di Ettore Grassano
“La vicenda dei cimiteri comunali sta facendo preoccupare centinaia e centinaia di famiglie, in città e nei sobborghi: speriamo che sul tema il sindaco Abonante e la sua maggioranza facciano presto chiarezza. Ma è tutto il quadro cittadino ad essere imbarazzante: per fortuna ci sono progetti, come la riqualificazione dello scalo merci e il nuovo ospedale, che centrosinistra e grillini non sono riusciti a fermare!” E ancora:“Quando un ragioniere capo decide di mollare la nave dopo soli due mesi, qualche dubbio è lecito averlo: ed è quel che successe anche nel Gruppo Amag, poco più di un anno fa. Sempre motivi personali? Alessandria è quantomeno un po’ sfortunata: o c’è dell’altro”?
Mattia Roggero, capogruppo della Lega in consiglio comunale, esprime in questa chiacchierata le preoccupazioni che tanti alessandrini oggi condividono: dallo stato di abbandono della città alla mancanza di progetti, se non quelli ereditati dal passato. “Almeno quelli che l’attuale maggioranza non è riuscita a stoppare: in altri casi, come la smart city, una grande opportunità si è trasformata in una possibile richiesta danni plurimilionaria: non si può gestire con questa miopia e leggerezza il futuro di un capoluogo di provincia. Per fortuna su altri fronti, per ora, Pd e 5 Stelle non sono ancora riusciti a mettersi di traverso!”.
Dopo la seduta di giovedì scorso, intanto, lunedì pomeriggio nuova assise del consiglio comunale.
Presidente Roggero, partiamo dalla vicenda cimiteri: pare poca cosa rispetto ai grandi temi dello sviluppo, ma tanti alessandini sono preoccupati: dovranno ricomprarsi loculi e cappelle che al tempo sono stati acquistati come perpetui? Non sarebbe un abuso sul piano legale?
Temo che certamente i contenziosi legali fioccherebbero, magari con il rischio di class action. Ma prima ancora di arrivare a questo, noi chiediamo che su questa vicenda sindaco e giunta riferiscano in consiglio, con massima chiarezza e trasparenza. Inoltre, quando si è deciso di appaltare i servizi cimiteriali ad un soggetto esterno, lo si è fatto ponendo precisi paletti in termini di investimenti, e di qualità del servizio erogato? Siamo certi che ad oggi questi parametri siano rispettati in tutti i cimiteri alessandrini? Troppe persone ci contattano per lamentarsi: anche qui il Comune deve garantire controllli rigorosi.
Intanto le piogge di inizio marzo hanno messo a dura prova le strade comunali: allagamenti un po’ ovunque, per non parlare delle buche…..
E’ un disastro che denota l’assoluta incapacità di programmazione. Gli eventi naturali creeranno sempre disagi, è ovvio. Ma non mi risulta che nelle altre città della nostra provincia ad ogni pioggia scattino emergenze a ripetizione, come da noi. E’ davvero impossibile tenere pulite le caditoie, in maniera tale che l’acqua non generi pozze enormi ad ogni slargo o semaforo? Per la definitiva messa in sicurezza del Rio Lovassina, invece, grazie all’impegno della giunta Cuttica furono stanziati oltre 15 milioni di euro: ora scopriamo che, in due anni di giunta Abonante, i lavori sono fermi a meno del 10%: perché? Tutta colpa della Regione e del Governo, o è il comune che si è disinteressato di sollecitare i passi esecutivi successivi? Speriamo che non ci tocchi aspettare altri tre anni, e di tornare ad amministrare, per risolvere un problema per il quale progetto e risorse, ripeto, furono individuati a tempo debito.
Le strade? Buche ovunque, decine e decine di auto con pneumatici bucati o danni anche peggiori, per non dire dei rischi anche per chi va in bici o a piedi. Non basta, in emergenza, dichiarare che si sono precettati gli operai per ‘tappare’ con un po’ di catrame le buche più pericolose. Serve un rigoroso piano di manutenzione ordinaria non solo per le strade, ma anche per marciapiedi, aree verdi, spazi pubblici in generale. Ci ricordiamo tutti l’invito al ‘fai da te’ del sindaco Abonante agli alessandrini, sul fronte erbacce. Bene naturalmente se i cittadini possono e vogliono dare una mano nei pressi della loro abitazione. Ma un capoluogo di provincia come Alessandria può puntare sul fai da te e il volontariato, magari minacciando multe? Direi proprio di no: con quel che pagano i cittadini per i servizi pubblici comunali, dall’addizionale irpef comunale ad una Tari stratosferica, avrebbero diritto a ben altro.
