di Enrico Sozzetti
Audizione dei vertici del gruppo industriale. Presentati i conti ancora parziali, consiglieri senza documentazione e impossibilitati a fare valutazioni specifiche, opposizione scatenata e maggioranza silente
I conti del gruppo Amag di Alessandria? Apparentemente “in buon ordine”. Ma con una prospettiva che non va oltre “i dodici mesi” e l’assenza di documenti completi. La Commissione consiliare Bilancio del Comune di Alessandria convoca nuovamente i vertici del gruppo industriale: Emanuele Rava, amministratore delegato, e Claudio Perissinotto. Il primo relaziona, spiega, risponde alle domande dei consiglieri. Il secondo resta in silenzio per le quasi due ore di audizione.
Rava illustra le bozze di bilancio (“Quello definitivo non è ancora pronto a causa dell’applicazione del nuovo software gestionale adottato quest’anno”), parla dei flussi di cassa e del margine operativo lordo della capogruppo e delle società controllate e sottolinea la “discreta situazione finanziaria”. Snocciola in modo chiaro il dato dei fatturati: sette milioni di euro per la capogruppo, otto milioni per Amag Reti Gas, quindici milioni per Amag Ambiente. Quindi apre il capitolo della riorganizzazione fatta di un lungo elenco di interventi che vanno dall’avvio “di un vero controllo di gestione fondamentale per capire come viene gestita l’azienda” a quelli per ridurre l’uso interno della carta (“l’anno scorso sono state stampate oltre un milione di pagine, passeremo da quarantadue a venti stampanti”), passando per le azioni sui crediti scaduti, il progetto delle Comunità energetiche rinnovabili e la più attenta gestione del personale che ha visto trecentosessanta dipendenti essere sottoposti a una serie di interviste svolte da esperti per capire “come lavorano, quali sono i rapporto tra loro e i superiori, comprendere il clima interno aziendale, i conflitti, le motivazioni”.
Infine, il piano industriale che è “a buon punto”, però non c’è ancora.
Quando i consiglieri non hanno i documenti
Il nodo dell’audizione è che Rava ha presentato la relazione utilizzando una serie di slide di difficilissima lettura sugli schermi dell’aula consiliare e che non erano state distribuite in precedenza ai consiglieri (fino ad alcuni anni fa tutte le convocazioni delle riunioni delle Commissioni consiliari che prevedevano la illustrazione di relazioni e documenti erano accompagnate dalla documentazione proprio per dare modo di prepararsi all’incontro: ormai questa prassi è dimenticata e i problemi ci sono sempre). Ovviamente chi voleva esprimere una valutazione nel merito non ha potuto farlo, come ha rimarcato Gianni Ivaldi, e dovrà attendere l’invio del materiale.
Il copione quindi è stato quello dell’opposizione – con Mattia Roggero, Davide Buzzi Langhi ed Emanuele Locci – che non ha risparmiato critiche di svariata natura alla gestione attuale del Gruppo Amag, facendo leva molto su argomentazioni politiche, sul ricorso a consulenze esterne per definire il riassetto gestionale del gruppo e solo in parte sui numeri. L’amministratore delegato ha risposto, sempre con pacatezza, a ogni quesito, ma senza replicare con precisione su alcuni punti tecnici e lasciando aleggiare un vago sentore di incertezza come quando ha parlato dei “prossimi dodici mesi” che “non vedranno nessun problema finanziario”. E dopo?
Per una società per azioni, come è il gruppo Amag, arrivare a maggio con la convocazione dell’assemblea per approvare il bilancio non è il massimo, quando una Spa normale a febbraio ha già fatto tutti i conti. L’aver adottato un nuovo software gestionale all’inizio dell’anno, “non avere gestito bene il cambio” (parole di Rava) ed essere alla prese con un’organizzazione interna che sconta “impostazioni del passato che costringono a gestire alcune fasi amministrative ancora ‘a mano’ mentre si sta passando ai nuovi sistemi” non appare del tutto incoraggiante a fronte delle sfide di mercato che attendono la multiutility alessandrina. In attesa dei numeri precisi, quando Amag invierà la documentazione ai consiglieri, resta il clima in cui si è svolta la Commissione. Consiglieri di maggioranza assenti in aula e quelli collegati del tutto silenti, la giunta brevemente rappresentata dall’assessore al Bilancio, Antonella Perrone (in collegamento) che dopo un rapido intervento abbandona l’audizione, i vertici di Amag soli di fronte a una opposizione comprensibilmente agguerrita, anche alla luce dei prossimi appuntamenti elettorali.