Lunedì, al Palazzo della Regione Piemonte, Act Consumatori ha incontrato il Governatore Alberto Cirio per parlare delle Terme di Acqui. Presenti gli Assessori regionali Marco Protopapa e Vittoria Poggio, nonché il sindaco di Acqui Terme Danilo Rapetti.
Al Presidente sono stati rappresentati gli ultimi sviluppi giudiziari sulla cessione delle quote sociali già detenute dalla Regione e cedute nel 2016 a Finsystem s.r.l. dopo una sospetta azione di svalutazione. La Guardia di Finanza che ha indagato sulla vicenda ha rilevato un danno erariale di quasi 7 milioni di euro per i quali pende, innanzi la Procura della Repubblica di Torino, un procedimento penale per Turbata libertà degli incanti e False comunicazioni sociali.
«Sulle responsabilità personali si esprimerà la Magistratura, per quanto riguarda quelle politiche posso affermare che è stato miope non considerare strategiche per la Regione Piemonte le Terme di Acqui e folle vendere al privato. Farò di tutto affinché l’acqua termale torni in mano pubblica e sia restituita ai cittadini».
Il Governatore ha delineato varie possibilità d’intervento: dall’acquisizione delle quote societarie, alla gestione delle concessioni termali in scadenza nel 2025. «Daremo mandato alla Provincia di Alessandria di approfondire, con uno studio, le altre fonti esistenti oltre a nuovi modelli gestionali che possano coinvolgere la Regione» ha affermato.
«Il monopolio sulle Terme va rotto – ha aggiunto il sindaco Danilo Rapetti – A tal fine il Comune ha presentato alla Provincia una richiesta per la ricerca e lo studio di nuove fonti termali e una manifestazione di interesse per la concessione “Città di Acqui Terme” in scadenza nel 2025. Noi siamo disponibili a coinvolgere anche altri privati».
All’esito dell’incontro, grande la soddisfazione per il Presidente di Act Consumatori, Massimo Antonucci: «Dal Governatore parole chiare ed incoraggianti. L’attuale situazione di stallo è deleteria per l’economia della comunità acquese ed è una chiara violazione del Diritto alla Salute di tanti pazienti, oggi costretti a rivolgersi altrove o a ripiegare su cure farmacologiche. Abbiamo registrato, con piacere, l’esistenza di un piano di valorizzazione dello stabilimento Regina attualmente in fase di elaborazione per mano dell’Asl; confidiamo che presto tornino villeggianti in zona Bagni e clienti termali nelle strutture ricettive e negli esercizi acquesi. Vigileremo affinché quanto detto si tramuti in azioni concrete che possano declinare le potenzialità termali secondo seri piani industriali e finalmente restituire alla città la dignità perduta a causa dei capricci di un privato».