A proposito di servizi pubblici, su Amag incombe la richiesta milionaria di danni per la mancata realizzazione della smart city, e pare anche l’ingente richiesta di risarcimento danni di un ex amministratore. Per non dire della filiera dei rifiuti……
Il Gruppo Amag potrebbe e dovrebbe essere una grande risorsa per la nostra comunità, e per tutto un ampio territorio circostante, considerato che tra i soci ci sono anche tanti piccoli comuni.
Purtroppo con la gestione del management designato quasi due anni fa dal sindaco Abonante la sensazione è tra l’immobilismo ed il naufragio. Sulle singole questioni da lei citate aspettiamo chiarimenti puntuali, ma l’impressione è che tenda a prevalere il non detto. La vicenda rifiuti è emblematica: poteva essere gestita del tutto diversamente, agendo entro il 31 dicembre 2022, come consentito dalla legge. Non si è fatto e non si sono cercate soluzioni alternative, e ora si andrà, per la raccolta, ad una gara definita ‘a doppio oggetto’, che rischia di significare, nei fatti, l’ingresso di privati all’interno del Gruppo Amag. Dai rifiuti all’acqua, il passo può essere breve. E cosa significherebbe affidarsi al mercato anche per l’erogazione del bene primario per eccellenza, sacrosanto diritto di tutti, la Lega ha cercato di spiegarlo in una serata pubblico a febbraio, estremanente partecipata.
Serate così ne faremo altre, per raccontare agli alessandrini quali sono i rischi di certe scelte politiche targate Pd e 5 Stelle, che peraltro vengono portate avanti senza il necessario confronto, in consiglio comunale come in città.
Forse le questioni tecniche importano relativamente ai cittadini: ma vivere in una città sporca, con rifiuti ovunque, e spesso scarsamente illuminata di notte, certamente infastidisce tutti…..
E’ un degrado che non dobbiamo accettare come inevitabile, e che è purtroppo strettamente legato alle scelte, o alle non scelte, di tipo tecnico gestionale. E’ inaccettabile che gli alessandrini paghino tasse e tributi come fossimo a Milano, e abbiano servizi pubblici da profondo sud. In quasi due anni di attività l’amministrazione Abonante si è limitata a dare una sede gratuita (ossia pagata da tutta la nostra comunità) ad un centro transfemminista lgbtq, e a fare sperimentazioni fallimentari sulla Ztl in centro, riuscendo a scontentare tutti: commercianti, residenti, cittadini che ormai vengono in centro solo se strettamente indispensabile. Per fortuna altre questioni legate allo sviluppo della città, fondamentali perchè Alessandria non si svuoti nei prossimi anni di persone e imprese, e anzi torni ad essere attrattiva, stanno procedendo ‘a prescindere’ dal comune, perchè già avviate dalla precedente amministrazione, e perchè gestite da Governo (la riqualificazione dello scalo merci) e Regione Piemonte (il nuovo ospedale).
Altro tema di cui di discute molto in città è il rimpasto di giunta, annunciato a Natale dal sindaco Abonante a mezzo stampa, e sempre rinviato per mancanza di accordo all’interno della maggioranza. E gli alessandrini mugugnano anche parecchio sui 118 mila euro di stipendio del sindaco,e gli 80 mila degli assessori…
Parto dalla retribuzione: sono cifre lorde, precisiamolo, e decise da un provvedimento nazionale ai tempi del Governo Draghi. Detto questo, certamente data la situazione in cui si trova Alessandria nulla vieterebbe agli amministratori di decidere una autoriduzione dei compensi, destinando una parte della cifra ad altre voci del ‘magro’ bilancio. La questione del rimpasto invece è ormai più che imbarazzante: da mesi sentiamo parlare dell’ufficializzazione di un’alleanza, sempre negata ma esistente dai tempi delle elezioni, tra Pd e il presidente del consiglio comunale, ora in Azione. Curioso che, stando alle cronache, ad opporsi sarebbe una buona parte del Partito Democratico, mentre i 5 Stelle, un tempo acerrimi nemici del soggetto citato, ora si farebbero andar bene tutto. Parlo dei Grillini, quelli che con il loro comico leader dell’epoca dovevano aprire il Parlamento come una scatola di tonno, e che promettevano di devolvere buona parte dei propri emolumenti al popolo: sono certo che anche gli alessandrini lo ricordano bene. Ora pare che la battaglia delle poltrone sia diventato il vero collante dell’alleanza, e aspettiamo anche di capire cosa ne sarà degli attuali vertici Amag, in realtà poco difenbili. Tutto questo mentre gli alessandrini si ‘arrabattano’ tra buche nelle strade e rischi di ulteriori salassi, tra Tari e cimiteri.