Delrio colpisce ancora: nei comuni tornano i city manager? [Controvento]

Del Rio Grazianodi Ettore Grassano

Qualcuno dalle nostre parti lo ha soprannominato ministro ‘Delirio’, in riferimento all’approccio demolitorio, ritenuto da tanti senza capo né coda, nei confronti degli enti locali. Ora Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia e attualmente ministro per gli Affari regionali, rilancia un’altra proposta destinata a far discutere: il ripristino dei direttori generali per comuni tra i 50 e 100 mila abitanti.

Tipologia che comprenderebbe in provincia il solo capoluogo, Alessandria, peraltro ‘dissestato’, e quindi non sappiamo se incluso nel progetto del ministro. Che è, stavolta lo diciamo noi, davvero delirante. A meno che, naturalmente, non si intenda la figura del direttore generale come sostitutiva rispetto ad una serie di altri ruoli dirigenziali, dei quali viene decretato il superamento.

Poiché però così non sembra, ci chiediamo davvero quale utilità potrebbe avere questo ruolo (assai ben pagato, anche se è certo inelegante ricordarlo), già in passato caro al centrosinistra, se non quello di sistemare un po’ di amici con esigenze di reddito ampiamente sopra i 100 mila euro l’anno.

Soprattutto, in un contesto di criticità finanzaria assoluta per tutti gli enti locali, sarebbe interessante capire dove il ministro Delrio pensa di andare a ‘rastrellare’ le risorse necessarie all’ingaggio dei ‘city manager’. Naturalmente attendiamo che qualcuno ci spieghi che il progetto è stato mal raccontato, e che invece porterebbe ad un significativo risparmio strutturale, o ancor meglio ad una esponenziale crescita degli introiti. Anche se noi rimaniamo convinti che nei nostri comuni scarseggino spazzini e addetti cimiterali, e di manager e colletti bianchi ce ne siano già decisamente troppi.