L’Atalanta U23 batte con facilità 2 a 0 una Alessandria nervosa e senza attacco

di Pier L. Cavalchini

Anche a Caravaggio, location sportiva di lusso per l’Atalanta under 23, l’ Alessandria si inchina e torna a casa con “doi gol an berta”. E i gol non sono dei Grigi, come all’andata, ma di una rinata AtalantaU23, veloce e ficcante quanto basta. Pronta a sfruttare le debolezze dell’avversario e, nel caso dell’Alessandria, basandosi sul più probabile degli schemi di gioco.

Era prevedibile che i Grigi le provassero tutte per recuperare punti per cui, specularmente, Palestra, Ceresoli, Bonfanti e co. hanno impostato le giocate più pericolose su ripartenze e cambi di fronte improvvisi. Il gol, dopo una mezz’ora di sostanziale equilibrio fra le due squadre, è maturato proprio così, con l’aggravante del difensore Fiumanò che, in modo improvvido, si fa affibbiare il secondo “giallo” e lascia l’Alessandria ancora più in emergenza.

Iniziano bene tutte e due le squadre, abituate a giocare a calcio “in libertà” quindi meno legate alla pressione soffocante e ai falli ai limiti del regolamento. Una partita piacevole che ha visto Siafa muoversi, per i grigi, al centro dell’attacco con discreta tecnica, mentre Panada e Bonfanti (per i neroazzurri) erano molti attivi a centrocampo. Soler e Nunzella hanno dato solidità alla difesa e hanno saputo “impostare” in modo accettabile per chi sta più avanti. Su una di queste “pressioni” ci prova Siafa con un diagonale da destra a sinistra che, però, viene intercettato dall’ottimo portiere bergamasco Vismara. Discreto l’apporto a centrocampo di Femia e Mastalli, anche se gli appoggi a Lauzkemis non hanno portato a nulla. Non buona la prova del lituano, così come di Gazoul nell’ultimo scampolo di partita. Da loro ci si aspetta di più.

Si arriva così al minuto trentadue, quello più importante di tutta la partita. Su un preciso rilancio in contropiede degli orobici, si fa trovare pronto Capone, Fiumanò entra in ritardo per fermare l’avanti atalantino e commette il più inutile dei falli. La porta era ancora lontana e, soprattutto, lo stesso ex ProVercelli era già ammonito, quindi avrebbe dovuto avere più tatto. L’arbitro, stavolta all’altezza del compito, ha applicato il regolamento ed ha invitato il difensore “grigio” (per l’occasione in divisa bianca con bordi grigio-nero-rossi) a raggiungere gli spogliatoi. Va a battere la punizione Panada e centra l’incrocio dei pali da più di venticinque metri, con Farroni, forse, in ritardo.

Mister Banchini corre ai ripari e si basa, per il prosieguo del match, su un improbabile 5-2-2 sempre con Siafa e Lauzkemis di punta e con l’arretramento in difesa di Mastalli. Ma la risposta dei Grigi non c’è. Anzi…è il portiere Farroni a farsi perdonare il mezzo errore, parandosi di fronte a Jimenez e riuscendo ad evitare il raddoppio. A coronamento dei venti minuti più a rischio per la squadra alessandrina c’è il tiraccio di Capone che, da buona posizione, tira alto. Siamo al secondo minuto di recupero e con questa azione, di fatto, si chiude il primo tempo.

Tra il primo e il secondo tempo, a giudicare dai primi quattro minuti dell’Alessandria, giocati di gran carriera e alla ricerca del “corridoio giusto”, ci deve essere stata la sfuriata di Banchini che, di sicuro, deve aver provato a convincere i suoi che ce la avrebbero potuta fare. “Forza ragazzi…Siamo senza Fiumanò ma siamo i Grigi”, “Non è solo questione di storia o di blasone è che, voi, avete le possibilità per ribaltare il risultato e portare i tre punti a casa”. Il sermone, però, è servito come placebo per tre minuti circa, anzi – forse – è stata la causa della successiva capitolazione della difesa grigia. Il solito Palestra, liberissimo sulla destra, con Jimenez, Vlahovic e Capone, ha potuto avere spazi liberi per tessere trame interessanti e vincenti. Triangolazioni veloci che l’Alessandria non riusciva a valutare in pieno e, così, è arrivato il raddoppio. Siamo al quinto minuto della ripresa e, prima, Vlahovic prova una rovesciata in piena libertà a centro area poi, sulla ribattuta, è Capone a farsi trovare pronto e a trafiggere imparabilmente Farroni.

Un “due a zero” da manuale che spiana la strada alla vittoria della squadra di casa. Ancora Femia, Nunzella e Mastalli provano a impensierire la difesa ma sarà solo l’ingresso di Samele a creare l’unica vera occasione per l’Alessandria. Siamo al quarto d’ora e, dopo essersi liberato con maestria, il giovane attaccante spara di destro a rete. La mira è giusta, il tiro teso, ma Vismara è ben piazzato e devia in angolo. Il resto della partita è stato, praticamente un monologo neroazzurro, con occasioni a raffica per Vlahovic, Jimenez, Cerignoli e Capone. Solo l’intelligenza tattica di Ciancio e Cusumano, così come tre interventi di rilievo del portiere Farroni, hanno limitato i danni, permettendo all’Alessandria di chiudere con un onorevole “due a zero”.

Ma, lo sappiamo tutti, questa era una partita fondamentale per i Grigi, una partita da vincere. E invece stiamo a fare i complimenti agli altri e a commiserarci. Gli stessi giocatori e l’allenatore, di loro iniziativa, hanno dichiarato il “silenzio stampa”, a metà tra la delusione per i risultati che non vengono e l’incapacità di cambiare un trend negativo. Una “discesa agli Inferi” che ha, soprattutto, nell’insufficienza di alcuni giocatori la prima motivazione, difficile da affermare ma ormai sotto gli occhi di tutti. Di sicuro Banchini cercherà di stimolare tutti, li spingerà a trovare motivazioni ma, al punto in cui siamo, davvero siamo alle ultime esortazioni prima del baratro. Vedremo se l’aria brianzola di Sesto San Giovanni sarà favorevole ai colori grigi, o se si tratterà dell’ennesimo uragano con affondamento finale.

Atalanta U23 2 – Alessandria 0

Marcatori: 34′ Panada (AU23), 49′ Capone (AU23)