di Ettore Grassano
“Pensare positivo non è solo uno slogan, ma l’unico modo per guardare con slancio e determinazione al futuro. Il commercio di prossimità è un cardine essenziale delle nostre comunità locali: di questo, finalmente, ci siamo convinti tutti. E il successo delle iniziative di primavera, ad Alessandria come in altri centri della provincia, dimostra che le persone, se coinvolte in contesti piacevoli, rispondono positivamente”.
Alice Pedrazzi, direttore generale di Ascom in provincia di Alessandria, lo ripete da anni: “L’e-commerce di Amazon e degli altri grandi player, come la grande distribuone vent’anni fa, non sono il male assoluto, e comunque rappresentano realtà che tutti usiamo, e con cui fare i conti. Il commercio di prossimità, però, è tutt’altro che indebolito: semplicemente deve evolvere, stare al passo con i tempi”.
E da questo punto di vista, certamente, i Distretti Urbani del Commercio in Piemonte, fortemente voluti (e finanziati) dalla Regione, rappresentano un volàno eccezionale di crescita, nel cambiamento.
Dottoressa Pedrazzi, il suo osservatorio è provinciale, ma partiamo dal capoluogo: gli eventi di primavera targati Ascom hanno funzionato parecchio….
Siamo molto soddisfatti in effetti: ci abbiamo creduto, abbiamo investito in termini di risorse e di tempo, ma il successo delle iniziative di questa prima parte dell’anno, ad Alessandria in particolare, dimostra che, in presenza di proposte di qualità, gli operatori partecipano con entusiasmo, e così succede con i cittadini, che apprezzano il centro storico quando è accogliente, addobbato, colorato a festa.
Tutto questo è conseguenza anche degli investimenti e dei progetti legati ai Distretti Urbani del Commercio?
Assolutamente sì: stiamo parlando dello strumento più importante per il nostro comparto messo in campo dalla Regione Piemonte negli ultimi trent’anni, e che già in Veneto e Lombardia ha mostrato tutte le sue potenzialità. Ora è necessario che i diversi Distretti attivati ad Alessandria e nei vari centri zona della provincia continuino nel loro percorso, speriamo con il prezioso supporto della Regione, anche nei prossimi anni. Il loro merito non è solo quello di ‘iniettare risorse’ nel sistema, che ovviamente è fondamentale, ma anche quello di aver consentito una progettualità che va oltre il potenziamento del commercio, e riguarda la qualità di vita dell’intera comunità.
Già lo scorso anno ci segnalò Tortona e Valenza come Distretti particolarmente vivaci: impressione confermata?
Totalmente, basta leggere le cronache dei giornali locali: si tratta di due città ricche di iniziative, e di partecipazione. Un paio di settimane fa, ad un dibattito pubblico serale indetto da Confcommercio Tortona con i candidati a sindaco hanno partecipato più di 300 persone: e attenzione, il focus era tutto sul commercio, quindi se vogliamo molto settoriale. Segno di comunità che hanno voglia di esserci, di confrontarsi e di migliorare.
A proposito di elezioni, i comuni come possono ‘incidere’ in questa campagna di rinnovamento del commercio di prossimità?
Possono, anzi devono, avere un ruolo essenziale, che è quello di ‘facilitatori’, creando le condizioni perchè gli eventi possano avere il massimo di ricaduta positiva. Non è più il tempo di chiedere ai comuni risorse e finanziamenti, e non lo facciamo: ma certamente occorre che sappiano ascoltare, e che ‘facciano sintesi’ tra le diverse proposte, e le esigenze non solo dei commercianti, ma dell’intera comunità, E poi continuo ad insistere tanto sul concetto di area vasta: occorre fare in modo che, nel corso dell’anno, si evitino sovrapposizioni tra Alessandria e i centri zona, ma anche l’astigiano: tra l’altro abbiamo un’unica Camera di Commercio, il che è un vantaggio. Questa porzione del Piemonte ha potenzialità attrattive notevoli dall’esterno: che siano milanesi, genovesi, torinesi o stranieri, dobbiamo fare in modo che qui trovino un’offerta di eventi e di servizi di alta gamma, e ovviamente un accesso il più possibile facilitato ai centri storici delle città: che sono centri commerciali ‘naturali’, se facilmente raggiungibili sia per chi arriva auto, che per chi usa i mezzi pubblici.
I primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati anche da un ‘iper attivismo’ dell’associazionismo di quartiere: dal Cristo a Spinetta, commercianti e privati cittadini sembrano essersi ‘alleati’ per rilanciare, dal basso, vie e piazze. Voi che ruolo avete in tutto questo?
Si tratta di un fenomeno molto interessante, anche se ‘a macchia di leopardo’ sul territorio provinciale, con picchi soprattutto nel capoluogo. Noi ci siamo, ad Alessandria abbiamo subito aderito al comitato di coordinamento, proprio nella convinzione che sia utilissimo l’impegno di tutti, soprattutto se si riesce a canalizzare energie, anziché disperderle. E’ splendido vedere ‘rifiorire’ di iniziative il centro storico, dal Borgo a via San Lorenzo, ma anche il Cristo, che è stato ‘antesignano’, la Pista e la Fraschetta. In campo ci sono i commercianti, gli esercenti di servizi ma anche pensionati, ragazzi, comuni cittadini. Ormai si è compreso che la qualità della vita dei nostri quartieri dipende soprattutto da noi, dalla nostra voglia e capacità di metterci in gioco, facendo la nostra parte. In tutto questo il commercio di prossimità o vicinato svolge un ruolo fondamentale, non solo come attività economica, ma per la sua valenza sociale, in termini di integrazione e di sicurezza. Pensiamo positivo insomma: i risultati verranno.