Pettazzi (Lega): “Diamo voce e forza ai sindaci, baluardo dei territori. Nel 2024 centro destra unito, nel rispetto delle differenze”. Chi saranno i candidati?

di Ettore Grassano

“La recente vicenda legata ai diesel euro 5 ha dimostrato concretamente cosa significa per la Lega essere il partito dei territori: mentre altri si limitavano a fare proclami, il nostro capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, ha immediatamente promosso una mozione, impegnando il governo ad impedire il blocco anticipato in Piemonte. La Lega è questo: risposte immediate e concrete ai bisogni dei cittadini. Di tutti i cittadini, che ci votino oppure no”. Lino Pettazzi, sindaco di Fubine Monferrato e segretario provinciale del Carroccio, di ‘legame’ tra Roma e i territori del nord ne sa qualcosa: dal 2018 al 2022 è stato anche deputato della Repubblica, e ha cercato di portare in Parlamento la voce delle piccole comunità e delle piccole imprese del suo Monferrato, e di tutto il Piemonte. “Bellissima esperienza, capisci come funziona il percorso legislativo: per un sindaco significa comprendere meglio certi meccanismi, e aiuta ad impostare meglio il modus operandi come amministratore locale”.

Proviamo allora a capire, in questa chiacchierata, come la Lega e i suoi amministratori locali hanno vissuto questo 2023 che volge al termine, e quali sono le priorità dei sindaci, che si trovano in prima linea nell’amministrazione dei territori, a contatto diretto con i bisogni, e le difficoltà, della gente comune.

Sindaco Pettazzi, per la Lega le piccole comunità locali, in Piemonte come nel resto del Nord Italia, rimangono la boa, il punto di riferimento: cosa chiedono oggi i primi cittadini al Governo di cui la Lega fa parte?
Rispondere risorse mi pare scontato, quelle non bastano mai. Ma i sindaci hanno bisogno anche di altro: la possibilità di confrontarsi, muoversi e agire, quando serve e quando i cittadini della loro comunità ne manifestano necessità. Serve un dialogo costante con Torino e con Roma, e per fortuna oggi la situazione su entrambi i fronti è decisamente migliorata rispetto ad anni fa. Non si ha più l’impressione di ‘scollamento’ che spesso abbiamo avvertito in passato. Anche se……

Cosa ancora non funziona?
Manca un ente Provincia forte, autonomo, capace di dialogo e interventi diretti nei comuni. La riforma Renzi ha provocato danni serissimi, smantellando una struttura che certamente aveva dei limiti di efficienza e poteva essere migliorata, ma si è scelta la soluzione peggiore. Le Province ci sono ancora, ma sono svuotate di competenze e risorse, da noi a Palazzo Ghilini l’attuale Presidente Bussalino ha fatto miracoli in questi anni, salvando tra l’altro l’ente dal baratro del dissesto, ma se non hai personale e autonomia di intervento sei davvero al palo.

La gestione del PNRR è emblematica…
Esattamente: stiamo parlando di un’opportunità credo irripetibile, in pieno svolgimento poiché c’è tempo fino al 2026 per la realizzazione dei progetti. Ma tantissimi comuni piemontesi, e alessandrini in particolare, sono realtà da poche centinaia di abitanti, con spesso uno o due impiegati in organico. Persone che già fanno i salti mortali, ma che ovviamente non hanno né il tempo, né le competenze per seguire procedure estremamente delicate e complesse, su piattaforme peraltro in costante evoluzione. Per questo sarebbe stata importante la presenza forte e operativa di un ente intermedio, di cui la folle ‘non riforma’ Renzi Del Rio ci ha privati. La Lega è assolutamente favorevole al ripristino di Province vere e forti: non si tratta solo di tornare all’elezione diretta di Presidente e consiglieri da parte dei cittadini (che è fondamentale, in democrazia), ma anche di ridisegnare competenze, risorse e ovviamente figure professionali adeguate. La Lega è fiduciosa che il processo possa ripartire già dal 2024, ma se non dovesse essere così speriamo che tutto sia rimandato solo di un anno.

Nel frattempo i comuni sul fronte PNRR si sono comunque organizzati: lei è sindaco a Fubine Monferrato, ne sa qualcosa…
Il PNRR è opportunità troppo rilevante, sarebbe assurdo perderla. A Fubine abbiamo puntato molto sull’Unione con altri tre comuni (Altavilla Monferrato, Ottiglio e Casorzo, in provincia di Asti), e solo nel 2022 si sono ottenuti finanziamenti per circa 105 mila euro. Ma ci sono anche altre strade per i piccoli comuni: cito ad esempio i Grandi Bandi proposti dalla Fondazione CrA, che sono un’opportunità importante soprattutto per le amministrazioni più piccole.

