di Pier L. Cavalchini
Mister Banchini ripete “abbiate pazienza e vedrete che i risultati cambieranno”. Ovviamente è nel cuore di tutti i quasi cinquecento presenti alla partita dell’Arzignano, un pensiero del genere. ma è meglio non farsi illusioni.
La situazione è critica, difficile e complessa. Soprattutto perché le altre squadre (e, a volte, anche i direttori di gara) si comportano come se ci fosse in campo una specie di asino da bastonare: ”tanto non si risolleveranno più”. E questo disturba perché, almeno in due occasioni i Grigi avrebbero potuto segnare e, purtroppo, molte delle decisioni arbitrali del sig. Luongo sono state, per lo meno, discutibili. Si tratta di un punticino, si tratta di un “led” acceso in fondo al tunnel con la squadra più attenta a coprirsi e a difendersi che a lanciarsi in attacchi….ma l’Alessandria U.S. di quest’anno è questa, per cui dobbiamo adeguarci. Certo che una iniezione di punti sarebbe un toccasana.
Si comincia in perfetto orario con il portiere in seconda Spurio, autore di una buona gara, con il nuovo acquisto Farroni in panca e una serie di novità. Mister Banchini decide di mettere in campo subito Cusumano, Femia, Mangni, trasformando di un buon cinquanta per cento l’asse portante della squadra. L’altro mister, Bianchini Giuseppe, quasi omonimo, presenta una formazione solida con giocatori votati al contrasto duro e al “gioco nello stretto”. Nel centrocampo per parte “grigia” ci sono Nichetti, Mastalli e Foresta, con sostegni da Femia, Ercolani e Rossi. Apparentemente una discreta squadra ma, si vedrà alla fine, che questa organizzazione non sarà sufficiente.
Arzignano vicentino in maglia azzurro-gialla. Fin dall’inizio si capisce che Davi, Piana e Grandolfo non sono venuti sulle rive del Tanaro per fare le belle statuine, si muovono quasi a memoria e creano ccasioni a ripetizione. La difesa veneta, quando viene interessata dalle folate alessandrine, si mostra subito arcigna e decisa ed è decisamente difficile muoversi per Doudou Mangni e compagni. Femia cerca di conquistare una posizione da mezz’ala avanzata immediatamente dietro Mangni ma il trattamento riservato all’argentino è di quelli “energici”. Rossi, in difesa “grigia” si fa notare per alcuni precisi interventi in recupero e, se c’è una cosa positiva dell’incontro di sabato 27 è che la squadra di casa si copre di più, riuscendo anche a non prendere gol. O, se li prende, sono – di fatto – abbastanza fortunosi come nelle ultime tre partite disputate, finite tutte con il risultato a sfavore di “uno a zero”.
Al dodicesimo minuto prima scorribanda della squadra in maglia “grigia” con Foresta e Pellegrini ben lanciati fra Davi e Piana, ma il passaggio finale è impreciso. In avanti, invece, l’Arzignano si rende pericoloso in alcune (non molte) occasioni, soprattutto con Parigi e Grandolfo. Al minuto 21 è l’alessandrino Rossi a tirare alto dal limite con diversi giocatori liberi sulla sua destra. Peccato.
Al ventiseiesimo è Femia a provarci su punizione; la pennellata è precisa ma Lakti devia in angolo. Al trentanovesimo la più grossa occasione per gli azzuro-gialli. Da destra in completa libertà viene pescato Grandolfo che fa partire un tiraccio pericoloso ad altezza suolo.
L’intervento di Spurio è degno di lode e, soprattutto, non fa rimpiangere il grande Liverani. Verso la fine del primo tempo la partita si accende e l’Alessandria, a sua volta, avrebbe la possibilità di andare in vantaggio ma, per due volte dei traversoni perfetti piazzati da Rossi e Doudou si perdono sul fondo. Il secondo, in modo particolare, ha visto Foresta sfiorare la deviazione per un nonnulla….si allunga più che può ma non ci arriva.
Si va al riposo e si ritorna con l’Arzignano che dà l’idea di voler forzare per ottenere la posta intera. Il “giro-palla” è continuo ma l’attività di interdizione di Foresta, Mastalli, Nichetti e co. funziona.
Anche Lakti prova dalla distanza ma il suo tiro è ben neutralizzato da Spurio. Le due squadre, comunque, non si risparmiano e anche all’Alessandria capita qualche occasione. Di nuovo un calcio piazzato, mischia furibonda in area giallo-azzurra e Piana che, sulla linea riesce a schizzare la palla e a neutralizzare di fatto l’ottima occasione. Unico neo di una partita positiva, la protesta troppo veemente di Femia che gli costa l’espulsione. Una reazione comprensibile a fronte di un’orda armata che ha fatto della presenza fisica e della pressione continua la sua arma più efficace… “tanto l’arbitro non vede”.
Si continua così fino al minuto 40 quando è un attaccante dei veneti a provare il colpaccio, ma il colpo di testa va fuori. Null’altro da segnalare nei cinque minuti concessi per il recupero. Qualche mugugno in tribuna e sugli spalti ma la Nord che – conscia del momento difficile – non smette di cantare e di incitare la squadra finchè lo ha ritenuto utile. Molinaro e tutta la dirigenza sono stati pizzicati, ma più che altro per rendersi pienamente conto della situazione. Che, ripetiamo, è critica, ma…la Madonna della Salve potrebbe anche fare il miracolo.
Alessandria 0 – Arzignano Valchiampo 0
Mister Banchini dopo Alessandria Arzignano