peggio, se fosse vero. Il 6 giugno la notizia: “Guasto alla rete dell’acqua potabile. Possibili disagi in alcune zone della provincia”. Si legge che alcune aree della Fraschetta e dell’acquese sono state interessate da un guasto lungo la rete idrica (un guasto anomalo, da Acqui alla Fraschetta sono almeno cinquanta chilometri!) e che i tecnici di Amag Reti Idriche stavano provvedendo per limitare i disagi dei cittadini. Amag comunicava altresì che durante i lavori si sarebbero potute verificare alcune limitazioni notturne nell’erogazione dell’acqua, o addirittura interruzioni del servizio. Un guasto di un’ampia portata a quanto pare, se non fosse che due giorni dopo, l’8 giugno, leggiamo: “Roggero (Lega) sollecita risposte su Amag Reti idriche: “Il sindaco spieghi cosa sta succedendo”. A questo punto la cosa è diventata seria, perché si legge che Amag Reti Idriche ha attribuito le limitazioni e interruzioni dell’erogazione dell’acqua potabile in vasta zona ad un guasto, ma la situazione sarebbe un po’ diversa, e assai più drammatica: mancato pagamento delle bollette dell’elettricità, con conseguente riduzione della potenza erogata, e riduzione della capacità di ‘pescaggio’ dai pozzi. Insomma, esattamente come Amag fa con i privati ‘morosi’: riduzione del servizio, si spera a questo punto ‘rientrata’. Chiede Mattia Roggero (capogruppo della Lega in consiglio comunale ad Alessandria) al sindaco Abonante: “È vero o non è vero che i fornitori di energia hanno ridotto la potenza erogata al Gruppo Amag, e che conseguentemente non c’è più sufficiente potenza per ‘pescare’ acqua nei pozzi e portarla alle zone più lontane, come appunto sono quelle citate? E perché la potenza è stata ridotta? Forse per inadempienze del Gruppo Amag nei pagamenti?” E continua: “Chiediamo al sindaco Abonante, essendo il Comune di Alessandria il socio di maggioranza del Gruppo Amag, chiarimenti immediati ed esaustivi. Una situazione talmente grave che rischia forse di configurarsi come interruzione di pubblico servizio? Quali provvedimenti si intendono prendere nei confronti del management che già in più occasioni ha mostrato la propria palese inadeguatezza. Sono ormai mesi che denunciamo una situazione critica di gestione del gruppo, forse è il caso che l’Assessore con la delega alla “Città Smart”, faccia un necessario passo indietro”. Nell’articolo Roggero conclude con una riflessione politica: “La gestione del Gruppo AMAG del triennio 2019-2022 aveva da un lato risanato i conti del Gruppo, dall’altro posto le basi per la realizzazione di progetti di assoluta innovazione, primi tra tutti la smart city e le comunità energetiche. L’arrivo del sindaco Abonante e della sua giunta è stato caratterizzato da assoluta miopia politica: alla guida del Gruppo Amag sono state poste figure inadeguate, e si è deciso di rottamare smart city e comunità energetiche solo perché targate centro destra. Oggi, come purtroppo la Lega aveva ampiamente previsto, si raccolgono i frutti di ciò che centro sinistra e 5 Stelle hanno seminato due anni fa”. Ordunque non di guasto si sarebbe trattato (ma allora perché affermare il falso in un comunicato stampa, senza che nessuno lo avesse neppure sollecitato?), e è vero che non sono state pagate le fatture ai fornitori di energia elettrica siamo proprio mal messi. E non si parli di dimenticanza o segretaria distratta, per favore. Un provvedimento del genere, nei confronti di una multiutility che espleta un servizio pubblico essenziale come l’erogazione dell’acqua, un fornitore, svizzero o italiano che sia, lo prende solo a fronte di una situazione di morosità di lungo corso. Non abbiamo tutti ‘l’anello al naso’!