Fubine è ormai, non solo nel nome, una delle grandi ‘porte’ del Monferrato, con ricadute turistiche notevoli: scommessa vinta?
Parzialmente vinta, ma in progress. Oggi Fubine è un simbolo di accoglienza e efficienza, con uno IAT aperto 7 giorni su 7, punto di riferimento per tanti turisti, italiani e stranieri, anche grazie al fascino dei nostri splendidi Infernot, che sono stati essenziali per il riconoscimento di Sito Unesco.
Abbiamo investito anche molto su eventi e manifestazioni sportive, soprattutto legate alle due ruote, e i numeri di ‘ricaduta turistica’ ci stanno dando ragione. Ora abbiamo aperto una seconda fase del progetto di crescita, che è la valorizzazione delle aree sportive comunali, sia al chiuso che all’aperto: è cruciale, soprattutto per i giovani non solo di Fubine ma di tutto il territorio circostante, poter contare su infrastrutture sportive moderne e attrattive. Sia sul fronte turismo che sport, mi pare corretto evidenziarlo, c’è stato in questi anni, e ci sarà spero in quelli a venire, una forte e feconda collaborazione con gli assessorati della Regione Piemonte.

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Fubine ha un altro fiore all’occhiello, che è la valorizzazione dell’ambiente, con una raccolta differenziata da record: perché non date qualche consiglio ad Alessandria?
(sorride, ndr) Nessun consiglio, ma la speranza che il sindaco di Alessandria abbia ben inteso il grido di dolore del sindaco di Solero, che condivido appieno. Quella discarica, quando è partita, doveva poi trasformarsi in prato verde: non in una enorme montagna verde, così non va bene. Manca una strategia, che per quanto mi riguarda dovrebbe passare attraverso termovalorizzatori di nuova generazione: hanno un modesto impatto sull’ambiente, e trasformano i rifiuti in energia pulita. A Fubine abbiamo sviluppato in questi anni una seria politica di sensibilizzazione ambientale, sia con le scolaresche che con le famiglie, e il risultato è apprezzabile: 83% di raccolta differenziata! Non solo: abbiamo anche installato, primi in Piemonte, un ecocompattatore per bottiglie di plastica. Pensi che solo la mia famiglia ha conferito, da maggio ad oggi, oltre 700 bottiglie. Il che significa che ogni nucleo famigliare consuma migliaia di bottiglie di plastica ogni anno. Fa davvero piacere tenere in ordine, tutti insieme, il proprio territorio, e certamente le confesso che ogni volta che in auto arrivo ad Astuti, e mi addentro nel territorio comunale di Alessandria, lo scenario cambia visibilmente, in negativo.

Torniamo al ruolo della Lega sui territori: sul fronte Sogin e Deposito Nucleare il 2023 ha portato novità sostanziali?
No, nel senso che siamo sempre in attesa che Sogin si pronunci, speriamo tenendo conto di tutte le osservazioni e il materiale che i sindaci dell’alessandrino hanno presentato su questo fronte, a sostegno e integrazione della mozione dell’on. Molinari, che dovrebbe garantire l’esclusione di tutte le aree individuate in provincia di Alessandria. Un elemento di novità è costituito dal fatto che sono state ammesse le autocandidature dei Comuni, il che mi pare corretto. Vedremo quali saranno gli sviluppi.

Autonomia differenziata: ci arriveremo mai, on. Pettazzi?
L’autonomia differenziata è da sempre un cavallo di battaglia della Lega, e non ci rinunceremo. Non è vero che significa penalizzare qualcuno: vuol dire invece dare alle singole regioni, e comunità, la possibilità di gestire in maniera ottimale e più efficace una parte delle proprie risorse. L’autonomia può giovare anche alle regioni del Sud, se applicata con trasparenza e rigore.

Chiudiamo guardando al 2024: non è ancora chiaro se ci sarà un vero e proprio election day, concentrando europee, regionali e comunali il 9 giugno…
Sull’election day attendiamo le decisioni del Governo. Sicuramente la Lega è pronta a portare, a tutti i livelli, le istanze dei territori, e delle fasce più deboli della cittadinanza, in un momento storico in cui l’Unione Europea sta prendendo (pensiamo all’auto elettrica, alle normative sulle case dal 2030, alle regole imposte al comparto agricolo e alimentare) una direzione che rischia di penalizzare l’Italia in maniera inaccettabile. Sul fronte Regione Piemonte, pieno sostegno al Governatore Cirio: un centro destra forte e unito è fondamentale per poter proseguire il percorso di rilancio intrapreso nel 2019. A casa nostra si voterà, oltre che in tanti piccoli comuni, anche in tre centri zona: Casale Monferrato, Tortona e Ovada. Ci stiamo confrontando con gli altri partiti della coalizione, e sono certo che la lezione di Novi Ligure, dove la Lega aveva sin dall’inizio messo in guardia gli alleati rispetto a certe scelte e spaccature, sia servita. Saremo uniti ovunque, ovviamente partendo a Casale e Tortona da due esperienze amministrative molto positive, e apprezzate dalla cittadinanza.

La Lega ha già pronti i suoi candidati?
Non posso ancora fare nomi, ma certamente ragionamenti sono in corso. La Lega in provincia di Alessandria ha amministratori di prim’ordine, e militanti appassionati che seguono le vicende del territorio, e le conoscono a fondo. Siamo talmente ben strutturati e organizzati che qualche alleato sta provando a fare campagna acquisti da noi, anziché costruirsi una propria leva di amministratori. Ma la concorrenza non ci spaventa, e non potrà che rafforzare il peso della coalizione di centro destra nel suo complesso.