Palatium Vetus, da sabato la mostra ‘Filo Doppio’

Filo doppio. Dialoghi tra artisti e maestri orafi, la preziosa rassegna frutto della sinergia tra artisti contemporanei e maestri orafi valenzani, sarà ospitata ad Alessandria nei saloni del “broletto” di Palatium Vetus da sabato 16 marzo a domenica 28 aprile.

L’iniziativa è della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che ha sempre prestato grande attenzione alla valorizzazione della tradizione orafa valenzana e dal 2020, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, finanzia il progetto culturale sviluppato dal Comune di Valenza per promuovere la prossima apertura della sede espositiva nell’ex Convento di San Domenico a Valenza.

In esposizione 14 opere-gioiello di Elizabeth Aro con Lombardi (2020), Elisa Bertaglia con Margherita Burgener (2021), Antonio De Luca con Ofir (2020), Emilia Faro con Monile – Jewels of Italy (2021), Carlo Galfione con Scuola orafa For.AL “Vincenzo Melchiorre”(2020), Gabriele Garbolino Rù (2022) e Viola Pantano (2021) con Gioj, Fukushi Ito con Il Diamante (2020), Chen Li con Gianpiero Pozzi (2023), Clara Luiselli con Etra Gioielli (2023), Giulia Nelli con HandMade (2023), Greta Penacca con Matteo Bonafede (2023), Alessandra Serra con Effemme (2023) e Alice Zanin con Ceva Gioielli (2020).
Curatori della rassegna sono Lia Lenti e Domenico Maria Papa che hanno lavorato a stretto contatto con il Centro Comunale di Cultura di Valenza dove la mostra è stata allestita dal 21 dicembre 2023 al 30 gennaio 2024.

“Filo Doppio” è la terza mostra che Palatium Vetus ospita in contemporanea – afferma il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, notaio Luciano Mariano – offrendo un ventaglio culturale di opere e di artisti che spaziano dal Settecento a oggi, di stili e di materiali che seguono l’evoluzione del gusto e dei tempi. I gioielli disegnati da artisti contemporanei e prodotti dai maestri orafi valenzani si affiancano alle sculture “silenziose” di Cai Wanlin, considerato un fenomeno emergente dell’arte orientale e fanno da corollario ai capolavori di Pietro Francesco Guala, uno dei maggiori ritrattisti del Settecento, autore dei 23 dipinti che raffigurano i Marchesi Scarampi.Una forma di arte, quella orafa valenzana che ha contribuito in modo determinante a diffondere il “made in Italy” nel mondo e che rappresenta motivo di orgoglio per il nostro Paese. Questa mostra diventa, quindi, occasione per promuovere la cultura del bello, del prezioso, del “fatto a mano” che si apre a nuovi stimoli, alla ricerca tecnologica, alla sperimentazione e si confronta con l’attualità creando opere d’arte da indossare. Ne consegue un importante momento di sviluppo economico e culturale del nostro territorio e di valorizzazione delle “eccellenze” che lo hanno reso famoso, in linea con i principi statutari della nostra Fondazione”.

“Saper fare. È questo il fulcro del progetto Filo doppio. Il saper fare è quello dei maestri orafi che, con le loro mani d’oro e tanta perizia tecnica, hanno dato forma e sostanza alle creazioni nate dall’estro e dalla creatività degli artisti coinvolti nel progetto. Il saper fare è da intendersi anche come la fonte di sostenibilità del distretto orafo valenzano che, attraverso la trasmissione dei saperi tra le generazioni, consente di mantenere vitale una tradizione pluricentenaria che fa dell’oreficeria valenzana uno dei vertici del made in Italy riconosciuto e apprezzato nel mondo. Sostenibilità, innovazione, evoluzione, trasversalità, inclusività sono tutte espressioni che rientrano nel vocabolario di questa mostra e del suo ampio progetto che guarda con lungimiranza anche agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile” così commentano il sindaco di Valenza Maurizio Oddone e l’assessore ai Beni Culturali Alessia Zaio.

“L’arte contemporanea ha urgente bisogno di confrontarsi con la produzione artigiana e industriale d’eccellenza. – Afferma Domenico Maria Papa e prosegue – Un confronto attento tra ambiti apparentemente distanti, può essere di stimolo alla ricerca artistica, ma anche all’innovazione e all’esplorazione di nuovi linguaggi e prodotti. Riannodare il filo di un dialogo mai interrotto è l’ambizione di un progetto che, anno dopo anno, produce sempre nuova bellezza.”

Lia Lenti sottolinea “Il dialogo non gerarchico tra queste due realtà – l’arte e il mestiere – è stato il vero protagonista e non solo il punto di avvio”.

Perseguendo il principio della massima accessibilità in mostra sarà posizionato un book tattile dedicato alle opere di Filo doppio, realizzata in collaborazione con Tactile Vision Onlus, associazione senza scopi di lucro, che lavora offrendo la sua consulenza a favore dei disabili visivi secondo i principi dello Universal Design. Il percorso tattile presenta schede didattiche con riproduzioni tridimensionali delle opere-gioiello create per Filo doppio e formulate in modo che possano essere utilizzate da persone non vedente come materiale preliminare all’esplorazione tattile.

Approfondimenti sulle singole collaborazioni sono disponibili sul portale www.filodoppio.it, che raccoglie lo storytelling del progetto.

Le mostre allestite a Palatium Vetus sono gratuite, aperte al pubblico sabato e domenica, orario 9-13/15-19.
Sono disponibili visite guidate.