La consapevolezza dei rischi dovuti alla collocazione per nulla appropriata dei vari siti per i rifiuti nucleari
in tutta Italia porta a pretendere che il sito per il futuro Deposito Unico Nazionale venga scelto con
oculatezza, oggettività e trasparenza, nel pieno rispetto dei criteri di esclusione e di approfondimento,
geografici e fisici prefissati dal D.Lgs. 31 del 15 febbraio 2010 e dalle Guide Tecniche 29 e 30 di Ispra.
Purtroppo però, la definizione della CNAPI e della successiva CNAI (Carta Nazionale delle Aree Idonee,
prodotto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, 2023) ha messo in luce rilevanti criticità, dal momento che, riconosciute ed evidenti caratteristiche dei territori che porterebbero ad una inidoneità degli stessi ad ospitare il deposito in questione, non sono state considerate.
Il Circolo Legambiente Val Lemme sarà al fianco di cittadini e amministratori coinvolti dalla proposta della
CNAI per rimarcare le specifiche criticità dei siti evidenziate dagli esperti incaricati da Comuni e comitati e
che sono emerse negli incontri che si sono tenuti sul territorio.
Criticità dovute alla “presenza nota di importanti risorse del sottosuolo” (Criterio di esclusione CE14, cfr.
Guida Tecnica n. 29 ISPRA) come l’acquifero profondo alessandrino, per impliciti rischi di inquinamento
della falda causate da possibili perdite dal deposito, perché posti in un sottosuolo costituito da depositi
alluvionali che non garantiscono la funzione di barriera geologica tra il deposito e le acque sotterranee
sottostanti. Criticità per la presenza di centri abitati non situati “ad adeguata distanza” dalle aree prescelte
(Criterio di esclusione CE12, cfr. Guida Tecnica n. 29 ISPRA).
Per questi motivi il 6 aprile saremo al fianco di Cittadini e Amministratori, per rimarcare le varie criticità dei siti alessandrini e contribuire così a far emergere a livello nazionale il sito più sicuro possibile.
Circolo Legambiente Val Lemme