di Pier L. Cavalchini
Si confrontano due squadre che si difendono a tre con due esterni a rinforzo e centrocampo corposo. Molta attenzione alle ripartenze avversarie e grande pressing specie sui portatori di palla. Classica partita “bloccata” che può vivere soltanto di episodi favorevoli o di cali evidenti alla distanza.
I sette minuti dopo il novantesimo concessi dall’arbitro Rispoli hanno dimostrato che c’era animosità, voglia di correre e vincere ancora a fine partita, quindi il “secondo motivo” citato non è quello che fa al caso nostro. Restano gli episodi o le amnesie improvvise e su quelle, sostanzialmente, si sono vissute le poche occasioni da rete della partita, giustamente terminata in parità e a reti inviolate.
L’Alessandria si presenta con Anatriello, Rota e Ndir dall’inizio, con Pellitteri e Ercolani a dare fluidità sulle fasce. Da parte del Legnago, squadra coriacea e ben messa in campo che merita la posizione di medio/alta classifica conquistata, Van Rasenbeck, Pelagatti, Viero e Ruggeri sostengono l’avvio delle giocate per Muteba, Rocco e Giani perennemente in avanti.
Buone triangolazioni veloci e i “lanci lunghi e pedalare”, un po’ come sono soliti fare i giocatori dell’Alessandria, ma con evidenti difficoltà di concretizzazione.
Primi quattro minuti di studio poi un brivido per il portiere Fortin. E’ il grigio Mastalli a girare bene di testa un perfetto cross di Pellitteri, autore di una buona prestazione, specie nel primo tempo. Fortin riesce, con difficoltà, ad alzare l’incornata di Mastalli e il trainer degli “azzurri” ospiti comincia a ricredersi rispetto alla possibilità di fare una ‘passeggiata’ al Moccagatta. Bene Pellegrini sulla destra che con l’aiuto di Mastalli, Foresta e Ciancio sostiene un centrocampo a volte autorevole, altre invece poco preciso nelle giocate, come se ci fosse un timore reverenziale ad essere una squadra sicura dei propri mezzi e determinata.
Di fatto, però, non succede nulla di rilevante, tranne i continui confronti a centro campo con le due squadre impegnate più a bloccare le azioni altrui che a costruirne di proprie. Su uno dei molti rimpalli improvvisi, comunque, Giani del Legnago si trova la palla giusta per battere a rete ma Luca Liverani respinge salvando il risultato. Su queste “palle a spiovente” che rimbalzano in modo irregolare e possono provocare danni si dovrà lavorare molto, perché le occasioni migliori degli ospiti sono venute proprio da queste “palle sporche”. Al minuto 25 si registra la solita manfrina con un presunto rigore non dato all’Alessandria, questa volta su Anatriello e dopo alcuni minuti si verifica un altro intervento al limite del regolamento con il braccio di un difensore del Legnago che blocca in area un passaggio di Foresta verso centro area. Il sig. Rispoli ritiene che si possa continuare così si arriva all’intervallo con il risultato “in bianco”.
Non si cambia nulla a inizio ripresa e fino al minuto 26 ci si continua a confrontare molto fisicamente su tutte le palle giocabili, bloccando praticamente ogni azione sul nascere. A metà secondo tempo il Legnago potrebbe però passare in vantaggio e solo la grande abilità di Liverani blocca le velleità dell’attaccante Rocco. Prima con un riflesso felino che lo porta a deviare in angolo un tiro scoccato da pochi metri, poi, cinque minuti dopo, con una uscita perfetta per tecnica e tempi di esecuzione che ipnotizza Rocco e lo costringe all’errore.
La risposta dell’Alessandria, con le squadre sempre più combattive e con voglia di vincere, si concretizza in tre conclusioni, la prima di Volpe, entrato nel secondo tempo, che di testa impegna Fortin, l’ultima del sempre positivo Mastalli che da 25 metri prova il tiro forte rasoterra, ma il portiere veronese para. In mezzo, la minuto 37 l’occasione più ghiotta per i Grigi, iniziata da una sgroppata dell’ottimo Gega, ripresa da Foresta e poi, a destra, da Sepe, con la retroguardia del Legnago stranamente ferma. Al traversone rasoterra, perfetto, di Sepe non si fa, però, trovare pronto Foresta. Sarebbe bastata una deviazione di piatto in condizioni di piena libertà e a quattro metri da Fortin ma qualcosa non funziona. Non si capisce se ha pasticciato l’ex giocatore di Crotone e Carrarese o se è stato disturbato da un difensore al momento del tiro. Fatto sta che la palla “non gira a rete” gli passa davanti, va a Volpe in mezzo ad una mischia e, alla fine, esce sul fondo in corner.
Sicuramente l’occasione più ghiotta per l’Alessandria che va a pareggiare quelle avute dagli ospiti.
Finisce così zero a zero con un punticino per uno. Buon per l’Alessandria che il Novara perde a fine partita con la Triestina e, così, non si trova più a fondo classifica. Un passetto avanti anche per i veneti che guardano, con sempre maggiore interesse, ai play-off, sicuramente alla portata della squadra di Donati. Per i Grigi altro esame, importante, in chiusura di torneo d’andata a Vicenza. Non sarà una passeggiata ma gli uomini di Pirozzi e Gentile hanno fatto tesoro degli errori precedenti e preferiscono giocare sull’anticipo e sul “blocco più ripartenza”, mantenendo sempre ben coperta la difesa.
San Liverani, ancora una volta, ha fatto più del suo dovere ed è intervenuto direttamente nelle poche occasioni in cui qualcosa è andato storto. Gli attaccanti veronesi hanno avuto spazi liberi per errori di Ndir, Ercolani e Pellitteri, Può succedere. Ma sarà meglio che Pirozzi e Gentile tappino anche queste falle perché, sennò, il percorso dei Grigi si presenterà ancora più accidentato.
Alessandria 0 – Legnago Salus 0
Mister Pirozzi dopo Alessandria Legnago