Lunedì 3 giugno nel Salone di rappresentanza e in tre laboratori didattici
Come tutelare pazienti e operatori in caso di un’emergenza all’interno di un ospedale? Come continuare ad erogare le cure ai pazienti anche quando un evento mette a rischio le strutture? Come predisporre piani di emergenza che tengano conto delle numerose e diverse tipologie di vulnerabilità degli occupanti di una struttura sanitaria? Su queste domande si sono confrontati diversi professionisti durante l’interessante convegno che si è svolto lunedì 3 giugno all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria.
Il confronto ha preso in esame la gestione delle emergenze sotto diversi punti di vista: dai requisiti minimi di un piano di emergenza ospedaliera illustrato da Carlo Sala (Responsabile del gruppo di progetto regionale per la sicurezza antincendio e antisismica) al concetto di piani di emergenza inclusivi in grado di tenere conto delle particolari condizioni psico-fisiche degli occupanti di un edificio affrontato da Stefano Zanut (Membro dell’Osservatorio del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco sulla sicurezza e il soccorso delle persone con esigenze speciali).
A seguire sono stati analizzati i principi ergonomici che garantiscono delle sicure procedure di evacuazione definiti da Marco Pizzorno (Coordinatore del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università del Piemonte Orientale in Alessandria) e le reazioni emotive più comuni delle vittime (siano esse pazienti o soccorritori) di un evento emergenziale che sono state spiegate da Michela Bernardini (SIMNOVA Centro di Simulazione Medicina e professioni sanitarie dell’UPO Novara).
La mattinata si è infine conclusa con una serie di interventi orientati a descrivere le implicazioni sanitarie connesse all’evoluzione di un’emergenza e in particolare le ripercussioni sulle attività erogate da un ospedale nonché i principi di riorganizzazione necessari affinché venga garantita, anche in contesti di rischio, la continuità delle cure. Questi contenuti sono stati descritti ed illustrati da Luigi Mario Castello e Assunta Daniele (rispettivamente Direttore e infermiera della Medicina Interna dell’AOU AL), Gianmaria Cammarota (Direttore dell’Anestesia e Rianimazione Generale dell’AOU AL) e Genny Franceschetti (Dirigente Medico della Direzione Medica dei Presidi dell’AOU AL).
Nel pomeriggio, invece, le tematiche oggetto di confronto mattutino sono state sperimentate dai partecipanti nei tre laboratori didattici che, in contemporanea, hanno affrontato le tre aree di approfondimento del convegno: le tecniche di movimentazione durante l’evacuazione (coordinato da Stefano Zanut e Valeria Bonato, Responsabile della Terapia Intensiva Polivalente dell’AOU AL), le tecniche di comunicazione in emergenza (Michela Bernardini) e la gestione delle squadre di soccorso (Gianmaria Cammarota).
«L’essere riusciti a interessare un gran numero di partecipanti è motivo di grande orgoglio e soddisfazione – afferma Federico Modeo, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’AOU AL – ed è la dimostrazione di quanto le tematiche oggetto di trattazione possano essere motivo di interesse e confronto multidisciplinare fra i differenti punti di vista delle molteplici professionalità che popolano gli ambienti sanitari. La qualità dei relatori, delle relazioni nonché dei laboratori didattici hanno mostrato che sulla gestione delle emergenze le aziende sanitarie possono ottenere risultati significativi se si riescono a orientare professioni tecniche e sanitarie verso l’obiettivo comune che è quello di avere un sistema in grado di garantire la continuità delle cure dei pazienti anche durante eventi emergenziali».
«Si è trattato di un evento formativo di grande rilevanza – spiega Luigi Castello, Direttore di Medicina Interna dell’AOU, tra gli organizzatori dell’evento – ed è stato un grande onore per me potere contribuire nel potenziare la cultura della sicurezza in Azienda. Inoltre, abbiamo voluto associare alla didattica frontale elementi di simulazione, strumento didattico indispensabile quando alle conoscenze teoriche vanno abbinate abilità pratiche e capacità di lavoro di squadra. Tutto ciò lo abbiamo potuto organizzare all’interno dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria, grazie alla presenza di un Centro di Simulazione, fortemente voluto dalla Direzione Generale, dal Direttore del DAIRI Antonio Maconi e dalla Scuola di Medicina dall’Università del Piemonte Orientale, forte dell’esperienza maturata con il centro di simulazione interdipartimentale SIMNOVA. Ringrazio il Dott. Modeo, la Dott.ssa Vigliano, le e gli autorevoli docenti e tutte le persone che hanno partecipato».