di Ettore Grassano
“Sono entrata in Croce Verde come volontaria a 19 anni. Una trentina di anni dopo, sono ancora qui, come Presidente: sempre volontaria, e con lo stesso entusiamo di allora”. Antonella Gilardengo ci riceve, nella sede alessandrina di via Boves (di fronte alla Coop, per intenderci) una mattina come tante, in un via vai di attività che i numeri ben sintetizzano: “Giusto pochi giorni fa è stato battuto il nuovo record di servizi effettuati in un solo giorno: ben 112!”, sottolinea la Presidente, offrendoci poi una sintesi in pillole che parla da sola: “154 volontari, 18 dipendenti, 17 automezzi complessivi (diversi dei quali dotati di strumenti di rianimazione e soccorso avanzato: dei veri e propri ospedali viaggianti di primissimo soccorso), 23 mila trasporti effettuati in un anno, ‘macinando’ la bellezza di 480 mila chilometri”.
Insomma, la Croce Verde (“Ma anche la Croce Rossa, con cui abbiamo una sinergia fortissima, e tutte le altre realtà del nostro settore che operano sul territorio provinciale, dalla Misericordia a Castellazzo Soccorso”) rappresenta una ‘gamba’ fondamentale del nostro sistema pubblico di assistenza sanitaria, e senza la sua presenza attiva e costante, 365 giorni l’anno, non solo la gestione dell’emergenza, ma tutta una serie di fondamentali attività di supporto a tutti noi cittadini verrebbe meno. Proviamo a conoscere meglio questa realtà, e a capire qual è il suo ruolo, e la sua presenza quotidiana al servizio della nostra comunità.
Presidente Gilardengo, uno dice Croce Verde e gli viene in mente il 118, e l’ambulanza che arriva in caso di incidente stradale, o a casa per malori gravi e improvvisi…
L’emergenza è certamente uno dei pilastri fondamentali della nostra attività, e il più visibile. Ma pesa solo per il 15% dei nostri interventi, che sono decisamente più ampi. Si va dai servizi forniti direttamente ad Asl e Aso fino al trasporto da domicilio a ospedale per chi è sottoposto a terapie croniche, come la dialisi. Senza dimenticare che siamo a disposizione della popolazione, anziani e invalidi in primo luogo, anche per altri tipi di trasferimento: chiediamo solo il rimborso effettivo del costo del servizio (spesso svolto da volontari), e comunque non diciamo mai no a nessuno. Importante però è capire che non siamo un servizio tax a chiamata immediata: occorre prenotarsi per tempo, per fare in modo che possiamo garantire uno standard adeguato a tutti, con un’adeguata pianificazione.
L’emergenza, invece, è tutto un altro percorso….
Lì esiste una sinergia costante con il 118, che da Alessandria coordina tutti gli interventi per la nostra provincia, e per quella di Asti. Noi abbiamo qui in sede una centrale operativa, attiva 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana, che ha una visione in tempo reale della situazione, e della disponibilità di mezzi e squadre in servizio, non solo nostre ma anche della Croce Rossa, con cui operiamo in costante collaborazione. E’ un lavoro straordinario, che richiede professionità e organizzazione davvero di alto livello, e meccanismi perfettamente rodati.
Meccanismi che l’emergenza biennale della pandemia certamente ha messo a dura prova…
E’ stato molto impegnativo, perchè nessuno fino al febbraio 2020 si aspettava un fenomeno pandemico di quelle dimensioni. Ma lo abbiamo davvero affrontato nel migliore dei modi, e con lo spirito di servizio e di apertura verso il prossimo che caratterizza l’operato della Croce Verde di Alessandria sin dalla sua nascita, nel lontanissimo 1911.
Non solo i dipendenti, ma anche e soprattutto i nostri volontari sono stati straordinari: nessuno si è tirato indietro (e un po’ sarebbe stato anche legittimo, ndr), ma anzi ci si metteva nei panni delle persone che dovevamo soccorrere a domicilio, con tute ‘da marziani’, per trasportarli in ospedale in condizioni anche gravi, cercando di non spaventarli ulteriormente. Dobbiamo a quell’emergenza la realizzazione, diventata poi stabile, della struttura di decontaminazione nel cortile della sede, che continuiamo a condividere anche ora con la Croce Rossa. Fin dall’inizio della pandemia la collaborazione con il Presidente Marco Bologna è stata assoluta, nel nostro settore saper fare ‘rete’ è davvero importante. La nostra sede, dal punto di vista logistico, essendo un po’ decentrata, con ampi spazi e un doppio ingresso/uscita, si è rivelata davvero strategica per fronteggiare l’emergenza al meglio.
