Il Rotary Club di Alessandria nella serata del 18 marzo 2024 ha festeggiato le 50 candeline di appartenenza al Club di Domenico Mignone. Entrato nel sodalizio all’età di 31 anni, ancor oggi assiduo frequentatore, ha ricoperto con grande disponibilità e competenza tutti i ruoli, vivendo con onore, rispetto e dedizione la cara “rotellina”. Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Genova non dimentico di essere “figlio della Terra” conduce nell’agro Alessandrino l’azienda agricola “Castellana” ad indirizzo cerealicolo, senza trascurare alcuni incarichi professionali e dedicandosi alla gestione degli immobili di proprietà. Una sua caratteristica non trascurabile, frutto di una scelta personale, è il rifiuto di ogni incarico pubblico, ad eccezione dell’impegno nell’ambito del “servire” rotariano.
La presidenza di Domenico anno rotariano 1990-1991, prima degli anni novanta, si caratterizza per alcuni
aspetti innovativi. Il primo è certamente l’impegno per la valorizzazione della Cittadella, un monumento di arte militare opera dell’architetto settecentesco Ignazio Bertola, di cui si parlerà molto nei decenni successivi in termini di valorizzazione di tutela, ma che trova fin dai primi anni novanta il Rotary come promotore di attenzioni. La proprietà del demanio militare verrà dismessa e la comunità cittadina è chiamata a occuparsene almeno in termini di custodia.
Una seconda tematica è legata all’insediamento universitario, viene presentata in anteprima al Rotary la
cosiddetta “laurea breve che sarà sperimentata in ambito politecnico.
La tradizionale attenzione del Rotary alla formazione scolastica viene confermata da una iniziative che decolla nella primavera del 1991 con la pubblicazione della guida “Come passare alle superiori” che tratta in modo innovativo il delicato passaggio dalla media inferiore alla secondaria collocandosi “dalla parte degli studenti”.
Viene distribuita a tutti gli studenti che frequentano la terza media.
Tra i molti ospiti delle serate rotariane merita ricordare la prima come relatore di un vescovo, il pastore della diocesi alessandrina che intrattiene i presenti su “la Rerum Novarum e il mondo del lavoro”.
Nella serata dell’8 luglio 1991 il Presidente attribuisce la Targa della Probità alla prof.ssa Laura Garavelli,
stimata docente, ma soprattutto protagonista di un inedito e lungimirante esperimento di integrazione di alcuni giovani africani nella realtà cittadina.
Tutti i soci hanno anche celebrato un amico vero, disinteressato, generoso, affettuoso e gentile.