di Enrico Sozzetti
Il progetto, la stima degli investimenti (con risorse da trovare), i tempi. E l’incertezza, per ora, della risposta degli operatori privati
Un progetto basato sulla intermodalità che prevede la realizzazione di tre gru a portale di movimentazione merci di quarantacinque metri da quaranta tonnellate che si muovono lungo quattro binari con un modulo di settecentocinquanta metri, due corsie stradali per i Tir e quattro corsie di stoccaggio per i container, oltre a una porta di ingresso dedicata all’estremità dell’area prossima all’autostrada A26 Voltri – Gravellona. La stima di investimento per le opere ferroviarie è di duecento milioni a carico del ministero delle infrastrutture e dei trasporti (cento milioni previsti quest’anno, la seconda tranche negli «anni successivi») e di cinquanta milioni per le opere stradali e lo svincolo dedicato i cui finanziamenti «sono in fase di definizione» così come il progetto del collegamento al casello autostradale di Alessandria Sud per il quale al momento esistono cinque ipotesi di tracciato, però nessuna certa per il momento. Il futuro dello scalo ferroviario di Alessandria, che «verrà interamente elettrificato», ricorda un po’ alcuni progetti del passato (messi a fuoco nel 2007 – 2008) e mai andati oltre i carteggi istituzionali, però con una proiezione futura che considera anche le tematiche relative alla sostenibilità ambientale e alla rigenerazione urbana. Lunedì ad Alessandria è stato presentato il progetto di fattibilità tecnico economica del nuovo terminal e il 5 marzo è previsto il lancio del bando di gara per la redazione del masterplan e della variante urbanistica a cura di Fs Sistemi Urbani. Il bando, che si chiuderà il 3 giugno, prevede «la creazione di un hub intermodale e la realizzazione di un polo di interscambio capace di gestire in forma coordinata e integrata i flussi delle diverse modalità di trasporto». Hub che sarà composto «da un mix funzionale che comprende un’area di carico / scarico e stoccaggio merci, un’area produttiva ecologicamente attrezzata, un parco pubblico e un’area urbana comprensiva, a sua volta, da un mix funzionale di social / student housing, residenziale, terziario e commerciale».
Il partenariato pubblico privato
La certezza per ora è rappresentata dalle prossime scadenze e dalla definizione di un progetto di partenariato pubblico privato. Entro i primi sei mesi del 2025 dovrà essere completato l’iter autorizzativo ed entro la fine 2025 verrà assegnata la gara e aperti i cantieri. Se le risorse ci saranno e i privati crederanno nel nuovo scalo intermodale. Il bando di gara deve infatti individuare un operatore economico interessato a sviluppare un masterplan «comprensivo di una proposta di variante urbanistica, nonché a supportare il Comune di Alessandria e le società del Gruppo Fs nell’iter amministrativo. Nella fase di aggiudicazione, uno dei principali criteri di valutazione delle proposte sarà la sostenibilità ambientale». L’operatore selezionato avrà il diritto di prelazione nella procedura di vendita. Se dovesse invece comprare un soggetto più sul mercato, chi aveva il diritto di prelazione sarà compensato per le spese sostenute.
La presentazione istituzionale, ospitata nel salone di rappresentanza della Scuola di Polizia di Alessandria, è avvenuta di fronte a Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Calogero Mauceri, Commissario Straordinario di Governo per il terzo valico e lo scalo di Alessandria, Alberto Cirio, presidente delle Regioni Piemonte, Enrico Bussalino, presidente della Provincia di Alessandria, Giorgio Abonante e Marco Bucci, sindaci di Alessandria e Genova, Paolo Piacenza, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale con i rappresentati del Gruppo Fs Italiane: Umberto Lebruto, amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani (società capofila del Polo Urbano), Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (società capofila del Polo Infrastrutture) e Livio Ravera, amministratore delegato di Mercitalia Shunting & Terminal (società del Polo Logistica). L’area si estende per circa un milione e duecentomila di metri quadrati complessivi ed è di proprietà del Gruppo Fs con Mercitalia Logistics (cinquecentosessantamila), Rfi (quattrocentomila), Trenitalia (duecentoventimila) e Fs (trentunomila).
Il ‘pubblico’ è convinto
Le amministrazioni liguri appaiono convinte del progetto, sebbene con sfumature lievemente diverse. Marco Bucci dice chiaramente che «sarebbe sciocco se Genova e Alessandria non lavorassero insieme. Bisogna essere concorrenziali e competitivi di fronte a una grande opportunità di business. Ma per farlo è necessario pensare al nord ovest, superando i confini locali». Paolo Piacenza ammette che «Genova ha bisogno di spazi» e l’Autorità sta guardando «al retroporto naturale, dalla Val Bormida all’Alessandrino». Alberto Cirio ribadisce come la Regione sia in campo «per sostenere e favorire il percorso che punta ad attrarre imprese e operatori della logistica. Già oggi rileviamo l’interesse di molte aziende internazionali per acquisire aree in questa zona per insediare nuove attività e quindi creare nuovi posti di lavoro e lo conferma la volontà collettiva di rilanciare l’hub». Infine, Giorgio Abonante che rispetto al rilancio della scalo guarda a due obiettivi: «Intercettare nuovi insediamenti e mettere ordine nella pressione immobiliare, poi incidere sulla logistica delle persone anche grazie alla riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria».
I privati per ora alla finestra?
Le parole di Calogero Mauceri possono riassumere in modo efficace lo stato dell’arte: «Con questa presentazione e l’apertura del bando è stata lanciata la sfida alle imprese private che possono contare sull’investimento pubblico». Purtroppo al momento non ci sono certezze rispetto alla reale volontà di investimento da parte di operatori privati che paiono rimanere ancora alla finestra mentre si stanno sviluppando strategie nazionali e internazionali che coinvolgono altri territori e sistemi produttivi. Così come i tempi di realizzazione della infrastruttura appaiono ancora lunghi (vale sia per il progetto di collegamento con l’autostrada, sia per quello di risanamento delle aree esterne allo scalo). Ma il punto nodale è quello legato al terzo valico ferroviario. Al momento la connessione diretta con lo scalo di Alessandria non c’è ancora.