Parliamo di formazione, fondamentale nel vostro settore, sia per i dipendenti che per i volontari…..
E’ indispensabile per poter affrontare, in maniera consapevole e adeguata, compiti così delicati. Dipendenti e volontari sono i primi a chiederla, e apprezzarla. Parliamo di formazione professionale continua sul fronte soccorso e sanità, ma anche di sicurezza stradale, ad esempio. Grande successo sta riscuotendo il ciclo di incontri con la Polizia Stradale, grazie alla disponibilità del Comandante provinciale, Dottor Fabbri, relativi alla guida sicura dei nostri mezzi in situazioni di emergenza. Il dato nazionale parla chiaro: non sono pochi gli incidenti dei mezzi di soccorso in fase operativa, ed è giusto che autisti e addetti conoscano a fondo una normativa in costante evoluzione. Ma cito anche la collaborazione con la Protezione Civile, grazie soprattutto alla presenza di Dante Ferraris, e con l’Unione Italiana Ciechi, con cui abbiamo avviato un percorso molto interessante. Fondamentali inoltre si stanno rivelando gli open day aperti alla cittadinanza. Il primo, nel 2023, è andato benissimo, e ci stiamo già preparando a ripeterlo, per consentire agli alessandrini di ‘toccare con mano’ come funziona la Croce Verde, e come fruire in maniera corretta dei nostri servizi. Non solo: molto apprezzato è il corso di prevenzione sugli infortuni domestici. Pochi lo sanno, ma in casa succedono molti più incidenti che lungo le strade! Infine, ricordo che dal 2022, oltre ad avere naturalmente defibrillatori in sede e su tutti i nostri mezzi, siamo ente certificatore della Regione Piemonte, per cui siamo qualificati per fare formazione a chiunque ne abbia necessità.
Torniamo ai vostri volontari, il cui numero è in crescita costante. Come fate a reclutarli?
Oltre 150 persone in effetti è numero importante, ma posso assicurare che non bastano mai! I nostri volontari hanno dai 17 agli ottant’anni e oltre, e sono tutti egualmente preziosi. Ovviamente le mansioni vengono assegnate in base a competenze e attitudini indviduali, oltre all’età, e questo ci consente di coprire uno spettro molto ampio di attività. Il reclutamento passa attraverso molteplici canali: il passaparola, per tradizione famigliare o per coinvolgimento di amici e conoscenti, resta fondamentale. Ma sono importanti anche le campagne di sensibilizzazione che vengono fatte come Anpas regionale, l’Associazione nazionale pubbliche assistenze, di cui facciamo parte. Abbiamo sul territorio un canale diretto con le scuole, e da qualche anno partecipiamo proficuamente ad incontri pubblici, indirizzati sia ai ragazzi che alla cittadinanza. E sono davvero tante le persone che si avvicinano ai nostri stand per conoscerci, chiedere informazioni, capire come funziona la nostra attività. Un contributo importante arriva anche da ragazze e ragazzi che decidono di dedicarci un anno della loro vita con il servizio civile: per tutte e tutti si tratta di un’esperienza importante, che spesso ‘apre’ ad un percorso nel comparto delle professioni sanitarie (l’anno di servizio civile ‘fa punteggio’ per i concorsi), ma in alcuni casi genera anche un rapporto di lavoro con la stessa Croce Verde: dei nostri attuali 18 dipendenti, 4 sono ex servizio civile.
Ultimo capitolo, non da poco, è quello dei costi e degli investimenti: una struttura come la vostra ha sicuramente necessità di risorse non indifferenti. Come fate?
(sorride, ndr) Vuole proprio chiudere con le noti dolenti? Scherzo, ma certamente si tratta di una sfida continua. La sanità pubblica ci rimborsa il costo delle diverse prestazioni, ma fondamentale è anche il contributo che ci arriva dai privati: dai singoli cittadini alle imprese, fino alle fondazioni bancarie del territorio, che si sono rivelate vitali durante il biennio dell’emergenza Covid, ma lo sono sempre. Basti pensare che ormai i nostri automezzi vanno sostituiti ogni 5 o 6 anni, e necessitano a bordo di tecnologie costose. Senza il contributo delle Fondazioni sarebbe impensabile reggere lo sforzo. Sul fronte entrate e finanziamenti, delicatissimo, è costante il contributo di analisi e valutazione del nostro consiglio direttivo, a partire dall’avvocato Bellato che fu Presidente a lungo prima di me, e che rimane figura fondamentale per tutti noi che oggi cerchiamo di portar avanti e far crescere costantemente questo splendido progetto.