E’ giusto quindi che il sindaco Abonante vigili su quanto sta accadendo nella holding Amag: ci manca soltanto che gli alessandrini e gli acquesi, proprio quest’anno che la siccità pare problema (per ora) superato, debbano fare i conti con la scarsità di acqua per altri motivi!
Voto: 2

3) Il Collaudo Tecnico Amministrativo del ponte Meier doveva essere stilato almeno sette anni fa. Goccia a goccia, a gran fatica, stanno emergendo informazioni. Il 5 giugno 2024 ricevo una e-mail con cui mi si segnala una causa contro il Comune da parte di Itinera s.p.a. che chiede un risarcimento di oltre un milione di euro: “Deliberazione della Giunta Comunale n.95 del 09/05/2024 di cui all’Oggetto: “Comune di Alessandria/Itinera s.p.a.- Tribunale di Alessandria Autorizzazione alla Costituzione in Giudizio nella Causa promossa contro il Comune di Alessandria da Itinera s.p.a.”. Il giorno 6 giugno 2024 sempre via e-mail ricevo un articolo in merito: “Alessandria: sulla vicenda del Ponte Meier sarà la Magistratura a fare chiarezza”. Leggete, la vicenda è interessante, ed eventuali esborsi futuri ci riguardano tutti da vicino. Ma torno indietro di due mesi, al 4 marzo 2024: “Alessandria: cosa sta succedendo al Ponte Meier?” Da tempo quattro comuni cittadini si ponevano domande in merito, chiedendo a politici o a giornalisti di rango risposte. Nessuno sapeva nulla, ma dagli imbarazzi si capiva che qualcosa di storto covava. Il 15 marzo 2023 con un’istanza questi cittadini si sono rivolti al Comune di Alessandria, per chiedere la motivazione della mancanza, dopo sette anni, di tale importante documento finale sul Meier. La risposta fu che sul Collaudo Tecnico Amministrativo l’esito della Commissione risultava negativo per mancanza di carteggio, e concludevano che: “Attualmente gli uffici stanno provvedendo con l’acquisizione della documentazione necessaria affinché i lavori della Commissione possano riprendere e concludersi con esito positivo”. Stanchi di attendere risultati, i quattro cittadini in data 2 novembre 2023 si rivolsero con una istanza all’Ente Provincia e ai Dirigenti incaricati dal Comune di Alessandria della stesura del “Collaudo Tecnico Amministrativo” del ponte Meier, dettato dalla Determinazione n.1290 del 28.10.2016. Nello stesso giorno ci fu risposto che la procedura si è conclusa con un certificato negativo per mancanza della necessaria completa documentazione tecnico/contabile, peraltro oggetto di reiterate richieste al Responsabile del Procedimento. Ma i quattro non si arresero e il 30 aprile 2024 si sono rivolti alla Prefettura di Alessandria: ad oggi sono ancora in attesa di una risposta. Nel frattempo il 3 giugno 2024 hanno inviato una istanza al Ministero Infrastrutture e Trasporti con la cronistoria della situazione. Sugli interventi dei quattro cittadini apro una parentesi: ogni cittadino ha il diritto e dovere di controllare chi con il voto è delegato a lavorare per il buon funzionamento della propria comunità, oltre che a controllare il buon operato dei dirigenti. Lo consentono leggi, statuti e relativi regolamenti del proprio Comune. Ora le cose sono più chiare, e speriamo che il tribunale possa fare chiarezza sul mancato Collaudo del Ponte Meier. Riporto la frase finale dell’articolo del 6 giugno 2024: “Ma in tutta questa vicenda, in caso di soccombenza del Comune di Alessandria,  chi paga? Chi pagherà? I vecchi dirigenti? Quelli in servizio ora? Gli attuali amministratori? O, come al solito, gli onesti cittadini che pagano le tasse?”. Ho già la risposta, naturalmente: pagherà Pantalone. Nel frattempo ho notato il silenzio su questa vicenda di tutta l’informazione che conta in questa città, perché? E’ un argomento da non afffrontare per evitare di disturbare qualche “sensibilità” tecnico/politica?
Voto: 2